Internet è un’invenzione utilissima e ricca di opportunità per tutti noi, ma un uso improprio comporta alcuni rischi tra cui il cyber-bullismo.
Questo termine indica l’uso dei mezzi di comunicazione per intimorire, molestare, far sentire a disagio o escludere altre persone ed è punibile per legge.
Per i giovani che crescono a contatto con le nuove tecnologie, la distinzione tra vita reale e vita virtuale è molto sottile e spesso ciò che accade in rete ha delle conseguenze nel mondo reale.
I ragazzi compiono atti di cyber-bullismo diffondendo informazioni, immagini o video imbarazzanti tramite messaggi sui cellulari, mail, blog o social network (Facebook) al fine di danneggiare la reputazione della vittima, che viene insultata, derisa e minacciata. Queste aggressioni possono essere soltanto virtuali o trasformarsi in bullismo vero e proprio.
Nel cyber-bullismo:
• La vittima può essere contattata in ogni momento ed ovunque perché i telefonini sono costantemente connessi ad Internet;
• Il materiale infamante pubblicato resta in rete per molto tempo;
• Il cyber-bullo non vede le reazioni della sua vittima ai suoi attacchi, quindi non è conscio del danno che crea e questo aumenta le prepotenze;
• Su internet gli spettatori sono potenzialmente illimitati e la natura virtuale del fenomeno incoraggia la nascita di altri cyber-bulli, che condividendo o promuovendo l’attacco online lo diffondono a dismisura.
A volte il cyber-bullo è un estraneo, ma più spesso è conosciuto dalla vittima. L’anonimato consente all’aggressore di agire protetto dallo schermo di un computer o di un cellulare, senza rivelare la propria identità, celata da un falso profilo o da un nickname (soprannome).
Come il bullismo tradizionale, il cyber-bullismo ha esiti negativi sul benessere sociale, emotivo e scolastico delle vittime che esprimono disagio attraverso ansia, bassa concentrazione, calo del rendimento scolastico, difficoltà a dormire, poco appetito e sentimenti di solitudine. Nei casi più gravi il fenomeno può provocare depressione e tentativi di suicidio. Le conseguenze coinvolgono anche i cyber-bulli, che rischiano di sviluppare comportamenti antisociali, problemi relazionali, delinquenza, abuso di sostanze e suicidio.
Le vittime non sono soltanto i ragazzi presi di mira, ma anche coloro che non ne parlano: è importante confidarsi con le figure di riferimento (genitori, insegnanti) per evitare che un primo cyber-attacco possa ripetersi nel tempo.
Inoltre, se questi episodi accadono sia nel contesto virtuale sia in quello reale, gli effetti saranno più dannosi. Pertanto è fondamentale lavorare sulla prevenzione, in modo che i ragazzi sappiano reagire adeguatamente contribuendo a fermare sul nascere il bullismo online.
I bambini e gli adolescenti sono i primi che, con il loro comportamento, possono evitare di imbattersi in situazioni sgradevoli online: è importante che gli adulti li seguano e supportino durante la navigazione in rete, insegnando loro le strategie per auto-tutelarsi.
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