Da quando mio figlio ha cominciato a frequentare il liceo il suo attegiamento è diverso

gregoria olga

salve,sono olga ho un figlio di 14,anni,sono molto preocupata,durante tutta la sua infancia ,mi sembrava, che avesi dei attegiamente verso i compagni, di scuola normale, giocaba ,parlava ,a livello scolastico bene,responsabile,verso i dovere, ,essendo io straniera,non conoscendo la lingua abbastanza,non lo mai aiutato nei compiti,pero sempre ha avuto la media di otto, nove. ,certo sempre me dicevanno i maestri,timido nel suo carattere,non si lanciava mai in nessun gioco per prima,faceva quello che le dicevanno, respetuosso,insomma bravo. ha fatto tutta il suo percorso scolastico nella scuola paritaria ,dove non si vedonno preblemmi comportamentale nei ragazzi ,o sono pochi,pero adesso che ha cominciato a frecuentare il liceo ,il suo attegiamento e diverso certo mi lo aspettavo,pero,mi sembra abbia sbagliato,ho scoperto che ha fumato la erba,ha cominciato a fummare cigarrete,ascolta la musica rap,non ha paura,tutto li sembra lo stesso,scolasticamente ha avuto 8 insufficenze,li ho allontanato di un ragazzino che era più spinto,addiritura credo che picchia ai genitore e lui,giorni fa parlando di questo ,il comportamento di suo amico lo giustifica,tutte questi messi da che ho scoperto questi attegiamenti ,li ho bracatto li ho anticipato a ogni mossa a ogni ritrovo per fumare,li ho incoraggiato a estudiare,li ho aspettato a scuola per guardarlo,lo stesso mio marito,li ho controlato i zaino,ogni volta,li ho tempestato di telefonate,controlando a che ora arriva a casa , cosa fa, mi aveva cominciato alzare la voce,le litigate a casa cominciarono cosa che non succedeva mai,pensavo che si riprendeva,adesso a gennaio pero no,non ha voglia,non fumma più,ha cominciato a isolarsi di tutti,dice che non ha voglia di andare a scuola, ha intensione di salvare il anno ma non si impegna,li parliamo, risponde potete dire e fare tutto lo che volete tanto non cambiara niente, e quella sua risposta, e assente mentalmente,ieri li ho chiesto come posso aiutarlo,che non possiamo vederli cosi,con quel menefregismo, quando li dico non sei tu ,mi risponde ssono sempre stato cosi solo che non ti sei ressa conto .voglio aiutarlo ho pensato portarli a un psicologo,pero obligarlo perché dici che lui non ha bisogno di nessuno che e lui cosi adesso,cosa faccio?

5 risposte degli esperti per questa domanda

Salve, signora Olga! Sono la dott.ssa Elisa Berardi.

Credo di aver capito che l'elemento più importante sia l'isolamento sociale ma soprattutto il distacco da Lei che è la principale figura di riferimento. L'adolescenza e i cambiamenti scolastici portano la cosiddetta "crisi". Il ragazzo sta sperimentando il rischio, ciò che non si potrebbe fare, e questo può essere normale se non persiste per tanto tempo.

Se suo figlio rimane troppo tempo chiuso nella sua stanza e si isola a scuola è preferibile contattare anche uno psichiatra in collaborazione integrata con lo psicoterapeuta.

Io sono a sua disposizione.

Ma per accedere al mio sito personale occorre la formula gold che io non ho. Con questo metodo può richiedere al sito la mia mail. E poi Lei vive molto lontano da me.

Mi tenga aggiornata.

Buona serata, la dott.ssa Elisa Berardi

P.S. Cerchi di essere autorevole ma non "aggressiva" nei modi o negli atteggiamenti. Non lo contraddica ma gli stia accanto il più possibile, almeno all'ora dei pasti, cercando di stimolarlo verso il senso di responsabilità per la sua vita. Ma potrebbe avere la non consapevolezza di contatto con una realtà difficile da sostenere in momenti critici di crescita. Cerchi di affiancarlo senza giudicarlo durante i compiti e lo stimoli, magari, a svolgere un'attività sportiva che lo appaghi e lo tenga occupato e un po' spensierato.

Gentile utente,

l'adolescenza è l'età in cui un allontanamento da credenze e atteggiamenti tenuti durante tutta l'infanzia è del tutto normale. E' anche normale e in genere auspicabile che ci sia una fase di contestazione delle figure genitoriali. Se però tutto ciò porta il giovane ad adottare comportamenti autolesionisti, ovviamente c'è motivo di preoccupazione.

Se il ragazzo non vuole andare da uno psicologo e in ogni caso anche se lo volesse, è assolutamente consigliabile che siano i genitori a recarvisi. Infatti molto spesso gli adolescenti vengono trattati attraverso, per il tramite dei genitori e possono ottenersi ottimi risultati, anche se l'adolescente non si reca mai dallo psicologo.

Cordiali saluti

Dott.ssa Valentina Sciubba

Dott.ssa Valentina Sciubba

Roma

La Dott.ssa Valentina Sciubba offre supporto psicologico anche online

Gentile Olga,

entrando in contatto con un ambiente diverso, in cui suo figlio si confronta con adolescenti più grandi della sua età, il cambiamento era ipotizzabile. Inoltre suo figlio cambia perché sta attraversando un periodo di trasformazione in cui se prima i riferimenti erano i genitori adesso sono i compagni e la loro cultura, che, purtroppo, include anche gli spinelli.

Forse piuttosto che controllarlo ad ogni passo, facendolo sentire in gabbia, dovreste lasciarlo più libero di muoversi e di sperimentare. Sebbene lui non voglia recarsi da uno psicologo di persona, potrebbe essere utile per voi, come genitori rivolgersi ad un collega. Questo vi potrebbe aiutare a comprendere meglio come relazionarsi con lui.

Restiamo in ascolto

Dott. Francesco Mori

Dott. Francesco Mori

Siena

Il Dott. Francesco Mori offre supporto psicologico anche online

Cara Olga, tuo figlio si trova in una fase critica della crescita e ha bisogno di essere sostenuto, compreso, considerato e incoraggiato dandogli fiducia. Evita di essere apprensiva e oppressiva, evita di braccarlo. Limitati a controllarlo solo per quei comportamenti a rischio. Ti consiglio di rivolgerti a un collega.  Ciao, a presto.

Dott. Artabano Febo

Dott. Artabano Febo

Pescara

Il Dott. Artabano Febo offre supporto psicologico anche online

cara Olga, comprendo la difficoltà della tua posizione e la tua forte preoccupazione. Non è facile sentirsi stranieri in un  paese diverso dal proprio e non è facile avere 14 anni. Non puoi costringere tuo figlio ad andare da uno psicologo e non credo che allarmandoti, braccandolo potrai riscuotere qualche risultato. Chissà se il suo è un comportamento di protesta, di richiesta di attenzioni, un modo per superare la diversità etnica e farsi accettare, etc...ad ogni modo il punto da cui credo sia utile partire siete tu e tuo marito. Malgrado tutto è importante che vostro figlio possa continuare a sentire nella coppia genitoriale un punto fermo, solido, un riferimento valoriale e affettivo, che in ogni caso sa che è lì. Non fategli sentire la vostra paura per quanto sia umanamente giustificata e comprensibile ti consiglio fortemente di condividere la vostra vicenda con un esperto di psicologia dell'età evolutiva e/o con un professionista di approccio sistemico affinchè tu e tuo marito possiate intanto sentirvi più confortati e possiate mettere a punto strumenti e tecniche educative per aiutare vostro figlio.

Con tanti auguri per tutto, ti saluto e resto in ascolto.