Gentile Francesco,
spesso le persone desiderano avere il controllo: della propria vita, degli eventi esterni, delle persone, dei propri pensieri e delle proprie emozioni. Per quale motivo? Perché il controllo in molte situazioni della vita funziona. Se abbiamo un problema, ci pensiamo fino a che troviamo la soluzione adatta per sbarazzarcene, dopodiché la mettiamo in atto.
La stessa strategia applicata alla realtà interna o alle relazioni con gli altri, però, non funziona. Non si può semplicemente decidere di non avere un pensiero o di non sentire un’emozione o di far si che l'altro si adegui al nostro pensare/sentire. Le strategie di controllo assorbono una grande quantità di tempo e di energie e si rivelano inefficaci a lungo termine. Inoltre peggiorano la qualità della nostra vita. Infatti, ci impediscono di vivere la vita che vorremmo, perché siamo impegnati nella lotta contro le nostre emozioni.
La risposta alla sua domanda quindi è che l’unico modo per cambiare la propria vita è avere consapevolezza di sè ed “agire” ma per agire in modo coerente con i propri valori e ciò che è importante per noi, è necessario prima vedere e poi accettare i nostri sentimenti, e ciò che in questo caso ci spinge al controllo. Accettare significa essere disposti ad accoglierli, a fare loro un po’ di spazio. Non devono necessariamente piacerci (nessuno ama l’ansia, la vergogna, la paura), lo scopo è farci la pace, lasciare che siano presenti. Obiettivo dell’accettazione è sentire tutte le sensazioni che emergono, anche quelle spiacevoli, in modo più completo, così che tu possa vivere la tua vita in modo più pieno.
Solo da questo primo passo può iniziare un vero percorso di cambiamento di sè verso un miglioramento della qualità della vita.
Le auguro un buon cammino verso il cambiamento.
Resto in ascolto.