Buongiorno a tutti sono un ragazzo di vent' anni e oggi vorrei esprimere con voi il mio problema. Vorrei incominciare dall'origine per poi arrivare al nocciolo della questione. I miei genitori son di origine marocchina, io son nato in italia e vi ho vissuto fino all' eta di 17 anni, fino che un giorno mio padre prese la decisione di tornare a vivere in marocco senza preavviso da un giorno all'altro. Premesso che era un nuovo mondo per me, non mi abituai e avendo lasciato tutto in Italia avrei voluto evadere, inoltre la scuola italiana non mi accettó e rimasi 2 anni a vagabondare. Il terzo anno mi prise ma alla condizione che rifacessi la prima liceo (a 19 anni) ma se avrei avuto una buona media avrei potuto fare un salto. Concludei l anno con la media di 8,2 e il preside accettó per un eventuale salto. Finita la scuola, nella fine di agosto mio padre mi diede la notizia che io dovrei avuto uscire di scuola per andare a lavorare per lui nel suo negozio. Noi tutti contrariati, mia madre in primis arrivaró anche alle mani ma mio padre non voleva farsene una ragione. Il preside lo chiamó ma nn ricevette nessuna risposta fino a che noi ci arrendemmo. Incominciai ad andare al negozio (e ci vado tutt ora), e praticamente sto seduto dalle 9 di mattin fino alle 6 di pomeriggio a far nulla nel vero senso della parola. Ora arrivo al mio problema e scusate la ma divulgazione, in quest ultimo periodo ho deciso di partire per londra e cambiare vita e ricominciare i miei studi ho anche il vantaggio di avere una zia assieme almarito che mi han dato la parola per trovare casa e il lavoro già mi aspetta. Solo che quando ne ho parlato a mio padre si e messo a gridare perché lui vuole che resti a lavorare con lui e a controllare il negozio siccome dice che i dipendenti forse lo derubano, e vuole anche che lavori in un ristorante che aprirà prossimamente. Ma io vorrei solo un lasso di tempo della mia vita siccome qua non mi son trovato bene dal primo giorno, in cui vorrei fare ciò che voglio io, e a quel punto potrei anche continuare ciò che mi ha lasciato. Sinceramente a 20 anni non mi voglio richiudere in un negozio. Mia madre e d accordissimo con la mia scelta ma lui no, e non ne vuole avere ragione. la domanda é parto senza dirgli nulla? Ma un giorno se tornassi avrei il timore di farmi dire“ tornatene da dove sei venuto io ho contato su di te e tu mi hai tradito“, o c'è qualche altra soluzione?
Gentile Yassine credo che la chiave del problema, in parte, sia contenuta nella parola "tradimento": il suo desiderio di fare delle scelte personali e di provare a seguire i propri sogni sembra inevitabilmente fonte di sensi di colpa verso suo padre. Uomo, da come lei lo descrive, poco flessibile e comprensivo che tiene particolarmente ad avere la famiglia intorno a sè e che sembra suscitare il senso del tradimento in coloro che tentano di affermare la propria individualità. il punto è che lei si sente così: se decide di andare per la sua strada sente di deludere e tradire come se avesse stretto un patto con lui di fedeltà che ora lo blocca e le rende difficile spiccare il volo. La capisco, non è facile sentirsi non sostenuti e non accettati da quel genitore che forse, per suo stesso compito, dovrebbe darle quella gioiosa spinta verso il suo futuro. Lei sembra aver paura di assumersi una responsabilità che effettivamente è gravosa e temere un futuro rifiuto nel non sentirsi più accolto. Provi a parlargli e dirgli quali sono sono i suoi progetti attuali spiegando che sente il bisogno di fare esperienza, di conoscere altre realtà per potersi confrontare con le sue capacità di autonomia e distacco. E che questo non significa "tradimento" ma desiderio di crescere.... Buon cammino&nbs
Ciao Yassine, ti trovi tirato da due forze contrapposte, una che ti dice vai dove ti porta il cuore, sii libero, goditi la tua vita e l'altra che ti tiene fermo e ti fa dice, qui sono le tue radici, gli affetti, il cuore. Nessuno può consigliarti, perchè le risposte sono dentro di te. Guardati dentro con sincerità e immagina la tua vita in una direzione e poi nell'altra. Cosè per te più importante, rinunciare alle tue chance, cercando poi di non fare pesare agli altri la tua scelta o andare e farsi trascinare dall' entusiasmo per una vita nuova, con la paura poi di perdere qualcosa, lasciata indietro. Se veramente tuo padre ti ama, dovrebbe accettare quello che decidi. In fondo, i genitori devono accettare le scelte dei figli e i figli devono imparare a crescere con tutte le difficoltà che questo processo comporta. Auguri e vai dove ti porta il cuore.
Caro Yassine,
ho letto con attenzione le sue parole e ho percepito tutto l'affetto e il rispetto che nutre verso suo padre, nonostante lui in questo momento le stia impedendo di vivere la sua vita, o forse la sta semplicemente proteggendo, a modo suo, da fallimenti e difficoltà che potrebbe incontrare nel suo percorso. Però a vent'anni ormai lei è un uomo, un adulto e i figli ad un certo punto devono andare per la loro strada, è giusto così.
Provi a rivolgersi a lui con serenità, riconoscendo il dispiacere di suo padre nel lasciarla andare via, per i genitori non sempre è facile lasciare andare i figli. Provi a parlargli da uomo a uomo, e dire sinceramente che vuole fare le sue esperienze belle o brutte che siano, e che è importante la sua approvazione per andare via con serenità, e che lui sarà sempre importante per lei in qualsiasi posto al mondo andrà.
E' giusto che lei vada Yassine, suo padre lo capirà un giorno, ma lei è pronto a tollerare il fatto che suo padre possa non approvare le sue scelte ? Spesso è necessario sentirsi un po' in colpa ed assumersi il rischio delle proprie scelte, anche questo significa diventare adulti. Comunque sia il legame fra genitori e figli è molto forte e indissolubile, e con il tempo e prendendo le giuste distanze si può riflettere meglio sugli eventi.
Buona fortuna Yassine