Buonasera,
sono una madre divorziata da quando mio figlio aveva sei anni. Sono molto presente nella sua vita e le mie relazioni personali non si sono mai inserite nel nostro rapporto. In sostanza non gli ho mai presentato nessuno altro uomo.
Adesso mio figlio ha quasi 14 anni, ha una vita sociale regolare, va bene a scuola, ma noto, adesso che è più grande, che dipende molto dal mio giudizio e da ciò che io decido o meno di fare nelle più svariate circostanze.
La cosa che mi preoccupa di più è che non riesce a dormire da solo nel suo letto ed ogni notte viene a coricarsi con me.
Ho cercato di fargli capire che è sbagliato ma lui ha interpretato il mio diniego come rifiuto e si è molto risentito. La situazione che trovo più paradossale è che quando si trova dal padre, che è sposato con un'altra donna, dorme da solo addirittura in un piano diverso rispetto alla camera da letto del papà. So che la responsabilità è mia, perché, cercando di non far soffrire troppo mio figlio per la separazione con il mio ex marito, ho chiuso il mio mondo attorno a lui. Vorrei riparare ma al contempo non vorrei pensasse che lo sto allontanando.
Con il padre il rapporto è abbastanza costante ma poco costruttivo. Spesso mi racconta di come non si senta capito e considerato da lui. Eppure è già indipendente, rimane a casa da solo e se deve andare da un amico non esita ad uscire per i fatti suoi.
Come posso aiutarlo a crescere più sicuro e meno dipendente da me, senza che questo lo possa ferire? Soprattutto come faccio a fargli capire che deve dormire nel suo letto? Tengo a precisare che ultimamente e più di una volta mi ha detto che a lui farebbe piacere se avessi un fidanzato.
Ringrazio anticipatamente per la risposta che vorrete darmi
Salve Alessandra,
è chiaro che suo figlio, con la separazione, ha sentito di poter prendere il posto di suo padre accanto a lei e da allora sembra occuparlo anche nel suo letto.
Dal suo racconto mi sembra che lei abbia avuto un ruolo facilitante in ciò creando un rapporto simbiotico con lui.
Spesso, di fronte alla separazione, i figli reagiscono con atteggiament i protettivi e tutelanti verso i genitori, specie verso quello che avvertono più fragile o emotivo. In altre parole, si fanno carico dei bisogni affettivi del genitore.
Suo figlio potrebbe star facendo, ancora oggi, questo come se avesse percepito, e continuasse a percepire, che lei ha bisogno di lui per andare avanti.
Mi incuriosisce, infatti, che a distanza di tempo, lei non gli abbia mai presentato nessun altro uomo e che nessuno si sia mai interposto, come lei afferma, tra di voi.Questo, al di là di un atteggiamento cauto e tutelante nei suoi confronti, dà sicuramente un messaggio a suo figlio di difficoltà da parte sua a riorganizzare la sua vita in maniera autonoma ed indipendente.
Cominci con fargli vedere che è in grado di riprendere da sola in mano la sua esistenza, di avere nuove relazioni, senza nascondergliele.
Solo così potrà rompere questa simbiosi (di cui sembra più bisognosa lei che suo figlio) e permettere al ragazzo di crescere in modo sano ed adeguato.
Per qualsiasi chiarimento resto a sua disposizione.
Dott.ssa Cinzia Cefalo
Roma
La Dott.ssa Cinzia Cefalo offre supporto psicologico anche online
Gentile signora,
premesso che qualunque diagnosi e interpretazione per essere fondate necessitano di un rapporto clinico che non è possibile in questa sede, si possono avanzare delle ipotesi riguardo il comportamento di suo figlio.
Il ragazzo si avvicina all'adolescenza, o è già in questa fase, in cui il processo di "svincolo" dalla famiglia di origine subisce una brusca accelerazione, in conseguenza della maturazione psico-fisica. E' possibile perciò che il ragazzo si renda conto di un suo prossimo crescente distacco nei confronti della madre e del cambiamento che inevitabilmente interesserà il legame madre-figlio e, di conseguenza, può preoccuparsi della possibile "solitudine" della madre.
Ciò renderebbe conto sia del desiderio espresso che la madre abbia un fidanzato, sia forse di questa ricerca di vicinanza che sarebbe una sorta di compenso, di reazione alla sua preoccupazione.
Ovviamente, come le ripeto occorre un coloquio clinico, eventualmente anche on line, per confermare l'ipotesi, cui far seguire successivamente anche un percorso psicologico, che può essere ntrapreso anche dalla sola madre, come può meglio capire leggendo l'articolo al seguent link
https://www.psicologi-italia.it/disturbi-e-terapie/psicoterapia-della-gestalt/articoli/MigliorarelerelazioniinterpersonaliconlaTerapiadellaGestalt.html
Cordiali saluti
Roma
La Dott.ssa Valentina Sciubba offre supporto psicologico anche online