Allora, da dove iniziare? In estate ho conosciuto una ragazza con cui ho subito creato un bellissimo rapporto d'amicizia, per poi capire dopo 2 3 mesi di provare qualcosa in più per lei. In poche parole le ho rivelato i sentimenti che provavo per lei, che chiaramente non ha ricambiato. Ciò che mi ha fatto soffrire non è stato tanto il rifiuto in sè, piuttosto il fatto che sia praticamente sparita dopo questo episodio e tutto ciò mi ha portato a soffrire quasi di depressione per 2 mesi circa. Avevo forti crisi di pianto e ogni mattina mi svegliavo con un fortissimo mal di testa e con un senso di insoddisfazione e chiaramente con un'autostima inesistente. Diciamo che adesso questo dolore legato a lei è passato, ma provo ancora una grande nostalgia e principalmente ho paura di non trovare più nessuna persona in grado di farmi provare le stesse emozioni e di ricambiarle, in poche parole ho paura di non avere mai più una vita sentimentale. Questo pensiero è opprimente, specialmente adesso in quarantena. Come posso fare? E soprattutto è normale tutto ciò?
Gentile Michele,
no, non è normale: è un sintomo psicopatologico, nel quale si esprime un disturbo sottostante.
Solo una psicoteterapia del ‘profondo’, che risolva le radici della sua Sindrome e, di conseguenza, anche i suoi sintomi (come quello che descrive e, sicuramente, altri, dei quali magari non è consapevole), può funzionare.
Le invio cordiali saluti.
Caro Michele, quello che provi è normale. Ciò che hai vissuto quest’estate è stata una tipica infatuazione estiva: sorrisi, battute, camminate insieme alla luce del sole o della luna che fanno sembrare di essere perfetti l’uno per l’altra. Questa sensazione può essere così forte che anche quando si riprende la vita quotidiana i pensieri tornano alle esperienze vissute insieme, si prova nostalgia di quelle emozioni e si cominciano a sviluppare idee a proposito di un possibile futuro insieme. Probabilmente è quello che è successo a te e le tue fantasie si sono spinte così oltre che hai voluto condividerle con la persona che ti aveva fatto stare così bene. In risposta al tuo comportamento di autoapertura però lei chiude bruscamente i rapporti, forse una reazione che non ti eri prefigurato, e allora i tuoi sentimenti di tristezza sono assolutamente normali. La rottura di una relazione è un’esperienza dolorosa e per molti versi viene vissuta come un vero e proprio lutto, per questo motivo è possibile che tu stia attraversando le fasi di elaborazione del tuo lutto. Da quello che scrivi sembri bloccato nella fase di malinconia per il passato e sfiducia nel futuro, sei certo di aver perso l’amore della vita e non agisci per entrare in contatto con nuove esperienze (complice anche la quarantena) rendendo di fatto tale convinzione una realtà. Come uscire da questa fase? Vivendo il presente. Quello che fai è soggiornare nella nostalgia del passato e fantasticare preoccupandoti del futuro. Allenati invece ad entrare in contatto con il momento presente, prenditi cura di te, chiarisci quali sono i tuoi valori e progetta quello che ti piacerebbe fare una volta uscito dalla quarantena, mantieni i contatti con i tuoi amici e pianifica con loro attività da svolgere insieme. L’elaborazione di una perdita non è un percorso semplice ma dipende, in larga parte, dalle tue azioni.
Ciao Michele, dalla tua descrizione emerge un forte senso di delusione per l'esperienza vissuta con questa persona , che ti ha esposto ad emozioni intense e allo stesso tempo dolorose. Quando qualcuno ci ferisce proviamo emozioni particolarmente spiacevoli come rabbia, tristezza, dolore e paura; ci sentiamo fragili e vorremmo ripristinare subito la vicinanza ed equilibrio con la figura d'attaccamento rispetto alla quale abbiamo instaurato un legame intenso e molto forte. tuttavia in seguito ad una separazione o allontanamento non sempre questo è possibile. Le tue emozioni sono assolutamente normali e comprensibili. Tutti noi dopo la fine di un rapporto (breve o lungo che sia) ci sentiamo vulnerabili e proviamo emozioni intense e spiacevoli come quelle che hai descritto tu stesso. In questo momento storico inoltre, in cui siamo inevitabilmente forzati a stare a casa per tutelare la nostra salute, le nostre emozioni sono molto più intense e difficili da gestire. Sicuramente il periodo che stai attraversando è molto impegnativo, ancora di più senza avere la possibilità di coltivare rapporti sociali alternativi dal vivo. Cerca tuttavia, in questo periodo di coltivare le tue amicizie e conoscenze con le modalità telematiche, concentrati su qualche passione che hai, sulla lettura, ascolta la tua musica preferita e magari utilizza il canale grafico per rappresentare le tue emozioni. Tutti abbiamo risorse interne che ci permettono di attraversare le difficoltà e ritrovare un nuovo adattamento, non ostacolare le tue emozioni, cerca soltanto di riconoscerle e attraversarle; questi vissuti emotivi sono NORMALI e perfettamente in linea con la situazione che stai vivendo.
Cari saluti.
La Dott.ssa Maria Anna Di Meo offre supporto psicologico anche online