Difficoltà di attenzione

lauramariagrazia

Buonasera,
ho un bimbo di quasi 7 anni che da sempre ha mostrato delle caratteristiche particolari: di grande intelligenza, brillante, una grandissima memoria ma, da sempre, difficoltà di attenzione. Ora che ha quasi 7 anni in tutti gli ambiti mi riportano di un bimbo molto acuto ma che fa fatica a MANTENERE L'ATTENZIONE. Se la cosa lo interessa (appassionato di anatomia e astronomia ) non si riesce nemmeno a farsi ascoltare poichè è cosi concentrato da non ascoltare nemmeno. Ma nella maggior parte del tempo tiene la concentrazione per un po', poi si spazientisce e non segue le regole, non rispetta le consegne, fa lavori poco precisi e fa errori di distrazione. Questo lo vedo personalmente, ma mi viene riportato anche dall insegnante (che lo ha sottolineato molto anche nella pagella, dove ha ricevuto tutti e 10 ma un intermedio per quanto riguarda il livello di apprendimento) dall insegnante di ginnastica artistica (che pratica a livello pre agonistico per 4 volte la settimana, 3 ore ciascun allenamento) e dalle altre figure di riferimento che lo seguono. chi conosce mio figlio mi ripete sempre la stessa storia. A questo punto però io vorrei aiutarlo, non solo aspettare come suggerisce l insegnante. Cosa posso fare? vorrei aiutarlo a stimolare l attenzione e capire se vi è un vero disturbo (adha, apc o altro) o se è solo carattere. Tengo a precisare che non è iperattivo perchè, se vuole, sa contenersi tranquillamente, solo molto distratto. Cosa posso fare? esistono specialisti o test che si possono fare?
vi ringrazio in anticipo.

9 risposte degli esperti per questa domanda

Gentile Laura

dopo aver letto il suo racconto le indico che certamente vi sono specialisti a cui rivolgerti. Il medico neuro psichiatra infantile, se pensa che il problema della mancanza di concentrazione in assenza di iperattività gli causi problemi di adattamento a scuola e nella vita, uno psicoterapeuta che lavori con famiglie e bambini, ve ne sono molti nella nostra provincia, o semplicemente uno psicoterapeuta familiare per iniziare a riflettere voi genitori sulla situazione prima di scomodare il bambino (che sarebbe il primo passo consigliabile). Se lo desidera possiamo parlarne al telefono e vedere cosa si può concretamente fare. Cordiali saluti

Salve signora!

Per poter aiutare al meglio suo figlio le consiglio di rivolgersi a uno psicologo dell'età evolutiva o a un neuropsicologo, il quale provvederà a fare una valutazione in primis, e in seguito potrà approntare un piano di intervento su misura che coinvolga bambino famiglia e scuola. Infatti è fondamentale che tutti gli attori coinvolti vengano sostenuti nell'aiutare al meglio il suo bambino.

Resto a disposizione per eventuali chiarimenti

 

Dott.ssa Chiara Ostini

Dott.ssa Chiara Ostini

Milano

La Dott.ssa Chiara Ostini offre supporto psicologico anche online

Buon giorno sig.ra Laura (Maria Grazia),

ho letto con attenzione il quadro che lei ha presentato di suo figlio. In queste circostanze è opportuno (per il benessere di suo figlio e per tranquillità dei genitori) rivolgersi a una neuropsichiatria territoriale (UONPIA, ambito pubblico) per una valutazione del bambino stesso. La prassi prevede dapprima un incontro con entrambi i genitori (entrambi devono autorizzare l'accesso del figlio al servizio, in quanto minorenne) poi una serie di incontri con il bambino stesso partendo da una raccolta anamnestica e una serie di test, sulla base di quanto emerge dal colloquio con voi e da eventuali osservazioni. I tempi nel pubblico possono essere anche lunghi. Essendo lui a fine seconda primaria, immagino, i tempi sono buoni anche qualora ci fosse da attendere per la lista di attesa, ma non indugerei nel prendere contatto con il servizio. Potete rivolgervi voi spontaneamente senza l'aiuto della scuola (ora in periodo di vacanze estive) telefondando (cercate il numero tramite internet alla UONPIA del vostro territorio MB) o andando uno di voi personalmente a prendere appuntamento. Esiste la possibilità di rivolgersi al privato accreditato forse con tempi più brevi. E' buona prassi in queste circostanze affidarsi anche ai consigli del pediatra del bambino anche relativamente ai pro e ai contro del pubblico e privato. Buona giornata.

Dott.ssa Raffaella Canali

Dott.ssa Raffaella Canali

Monza e della Brianza

La Dott.ssa Raffaella Canali offre supporto psicologico anche online

Gentile Signora Laura, rispondo alla sua domanda informandola che esistono test specifici per i disturbi dell'attenzione. Pertanto le consiglio di contattare un/una neuropsichiatra infantile che dopo una prima visita deciderà come procede e le potrà certamente dare tutte le informazioni del caso.

Non esiti a contattarmi per eventuali chiarimenti. 

Cordiali saluti.

Buona sera signora

Non so la storia del bambino quindi vado ad ipotizzare qualcosa in base alla sua lettera, un bimbo di 7 anni appassionato di anatomia e astronomia, poi non riesce a farlo stare attento a scuola, però prende 10, si contiene da solo. Suo figlio a un mondo interiore di grande bellezza e di sogni, quello che mi sento di dire che un bravo neuropsichiatra infantile le può togliere dei dubbi su i problemi di apprendimento, cosi lei sta più tranquilla e pure il bimbo, si è chiesta se la scuola che frequenta forse non è adatta a suo figlio? forse suo figli ha bisogno di altri stimoli scolastici di altri livelli, non sto dicendo che suo figlio ha un ritardo mentale sto dicendo che forse ha un intelligenza superiore e ha bisogno di una altro ambito di studio. Lo faccia uscire, giocare divertitevi insieme non lo stressi con personale adatto, con piscina 5 volte a settimana parli con lui scopra cosa gli piace, mangiate la pizza, scopra cosa serve a suo figlio e a lei per comunicare, vedrà che tutto andrà bene.

Buona sera

Dott.ssa Filomena Lopez

Dott.ssa Filomena Lopez

Roma

La Dott.ssa Filomena Lopez offre supporto psicologico anche online

Gentile Signora,

concordo con i colleghi sul suggerimento di contattare un centro di neuropsichiatria infantile per poter valutare in modo completo ed approfondito la situazione di suo figlio.

A me, però, colpisce la parte della sua lettera in cui racconta che il bambino, a nemmeno 7 anni, si sottopone a ben 12 ore settimanali di allenamento sportivo intensivo (più, ipotizzo, gare e/o esibizioni in diversi momenti dell'anno).

A ciò si aggiunge la scuola, con le relative richieste di apprendimento, con le 'regole' e con le fatiche della socializzazione quotidiana, e magari qualche altra attività aggiuntiva (musica, lingua, catechismo..?).

Mi domando se un bambino già così intensamente impegnato (anche se non svolge le attività extra che ho ipotizzato sopra) possa essere ulteriormente "stimolato" dal punto di vista dell'attenzione.

Lei, fra l'altro, racconta di un bimbo che sa appassionarsi di ciò che gli piace, al punto da non ascoltare se gli si parla (quindi concentratissimo e attentissimo) e di una persona intelligente, brillante e con un'ottima memoria.

Alla luce di tutto ciò ipotizzo -ma è solo uno spunto di riflessione- che al bimbo possa mancare qualche spazio libero, qualche possibilità di sottrarsi alle tante richieste degli adulti sul piano prestazionale, qualche momento di pura noia e tranquillità.

Tutto ciò potrà essere valutato in sede di consultazione con i colleghi della Uonpia. Un caro saluto a lei e a suo figlio

Gentile Laura, lei fa un'analisi dettagliata di tutte le caratteristiche presentate da suo figlio descrivendole con molta precisione fin nei minimi particolari. Emerge il profilo di una madre molto attenta, ma che sembrerebbe  pretendere forse un po' troppo da un bambino di appena sette anni!....  Mi riferisco in particolare all'attività sportiva; riferisce che il bambino si allena quattro volte a settimana per ben tre ore. Sinceramente spero che  lei non  si sia spiegata bene  e che ciò non corrisponda alla realtà.  In caso contrario mi chiedo: ma davvero non l'ha mai sfiorata l'idea che suo figlio sia semplicemente affaticato?  La invito a riflettere seriamente  su quanto le ho scritto  e resto comunque a sua disposizione per ulteriori chiarimenti. Cordiali saluti.   

Gentile Laura,

Potrebbe portare suo figlio a fare dei test cognitivi. Potrebbe risultare di QI superiore alla norma e potrebbe dover essere impostato diversamente da un punto di vista scolastico.

Prima di intraprendere, invece, verifiche sul piano emotivo, mi sentirei di consigliarle una visita approfondita da un ottimo omeopata unicista, per approfondire e curare quello che al momento appare un "terreno" iper ricettivo. Il risultato potrebbe sorprendere.

Cordiali saluti.

Bongiorno, la informo che esistono dei test specifici che rilevano il livello cognitivo e che evidenziano eventuali disturbi dell’attenzione o di apprendimento. Test molto utili per diagnosticare un eventuale disturbo e per poter trovare soluzioni alternative per aiutare il bambino durante le ore scolastiche senza che si affatichi troppo, con il rischio, appunto, di abbassare il suo livello di attenzione. 

Nel frattempo le consiglio di continuare a fargli praticare attività sportive, in quanto valvola di sfogo per il bambino, senza però sovraccaricarlo e stancarlo eccessivamente (poiché anche la stanchezza potrebbe influire con il calo di concentrazione). Inoltre potrebbe essere utile, durante i compiti a casa, “abituarlo” gradualmente al tempo dei compiti facendogli fare piccole pause alternate a tempi sempre più lunghi al tempo dei compiti: si potrebbe partire per esempio con 10 minuti di compiti con 5 minuti pausa, poi 15 minuti di compiti con altrettanti 5 minuti di pausa e così via.

Una buona giornata

 Flavia Ilaria Passoni

Flavia Ilaria Passoni

Monza e della Brianza

Flavia Ilaria Passoni offre supporto psicologico anche online