Figlio di 17 anni

Antonella

Salve ho un figlio di 17 anni, ha un carattere molto pacato, timido e introverso, e bravo a scuola molto educato ma non ha amici con cui uscire, dice che quelli che ha vanno a ballare ecc e a lui non piace di conseguenza è sempre a casa. Va a scuola, va in palestra e niente più. Fino all'anno scorso era molto in sovrappeso ma adesso è dimagrito tanto seguendo una dieta dal nutrizionista e praticando sport e ormai da quasi un anno è normo peso, alto 1,84cm e non perché mio figlio ma è un bel ragazzo e anche intelligente. Malgrado questo, che penso lo abbiano aiutato ad aumentare la sua autostima non esce mai ed è sempre solo. Io e il padre siamo separati e lui vive prevalentemente con il padre che hanno un carattere molto simile, infatti anche il padre cordiale ed educato con tutti ma non ha amici. Vorrei tanto aiutare mio figlio a spronarlo ma non so come fare , non per altro è figlio unico e non vorrei che vivesse in solitudine . Credo che non li manchi nulla per poter socializzare, non so se è stato solo sfortunato fino ad ora a non incontrare qualcuno più affine a lui con cui instaurare una amicizia o se ha qualche disagio che li impedisce di aprirsi. Non so cosa fare. Devo lasciare che le cose si creano da sole o c'è un modo per poterlo aiutare? Grazie per il supporto Antonella

4 risposte degli esperti per questa domanda

Cara Antonella,

La situazione che descrive riguardo suo figlio risuona profondamente per molti genitori che si trovano ad affrontare sfide simili nell’assistere i propri figli durante l’adolescenza, un periodo di grandi cambiamenti e sviluppi personali. La sua preoccupazione per il benessere emotivo e sociale di suo figlio è chiaramente espressa e dimostra un profondo affetto e desiderio di sostenerlo.

È incoraggiante sentire che suo figlio ha fatto passi significativi verso il miglioramento della propria salute fisica e autostima attraverso la dieta e lo sport. Questi cambiamenti positivi sono fondamentali per il benessere generale e possono effettivamente contribuire a rafforzare la fiducia in se stessi. Tuttavia, comprendo le sue preoccupazioni riguardo alla sua vita sociale e alla tendenza a isolarsi.

In qualità di psicoterapeuta, suggerirei di avvicinarsi alla situazione con sensibilità, riconoscendo che l’introversione e la preferenza per attività solitarie possono essere tratti caratteriali piuttosto che problemi da "correggere". Tuttavia, incoraggiare suo figlio a esplorare nuove attività che riflettano i suoi interessi potrebbe aprirgli le porte a nuove amicizie. Attività come club di libri, gruppi di sport meno convenzionali o corsi di arte e tecnologia possono offrire ambienti meno intensi e più accoglienti per gli introvetti.

Un dialogo aperto e non giudicante è essenziale. Potrebbe essere utile esprimere il suo sostegno e la sua disponibilità ad ascoltare, incoraggiando suo figlio a condividere i suoi pensieri e sentimenti riguardo alle amicizie e alle interazioni sociali. Questo può aiutare a identificare eventuali ansie o ostacoli che percepisce nella socializzazione.

Se sospetta che ci possano essere problemi più profondi che influenzano la sua capacità di stabilire connessioni sociali, come ansia sociale o bassa autostima, potrebbe essere utile consultare un professionista. Un terapeuta specializzato in lavoro con adolescenti o giovani adulti può offrire un supporto mirato per aiutare suo figlio a sviluppare strategie per costruire relazioni e migliorare le sue competenze sociali.

In alcuni casi, se vi sono esperienze passate che hanno lasciato un’impronta significativa sul suo benessere emotivo, tecniche come l’EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing) possono essere utili. Questo metodo è particolarmente efficace nel trattare il trauma e può aiutare le persone a elaborare e superare esperienze passate che influenzano negativamente la loro vita attuale.

Infine, è importante ricordare che ogni individuo ha il proprio ritmo nello sviluppare relazioni e competenze sociali. Fornire sostegno, amore e accettazione incondizionata è il miglior modo per aiutare suo figlio a sentirsi sicuro e fiducioso nell’esplorare nuove relazioni alla sua velocità.

Grazie per aver condiviso le sue preoccupazioni e spero che queste riflessioni possano offrirle una direzione su come supportare al meglio suo figlio in questo momento della sua vita.

Cordiali saluti.

Dottor Michelangelo Di Stefano

Medico Psicoterpeuta 

Gentile Antonella, 

la prima cosa che salta subito all'occhi è il suo malessere, e non quello di suo figlio. Lei descrive il disagio di non vedere suo figlio in compagnia, ma non si capisce se è un disagio vissuto anche da lui.

Ha lavorato molto su di lui, su ciò che viveva male di se stesso (il suo aspetto fisico); questo significa che sa di poter intervenire su quegli aspetti della sua vita che lo fanno sentire a disagio.

Le consiglierei di parlarne con lui evitando giudizi, di sapere cosa vuole e cosa cerca LUI; forse a suo figlio sta bene così..

Ha superato molti cambiamenti che non sono sempre facili da metabolizzare, gli dia tempo di capire cosa vuole e se ha bisogno di aiuto. Potrebbe eventualmente proporgli un incontro con uno psicologo che possa aiutarlo ad affrontare questo periodo di grandi cambiamenti

Resto a disposizione, le auguro buona vita

Dott.ssa Gaia Impastato

Psicologa - Ipnologa

Dott.ssa Gaia Impastato

Dott.ssa Gaia Impastato

Bergamo

La Dott.ssa Gaia Impastato offre supporto psicologico anche online

Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè capisco quanto questa situazione possa impattare sulla sua vostra vita quotidiana. Ritengo fondamentale innanzitutto che voi possiate rivolgersi ad un professionista per aiutarvi a gestire la situazione e capirne le cause pertanto la invito a richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarvi ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che vi impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Roma

Il Dott. Francesco Damiano Logiudice offre supporto psicologico anche online

Gentile Antonella, 

Suo figlio è in piena età adolescenziale e, al di là dell'introversione, mi sembra di capire tramite la descrizione che non lamenti un vissuto di solitudine, nonostante non abbia amici. Certamente, forzarlo eccessivamente all'apertura e alla comunicazione con Lei/con un* professionista potrebbe sortire l'effetto contrario: un'ulteriore chiusura. L'importante è non scoraggiarsi: provi a coinvolgerlo in modo spontaneo in attività che potrebbero riguardare gli hobbies del ragazzo (ad esempio, l'attività fisica) e vedere come va. Saluti

Dott.ssa Celeste Gullì

Dott.ssa Celeste Gullì

Reggio Calabria

La Dott.ssa Celeste Gullì offre supporto psicologico anche online