L’adolescenza è un periodo impegnativo, in quanto rappresenta una fase di transizione dalla fanciullezza all’età adulta. Come momento di passaggio, è normale che sia caratterizzato da dubbi, confusione e forti emozioni, alle quali spesso i ragazzi non riescono a dare una spiegazione. Allo stesso tempo i genitori possono non essere in grado di offrire il giusto contenimento.
In linea generale, è raro che gli adolescenti affrontino dei compiti che considerano al di sopra delle loro capacità. Spesso non si prefiggono obiettivi ambiziosi o non insistono di fronte alle difficoltà soprattutto se pensano di non riuscire ad ottenere dei risultati positivi nell’immediato.
Però se l’adolescente è convinto di saper gestire in modo adeguato la situazione in cui si trova a vivere, riuscirà a cogliere tutte le opportunità che gli si presenteranno e ad esprimere al meglio le proprie potenzialità.
Oggi si vive in un contesto sociale fatto di relazioni significative, come la famiglia, la scuola, gli amici, il gruppo sportivo ecc… In questo modo, il successo individuale dipende oltre che dalle proprie convinzioni di potercela fare, anche dalle convinzioni e dal sostegno degli altri membri della collettività.
Avere l’appoggio delle persone che per noi sono importanti e nelle quali ci riconosciamo, vuol dire avere la sicurezza che qualcun altro crede nelle nostre capacità.
La famiglia, rappresenta il primo e fondamentale contesto sociale per uno sviluppo adeguato dell’adolescente. Si può parlare di famiglia unita ed efficace come gruppo, quando genitori e figli condividono la capacità di rispettare gli obblighi reciproci, ma soprattutto se si sostengono a vicenda per promuovere il benessere dei suoi singoli membri.
A mano a mano che i figli crescono, cambiano le necessità, i doveri, le responsabilità. L’assetto famigliare dovrebbe quindi essere vissuto come un continuo movimento, proprio perché i membri della famiglia, sono loro stessi in continua evoluzione.
Questo significa dover rinegoziare spesso il rapporto tra genitori e figli. Non si può pensare per esempio, di mantenere le stesse regole o uguali margini di libertà per un bimbo di cinque anni e per un ragazzo di quindici. Indispensabile è una comunicazione sincera e rispettosa con una chiarezza e coerenza delle regole che vengono proposte dai genitori.
Le qualità che non dovrebbero mai mancare in una famiglia sono:
- la fiducia in se stessi, sia come genitori sia come figli
- la capacità di accettarsi reciprocamente
In questo modo sarà possibile per i genitori e per i figli adolescenti, riuscire a far fronte ai possibili sentimenti di inadeguatezza e alle diverse difficoltà che si potranno verificare lungo il cammino della crescita.
Quando due persone si impegnano in un legame affettivo e decidono di intraprendere il viaggio della genitorialità, la loro vita personale e familiare sarà scandita e regolata da una serie di transizioni, ognuna delle quali prevede dei compiti specifici da affrontare.
In tali circostanze i membri di una famiglia devono essere in grado di modificare il loro modo di pensare, i loro sentimenti e il loro comportamento per adattarsi a ruoli e compiti nuovi e, in definitiva, riuscire a conciliare le loro aspettative personali con gli obblighi sociali.
La qualità del rapporto fra i coniugi prepara il passaggio alla genitorialità e determinerà in maniera rilevante la qualità del rapporto tra genitori e figli.
Essere genitori è un compito difficile e comporta dei cambiamenti sia all’interno della coppia, sia nella gestione delle relazioni sociali.
Nel periodo dell’adolescenza i rapporti fra genitori e figli dovrebbero essere rinegoziati spesso sul piano degli affetti e su quello del controllo. Lo sviluppo ottimale si ottiene quando, nell’ambito delle varie fasi di crescita, si verifica una buona corrispondenza fra i bisogni del ragazzo e le opportunità offerte dal suo ambiente famigliare/sociale.
Quando il figlio cresce, il controllo genitoriale dovrebbe diminuire per lasciare spazio ad una modalità fatta di consigli, di confidenza reciproca e di fiducia.
Affinché i genitori rappresentino dei punti di riferimento adeguati, è necessario che gli adolescenti siano in grado di aprirsi con loro.
I rapporti famigliari fondati sul rispetto reciproco promuovono l’autonomia, garantendo al contempo il sostegno emotivo necessario per affrontare le nuove responsabilità e gli eventi della vita.
Se i genitori credono nelle proprie capacità di poter essere delle guide amorevoli e autorevoli per i propri figli, agiscono effettivamente in maniera da coltivarne le potenzialità.
È importante che i genitori siano capaci di sostenere le aspirazioni dei figli. Così facendo i ragazzi saranno in grado di orientarsi con sicurezza nelle loro relazioni sociali, nel raggiungere il proprio benessere emotivo e nel diventare delle persone attive e consapevoli nel loro percorso di studi e nella scelta professionale.
Bibliografia:
- Pajare F, UrdanT: L’autoefficacia degli adolescenti 2009 Erickson Editore
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