Sono separata da quasi 10 anni, ho due figli maschi di 11 e 14. Ho avuto un'altra relazione di 6 anni con un uomo che aveva un altro maschio, a cui ho fatto da mamma perché era piccolino, terminata anche questa. Il fallimento di queste relazioni mi è chiaro, mi sono messa in gioco con delle sedute. Ora vorrei capire cosa fare perché il figlio maggiore oltre ad utilizzare un linguaggio scurrile, ha assunto un atteggiamento di sfottio, ride mentre sfotte me o il fratello, con lui poi finisce alle mani. Il piccolo reagisce con una rabbia di cui mi sento responsabile, io reggo un pó ma poi cerco di dividerli. Agli occhi del primogenito io parteggio sempre per il piccolo, ma questa percezione deriva dal fatto che io ritengo costantemente il grande l'elemento scatenante di ogni litigio. Lui comincia con lo scherzo, ridendo e deridendo, finché il piccolo si infuria è si aprono le lotte. I ritmi sono sempre più incalzanti e anche se so che l'adolescenza è una grossa prova per i genitori, io non so se posso farcela. Mi demoralizzo e piango, anche davanti a loro. Cerco di rimanere tranquilla anche davanti le peggiori parole e offese, ma lui mi storce le braccia, mi spinge vuole dimostrarmi che ora è più forte di me. A scuola i prof si sono complimentati per l'educazione del ragazzo. Ma io temo che sia una bomba ad orologeria, e mi chiedo come sedare un po' gli animi e rendere questa famiglia armoniosa. Lui il grande cerca le mie attenzioni. Dice che non lo “bado“, ma io sono arrabbiata con lui, so che è stupido ma è più forte di me. Il suo scherno e le sue parole con la sua fisicità mi fanno paura e quasi mi chiedo chi sia. Il piccolo lo sento più vicino a me, ha avuto per un po' problemi di encopresi, che saltuariamente si ripresentano. Grazie.