Buongiorno, ho una domanda che mi affligge da un po' di tempo. Il mio compagno ha fatto uso di cocaina per più di 10 anni, alla fine grazie alla comunità è riuscito a tirarsi fuori dalla tossicondipenza per fortuna e sono più di 5 anni che è pulito. Abbiamo due figli uno di 15 e uno di 12 anni. Il più grande sta vivendo a pieno il tanto difficile periodo dell'adolescenza, il mio compagno ha una terribile paura che anche lui prenda la sua stessa strada e lo ossessiona con il suo comportamento ( tipo non si fida assolutamente di lui e gli fa un miliardo di domande per capire come si comporta fuori casa ). Secondo voi è bene raccontargli tutta la storia del padre? grazie di cuore se mi rispondere
Buongiorno Francesca,
il dilemma che la affligge non è affatto scontato nè semplice. Sicuramente un dialogo aperto tra genitori e figli è sempre un fattore protettivo per i minori, soprattutto se adolescenti. Quando si sente la necessità di svelare una parte di sè ai propri figli, è necessario chiedersi il perchè lo si stia facendo e quale sia lo scopo. La sola paura che i figli possano percorre le nostre stesse strade può essere sufficiente per pensare di rivelarsi ma non l'unico obiettivo che ci si pone.
E' per questo motivo che vi consiglio di rivolgervi ad un professionista ad orientamento sistemico-relazionale del vostro territorio, che possa esplorare con voi, come coppia genitoriale, le motivazioni, in modo tale che possa guidarvi nello scegliere le parole e il momento adatto per raccontarvi. L'aiuto in questo caso sarebbe orientato ad uno svelamento di questa parte di vita del papà, senza che nessuno di voi soffra più del necessario. Che ci sia un terzo, come un terapeuta, che possa fare da contenitore per aiutarvi ad attutirne l'eventuale contraccolpo.
Vi auguro un grosso in bocca al lupo e vi faccio i miei più sentiti complimenti per come siete riusciti a creare la vostra famiglia, nonostante le difficoltà che sicuramente avrete incontrato. Siete un esempio di come le paure possano essere superate, di come si possa imparare dagli errori e penso proprio che sia questo che vada esplicitato e raccontato ai vostri figli. Siate fieri del vostro percorso come genitori.
Un caro saluto,
dott.ssa Alessia Serio
Torino
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Buongiorno Francesca,
uno svelamento di questo genere potrebbe avere il beneficio di riuscire a creare ancora di più un rapporto di fiducia fra voi e i vostri figli. Mostrare a loro che anche i genitori hanno le proprie storie fatte di punti di forza e di debolezza, che compiono errori e che non sono perfetti come magari può sembrare o come la società spesso ci impone di fare, potrebbe aiutare i vostri figli a vedervi con un occhio diverso e creare una relazione più sincera e con fondamenta più resistenti. In più, sarebbe un atto di sincerità molto grande, che può magari fare da esempio per il comportamento dei due ragazzi.
Uso il condizionale però, ovviamente, in quanto solo lei e suo marito conoscete e vivete ogni giorno i vostri figli; conoscete il loro carattere, il loro modo di reagire alla vita, perciò prendetevi del tempo insieme per poter ragionare e parlare di questo. Ogni comunicazione va adattata in base alla persona che ci troviamo di fronte.
Vi auguro un grande in bocca al lupo.
Dott. Valerio Tollo / Psicologo e Consulente sessuale
Roma
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Buongiorno, arriva chiaramente la sua apprensione a riguardo. Certamente la storia del suo compagno e in qualche modo anche la sua, la vostra, può raccontare molto dolore e tantissime altre emozioni, alcune piacevoli, altre più negative. Sicuramente questi aspetti possono arrivare ai vostri figli, che vengano esplicitati o meno. Venire a conoscenza di questi lati nascosti di loro padre potrebbe essere fonte di ispirazione: vedere come un padre sia anche lui un essere umano e come tale abbia combattuto per il proprio benessere e quello della propria famiglia (incluso, ne sono certa, il loro di figli), potrebbe essere vissuto come insegnamento.
Per qualsiasi chiarimento o approfondimento rimango a disposizione!
Un abbraccio,
Dott.ssa Alessandra Papi
Roma
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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Roma
Il Dott. Francesco Damiano Logiudice offre supporto psicologico anche online
Gentile utente
ogni persona/ragazzo arriva ad una soluzione dei propri problemi secondo proprie necessità e caratteristiche. Non per tutti le strade sono le stesse. Attraverso l'esperienza (ora superata) della tossicodipendenza del suo compagno presumo sia stato possibile capire le motivazioni psichiche che l'hanno indotta. Senza fare facili associazioni con le problematiche di vostro figlio, potrebbe essere utile cercare di comprendere il vissuto o disagio del ragazzo, quale difficoltà segnala e in quale area dello sviluppo (rapporti con i genitori, rapporti con i pari, rapporto con il Se' che cresce e si afferma nel mondo, risorse personali, ecc.) anche alla luce dell'esperienza della tossicodipendenza, ma come un faro che allarga la comprensione. E' facile comprendere che questa situazione desti un "allarme". Tuttavia in questa fase di tensione ritengo sia preferibile "avvicinarsi" al figlio, parlare apertamente di cosa sta vivendo (per quanto possibile, e ben diverso dal porre continue domande), senza trasferire a lui apprensioni che ora potrebbero essere non comprese o mal comprese. L'esperienza di un genitore e' certamente di supporto ma se comunicata in tempi e modi opportuni, per testimoniare vicinanza e comprensione profonda piuttosto che apprensione senza sbocco.
Roma
La Dott.ssa Paola Poeta offre supporto psicologico anche online
Buongiorno, non vedo il vantaggio di raccontare al figlio i trascorsi del padre per convincerlo ad evitare di usare sostanze psicoattive, bensì lavorerei sulla relazione col figlio in senso meno ansiogeno e oppressivo da parte del padre che ha bisogno di trovare un'altra relazione che lo tranquillizzi rispetto alle condotte del figlio. In questa fase adolescenziale i figli hanno bisogno di riferimenti forti ma flessibili, che riconoscano il loro valore e gli diano fiducia perchè hanno verificato che se la meritano.
Chiediamo ai nostri figli prove di maturità? Le superano? O li manteniamo in condizioni infantili per poi pretendere ( perchè il tempo dice che hanno tot anni) che siano diventati maturi e responsabili magicamente?
Superare l'ansia del padre per quello che l figlio può fare non passa dal controllo ossessivo : non potremo mai essere certi che non succeda quello che temiamo attraverso il controllo... non funziona! Nemmeno pedinandolo 24h al giorno...
Serve un rapporto più maturo, di fiducia, basato su prove di maturità, su richieste di crescere nel concreto delle attività quotidiane, sul dialogo sulle tematiche della droga e delle sue motivazioni e su questo i primi a dover crescere sono i genitori.
Sono disponibile a colloqui di supporto on line se ritenete di voler essere aiutati in tal senso.
Cordiali saluti
Dott.ssa Gemma Facchinetti
Bergamo
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Buongiorno a lei,
Credo che assolutamente può essere utile un’ apertura onesta e sincera di ciò che il padre abbia vissuto, dei rischi che ha corso e di quanto sia stato fonte di sofferenza per lui, condividendo la reale preoccupazione che c’è dietro il suo atteggiamento di controllo perché aiuterebbe il figlio a capirlo, a darne un senso, comprenderebbe cioè meglio le sue ansie, e svilupperebbe maggiore empatia nei suoi confronti e premura nei confronti di stesso. Inoltre credo che fortificherebbe il loro rapporto. Comunicarlo dicendo "sai caro figlio ti aiuto a capire perché papà è così premuroso nei tuoi confronti, ho una storia da raccontarti...non voglio più che sia un segreto, te la condivido, affinché sia una testimonianza reale e vicina a te, è un dono d’amore che ti faccio, per farti capire quanto è importante creare delle protezioni nella nostra vita e quali grandi rischi si corrono a causa di.. rischiamo di perdere il bene più prezioso, l’amore di noi stessi e delle persone che ci amano...". Vedrà lo capirà e apprezzerà moltissimo. Tantissimi auguri ❤️
Gentile Francesca,
lo svelamento che intendete portare all’interno della vostra famiglia è sicuramente importante. Una comunicazione aperta con i propri figli è fondamentale, allo stesso tempo, ritengo che ciò debba avvenire in un contesto il più possibile sereno. Da quello che racconta il suo compagno sembra piuttosto angosciato rispetto al fatto che vostro figlio possa ripercorrere i suoi stessi passi e questo lo porta a mettere in atto comportamenti di un maggiore controllo genitoriale.
Prima di prendere qualsiasi decisione immagino sarebbe utile comprendere meglio quali siano le motivazione e le emozioni dietro il dubbio che ci porta oggi.
Le auguro una serena giornata
Roma
La Dott.ssa Valeria Stevanin offre supporto psicologico anche online