Funzioni esecutive
Un comportamento intelligente sta usando le funzioni esecutive. Cosa vuol dire? Che possediamo, chi più chi meno, un insieme di processi mentali che entrano in gioco quando… il gioco si fa duro!!
Le Funzioni Esecutive ci danno la possibilità di pianificare il nostro comportamento, inventarci strategie e utilizzare il Problem Solving.
Si tratta di riuscire a pianificare il nostro comportamento, le scelte più intelligenti, programmandole e modificandole nella maniera più idonea e funzionale verificandone l’adeguatezza, agiscono a tutte le età in molti ambiti del quotidiano.
Più scientificamente sono un complesso sistema di processi cognitivi di «ordine superiore», flessibili e necessari a programmare, mettere in atto e portare a termine con successo un comportamento finalizzato ad uno scopo.
Un insieme di abilità che consente il controllo volontario dei processi cognitivi e del comportamento (Pennington & Ozonoff, 1996).
Un insieme di processi di controllo volontario indipendenti. ma in interazione tra loro (Shallice e Burgess, 1993).
Permettono di prendere decisioni, di selezionare quali processi attivare al fine di mettere in atto comportamenti coerenti verso uno scopo specifico.
Quando sono coinvolte?
- Apprendimento di nuove azioni: a) organizzazione ed esecuzione dei movimenti - b) comportamenti nuovi che richiedono di eseguire una nuova sequenza di azioni
- Ragionamento: a) azioni che implicano pianificazione e decision making - b) azioni in cui è necessario correggere gli errori - c) azioni difficili o pericolose - d) attività che richiedono un costante monitoraggio del proprio comportamento
- Regolazione del comportamento emotivo: a) azioni difficili o pericolose - b) azioni in cui è necessario controllare gli automatismi - c) appraisal e reappraisal.
Sono state schematizzate in tre sottosistemi (Miyake 2000):
INIBIZIONE quando siamo in grado di evitare risposte impulsive e anche di sorvolare su informazioni irrilevanti
UPDATING della Memoria di Lavoro cioè la capacità di affrontare un compito individuando nuove informazioni da sostituire a quelle vecchie
SHIFTING o Flessibilità quando si riesce a passare da un compito che stiamo svolgendo ad un altro che richiede una diversa operazione mentale.
A questo punto è necessario soffermarsi sulle memorie facendo un distinguo.
La MEMORIA A BREVE TERMINE E quella parte della memoria che conserva una bassa quantità di informazione per pochi secondi.
La MEMORIA A LUNGO TERMINE è un bagaglio che può contenere informazioni e ricordi per alcuni minuti, pera per anni o anche per sempre. Quello che riusciamo a conservare nella MLT è legato all’importanza che ha per noi ciò che dobbiamo ricordare e al meccanismo della ripetizione come avviene per le tabelline.
Fanno parte della MLT
-Memoria Episodica: gli avvenimenti della nostra vita
-Memoria Semantica: il sapere, conoscenza
-Memoria Procedurale: come si fa ciò che sappiamo fare
Ne parlerò ancora
commenta questa pubblicazione
Sii il primo a commentare questo articolo...
Clicca qui per inserire un commento