Cosa significa essere adolescente?
L'adolescenza è considerata come l'epoca della vita intermedia tra la fanciullezza e l'età adulta.
E' un periodo della vita in cui generalmente si verificano i primi cambiamenti fisici, caratterizzati inizialmente da un’accelerazione della crescita e, successivamente, dallo sviluppo degli organi sessuali e delle caratteristiche sessuali secondarie. Questi cambiamenti esterni sono spesso molto evidenti e possono essere sia una fonte di ansia che di eccitazione o di orgoglio per l’individuo che osserva la trasformazione del proprio corpo. Lo sviluppo corporeo presenta modifiche e instabilità ormonali con eventi che sorprendono i ragazzi e questo suscita in loro un senso di perdita di controllo su se stessi e al contempo aprono la possibilità a compiere nuove esperienze di tipo sessuale.
I cambiamenti interiori dell’adolescente, sebbene meno evidenti, sono ugualmente profondi. Recenti studi neuroscientifici indicano che nella prima adolescenza il cervello subisce uno straordinario sviluppo elettrico e fisiologico. Il numero di cellule cerebrali può quasi raddoppiare in un anno e la rete neuronale subisce una radicale riorganizzazione che influisce sulle capacità emozionali, fisiche e mentali.
Anche sul piano emotivo avviene un notevole cambiamento: l'adolescente inizia ad investire in modo intenso persone esterne alla propria cerchia familiare disinvestendo parzialmente i genitori e impegnandosi in relazioni intime.
Distaccarsi psicologicamente dalla propria famiglia è necessario al fine di costruire una nuova immagine di sé che rifletta un’identità adulta e matura.
Tutto ciò genera nei ragazzi il desiderio di ribellione nei confronti della famiglia e dell’autorità dei genitori, che esprimono con atteggiamenti intolleranti, di sfida e con una grande instabilità emotiva.
L'adolescente digitale
Centrali nell'adolescenza diventano i rapporti di amicizia e d'amore autonomamente scelti e coltivati: in questo scenario entra con forza l'utilizzo da parte degli adolescenti della tecnologia (pc, telefonini, videogiochi...). Secondo un sondaggio di Eurispes e Telefono Azzurro, il 12,5% degli adolescenti usa il pc per più di quattro ore al giorno ed oltre un terzo naviga in internet quotidianamente per più di due ore, mentre il 13% per più di quattro ore.
Cercano informazioni, compiti già fatti, guardano programmi in streaming, contattano gli amici e chattano con conosciuti e sconosciuti...
L'identità personale e l'identità digitale sono in simbiosi e permettono una continua riscrittura del proprio Sè attraverso rappresentazioni digitali. Con i telefonini entrano in una sorta di “spazio comunicativo allargato”: con il cellulare trasportano continuamente il proprio spazio privato alla dimensione pubblica.
La comunicazione “uno a molti” attraverso la tecnologia (sms, wa, facebook..) fornisce un contributo fondamentale alla costruzione dell'identità sociale perchè crea una sensazione di appartenenza a un gruppo (fuori dalla famiglia), questa comunicazione si aggiunge a quella tradizionale “uno a uno”, non la sostituisce semmai la integra. Infatti chi ha la tendenza a stringere forti legami sociali vede negli istant messanging (es. whatsapp) un modo per rafforzare i propri legami mentre chi ha una vita sociale povera trova in internet una risorsa per trovare nuovi amici e rinforzare quelli che ha nella vita reale.
Ricevere e avere ripetuti contatti rende evidente all'adolescente la propria partecipazione a una vasta rete di relazioni tanto che la quantità dei numeri in rubrica o su facebook rappresenta l'elemento principale per gli adolescenti per misurare l'ampiezza della loro sfera relazionale.
Il cellulare dunque rappresenta un perfetto supporto per gli adolescenti per misurare l'autonomia dai genitori pur mantenendo in contatto con essi.
Quando diviene dipendenza?
Come abbiamo già detto l'adolescenza con i suoi mutamenti è un periodo di particolare vulnerabilità e fragilità.
Nella ricerca di emozioni e sensazioni nuove l’adolescente fa spesso esperienza di un bisogno e di un desiderio non procrastinabili: l’impulsività che lo spinge a raggiungere la massima gratificazione possibile nel tempo più breve possibile (tutto e subito) l’insicurezza e il desiderio di trasgredire le regole per affermarsi come persone autonome e relativamente indipendenti dai genitori e l’emulazione dei coetanei sono spesso alla base delle prime forme precoci di dipendenza.
Alcune caratteristiche della rete, quali l’anonimato e l’assenza di vincoli spazio-temporali, creano uno spazio psicologico in cui l'adolescente può proiettare i propri vissuti e le proprie fantasie, contribuendo allo sviluppo di una vera e propria dipendenza dal mondo virtuale (Del Miglio, Corbelli, 2003).
In particolare l’adolescente, avendo un’identità ancora fluida sente il bisogno di rifuggire da una definizione di sé e l’utilizzo di internet e di uno pseudonimo gli consentono di creare una “persona on line” “una maschera” che costituisce l’interfaccia fra sé e la società.
Questa possibilità se da un lato può aiutare l’adolescente a elaborare la sua identità, dall’altro può anche “alienarlo” in una serie di sé parziali contraddittori che non riesce a integrare.
Cosa possono fare i genitori?
-L’atteggiamento che i genitori assumono nei confronti dei propri figli alle prese con la tecnologia è fondamentale nel determinare un corretto atteggiamento e comportamento dei figli nella rete.
Diviene quindi importante, che non venga precluso loro di conoscerli e di utilizzarli perché, se questo divieto può funzionare in ambito familiare, non lo è altrettanto al di fuori delle mura domestiche, essendo queste tecnologie ormai diffuse in ogni contesto.
Impedirne l’utilizzo significherebbe privarli di strumenti conoscitivi fondamentali per tutelarsi da rischi e pericoli che si possono incorrere. Anzi dimostrarsi disponibili a conoscere la tecnologia insieme ai figli può essere un'occasione di relazionarsi con loro utilizzando nuovi linguaggi.
-Occorre educare i propri figli ad utilizzare questi strumenti con intelligenza e consapevolezza, senza eccessi e con determinati limiti a seconda delle età.
-E' importante anche, a seconda dell'età dei figli, farsi consigliare da un esperto cosa i figli possono utilizzare e ciò che può condurli a rischi in rete (rischi di adescamento, cyberbullismo e pedofilia..) e di conseguenza inserire nel pc e in internet dei “filtri famiglia”.
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