Il concetto di focus, inteso come la capacità di concentrazione su un obiettivo o compito specifico, è centrale nella psicologia cognitiva. La funzione del focus si manifesta in modo produttivo e funzionale quando una persona può concentrarsi sull'attività, minimizzando distrazioni esterne e interne. Tuttavia, quando questa concentrazione raggiunge livelli estremi, prendendo il sopravvento sulla propria capacità di regolare il proprio comportamento, si parla di iperfocus.
Focus: Un Atto di Equilibrio
Il focus si definisce come il processo di selezione dell'attenzione su un compito o stimolo specifico. Da una prospettiva neuroscientifica, implica il coinvolgimento di aree cerebrali come la corteccia prefrontale, che regola le funzioni esecutive, tra cui l'inibizione delle distrazioni. Il focus permette alla mente di operare in modo efficiente, filtrando informazioni irrilevanti e riservando risorse cognitive per l'elaborazione del compito in corso.
Nel contesto psicologico, il focus è essenziale per raggiungere obiettivi a lungo termine e per la risoluzione dei problemi. Tecniche come la mindfulness possono favorire l’intensificazione di questa capacità, migliorando la qualità del lavoro cognitivo. La creazione di routine o l'uso di strategie di time management, come la tecnica del pomodoro, contribuiscono a mantenere il focus in modo ottimale.
Iperfocus: Un Limite Pericoloso?
L'iperfocus è un fenomeno in cui l'attenzione si concentra su un compito o stimolo a tal punto da escludere tutto il resto, compreso l’ambiente circostante e le necessità fisiologiche (come mangiare o dormire). Sebbene possa sembrare un vantaggio in contesti di lavoro o attività creative, l'iperfocus ha una componente problematica quando inizia a prevalere su altri aspetti della vita quotidiana. Questo stato è comunemente associato a disturbi neuropsichiatrici come l'ADHD (Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività), ma può essere sperimentato da chiunque quando l’attenzione diventa un'ossessione.
Le neuroscienze suggeriscono che l'iperfocus può derivare da un’alterazione del bilanciamento tra i sistemi di motivazione e controllo esecutivo nel cervello. In uno stato di iperfocus, l’individuo è talmente coinvolto nell’attività da sperimentare una sorta di flow, ma spesso a discapito della consapevolezza del contesto o delle necessità fisiologiche.
L'Equilibrio tra Focus e Iperfocus: La Chiave per la Salute Cognitiva
L’equilibrio tra focus e iperfocus si trova nella flessibilità cognitiva, la capacità di adattare il livello di attenzione in base alle necessità del momento. La gestione consapevole della concentrazione, l’autocontrollo e il monitoraggio del proprio stato mentale sono fondamentali per evitare che l’iperfocus diventi una trappola.
In sintesi, mentre il focus permette di ottimizzare l’efficienza cognitiva e favorisce il raggiungimento degli obiettivi, l’iperfocus rappresenta una concentrazione estrema che, se non bilanciata, può compromettere la qualità della vita e la regolazione comportamentale. La consapevolezza delle proprie dinamiche cognitive e la ricerca di un’armonia tra attenzione e altre funzioni esecutive sono essenziali per mantenere la salute psicologica e per ottenere il massimo dalle proprie capacità.
Le teorie su focus e iperfocus sono sostenute da evidenze neuroscientifiche e psicologiche. Il focus coinvolge principalmente la corteccia prefrontale, come indicato dalla teoria del controllo esecutivo (Miller & Cohen, 2001). L'iperfocus, d'altra parte, è stato descritto in relazione all'ADHD, ma può manifestarsi anche in altri contesti. Le ricerche suggeriscono che l'iperfocus si origina da un’interazione alterata tra il sistema di motivazione e il controllo esecutivo, come dimostrato da studi su disturbi come l'ADHD (Barkley, 1997). Inoltre, la mindfulness e altre tecniche di autoregolazione hanno dimostrato di migliorare il focus, come documentato in vari studi (Zeidan et al., 2010)
Bibliografia:
- Barkley, R. A. (1997). Attention-deficit hyperactivity disorder: A handbook for diagnosis and treatment. Guilford Press.
- Miller, E. K., & Cohen, J. D. (2001). An integrative theory of prefrontal cortex function. Annual Review of Neuroscience, 24, 167–202.
- Zeidan, F., Johnson, S. K., Diamond, B. J., & David, Z. (2010). Mindfulness meditation improves cognition: Evidence of brief mental training. Consciousness and cognition, 19(2), 597-605.
La consapevolezza è il vero lusso che ci cambia la vita! Dr. Elena De Franceschi Psicologa clinica e.defranceschi@psicoaosta.com info@psicoaosta.com
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