Buongiorno, mia figlia di sedici anni viene esclusa da sempre non ha praticamente amici. Alle medie ha cambiato scuola ma si è ripetuta la stessa cosa. Alle superiori oltre che cambiare scuola ci siamo trasferiti, all'inizio sembrava andare meglio ma ora siamo punto a capo, si era creata un piccolo gruppo di amiche ma ora si sono allontanate tutte, quando sono rientrate a scuola hanno cominciato a tenerla a distanza tant'è che ha addirittura cambiato banco, sono molto dispiaciuta lei ci piange tantissimo e si chiede cosa sbaglia, e io non so che fare. Lei è sempre disponibile stile crocerossina/confidente come posso aiutarla ha già fatto due anni di analisi ma le cose non cambiano, è molto riservata e non parla dei suoi disagi con le compagne/amici per non disturbare a detta sua e poi se la prende con me dice che non la capisco che lei sta male sono disperata...
Buonasera,
posso comprendere il suo stato d'animo nel vedere sua figlia stare male;
leggendo quello che ha scritto, le prime cose che mi vengono in mente, sono che si potrebbe cercare di analizzare e comprendere le modalità di interazione di sua figlia nei vari contesti sociali e come lei si senta in essi per poter poi, eventualmente, provare a promuovere comportamenti alternativi e, contemporaneamente, cercare di comprendere le aspettative che sua figlia ha verso i pari e il motivo per cui lei si ponga come "crocerossina/confidente". Il consiglio che posso darle è quello di prendere appuntamento e poterne parlare e se sua figlia fosse d'accordo quello di poter intraprendere un nuovo percorso.
Buonasera signora, capisco che non è facile visto che in scuole diverse sua figlia non è riuscita comunque a inserirsi bene. Mi viene però in mente che la ragazza potrebbe provare a far parte di qualche gruppo che condivide degli interessi insieme: per esempio il teatro oppure lo sport, la musica, il trekking, le escursioni turistiche, gli scout, la parrocchia, l' ecologia, il cinema… immagino che qualcosa abbia già provato ma comunque potrebbe riprovare e fare diverse diversi tentativi; e magari troverà un gruppo che la accolga con più apertura e disponibilità e con il quale la ragazza riesca ad esprimersi un po’ meglio. E nel peggiore dei casi si dedicherà per un certo periodo a un’attività che comunque potrebbe essere interessante e formativa, e sarà distolta dai suoi pensieri negativi.
Guido Ghirelli, psicologo a Livorno
Livorno
Il Dott. Guido Ghirelli offre supporto psicologico anche online
Grazie per aver condiviso la situazione difficile che sta vivendo sua figlia. È evidente che siete entrambi molto preoccupati e dispiaciuti per quanto sta accadendo. La sensazione di esclusione sociale, soprattutto durante l'adolescenza, può avere un impatto significativo sul benessere emotivo e psicologico.
Sebbene sua figlia abbia già intrapreso un percorso di analisi, potrebbe essere utile considerare un approccio terapeutico diverso o un supporto più specifico per le questioni sociali e relazionali. Un terapeuta specializzato in problemi adolescenziali potrebbe fornire strumenti più mirati per affrontare le dinamiche sociali e l'autoimmagine.
Inoltre, potrebbe essere utile per lei partecipare a gruppi o attività extrascolastiche che le permettano di incontrare persone al di fuori del contesto scolastico. A volte, allargare il proprio cerchio sociale può aiutare a migliorare l'autostima e fornire un contesto più favorevole per formare amicizie.
Infine, è importante che lei sappia che può contare sul vostro supporto. Mantenere una comunicazione aperta e onesta è fondamentale, anche se a volte può sembrare che non la capiate completamente. Il fatto che lei si confidi con voi è già un passo positivo, anche se a volte può sembrare che si stia "prendendo" con voi.
Torino
Il Dott. Matteo Piccioni offre supporto psicologico anche online
Buonasera, leggendo il suo racconto, comprendo il dolore e la sensazione di "impotenza" che lei sta sperimentando derivante dal fatto di non riuscire ad essere di aiuto a sua figlia. Emergono dei tentativi fatti di farle cambiare ambiente, ma con esito diverso da quello sperato. Emerge l'immagine di una ragazza buona, accondiscendente a tratti timida. Sarebbe opportuno esplorare le sua modalità di relazionarsi con i coetanei e quali aspettative ha riguardo a loro. Far "parlare" i suoi bisogni, le sue passioni, i suoi sogni. Le consiglierei di rivolgersi ad un professionista ed eventualmente, qualora sua figlia fosse motivata, farle intraprendere un percorso che le consenta di sperimentare nuove possibilità.
Livorno
Il Dott. Mauro Salone offre supporto psicologico anche online