Salve sono Marco e scrivo da Verona. Da qualche anno sto avendo un rapporto al quanto conflittuale con i miei genitori e questo mi sta mettendo in grosso disagio. A casa sento tanto la continua pressione di dover fare i mestieri o comunque prendermi cura della famiglia, se no i miei genitori mi facciano fuori di casa. Già da qualche anno e così ma in queste ultime settimane la situazione è proprio al limite e sia io che i miei non ce la facciamo più a sopportare i a vicenda. Nonostante loro non vogliano mi continuano a fare delle possibilità di rimediare e poter costruire una fiducia ricopriva, ma io continuo a deluderli e quindi peggiorare la situazione. Ad esempio, questa mattina mi ero preso l'impegno di accompagnare a scuola mio fratello (cosa che non ho mai fatto perché ci ha sempre pensato mio padre, ma siccome oggi è il mio primo giorno di lavoro e siccome devo rimediare alla nostra situazione mi ero preso questo impegno), ma questa cosa non l'ho sentita come una sorta di aiuto da parte loro, anche perché c'è la siamo detta alla fine di una litigata molto intensa dove ho avuto un momento di difficoltà nel senso che ho avuto una crisi di rabbia che però sono riuscito a gestire che poi si è trasformata in un attacco di panico, e le conclusioni di questa litigata sono state o fai parte delle nostra famiglia alle regole nostre o se no ti facciamo di casa (ho già ripetuto altre volte che a casa sento molto spesso di essere in un'azienda dove se lavori bene vieni premiato e dove non lavori vieni licenziato), ma anzi mi è stata talmente imposta e "obbligata" come scelta che questa mattina quando era il momento di farla non sono riuscito a farla, un po' per pigrizia lo ammetto ma sembra come non l'abbia voluta fare per "ribellarmi" a questa loro imposizione e questa sorta di "ricatto" che loro fanno continuamente con me, perché sì non è la prima volta che lo fanno e anzi è un loro metodo per "costringermi" a fare le cose. Questa cosa mi ha fatto nascere delle domande che mi pongo con molta disperazione:" Perché non riesco ad essere come vogliono loro?", "Perché non riesco a fare quello che mi dicono di fare?", e a tutto questo non sono riuscito a trovare risposta. Negli ultimi due mesi sono andato da alcuni psicologi e ho scoperto che quei piccoli disturbi di cui ho sofferto hanno un nome, cioè ADHD, e quindi sento di essere cresciuto non dico nella menzogna, ma con una mezza verità. Ho avuto anche a scuola dei PDCP (Percorsi delle Competenze Personalizzati) per qualcosa che io chiamavo "problemi di attenzione ", ma nulla di più. E andando da questi psicologi ho scoperto invece che hanno una dedizione ben precisa e dei sintomi ben precisi. Io faccio molta fatica perché questo mi impedisce di avere un rapporto sano con i miei genitori, so che la colpa è anche mia ma non sento da parte loro una sorta di riconoscimento degli errori e una sorta di azione per rimediare. Cosa posso fare per poter migliorare la situazione?? Sono disperato e non ce la faccio proprio più. Ci sono giorni e momenti che mi sento tanto inutile quanto insignificante a causa di questa cosa e molto spesso questo mi impedisce di portare a conclusione i miei impegni presi. Spero di essere stato chiaro nella descrizione del mio problema. Scusatemi per lo sfogo e per il disturbo. Aiutatemi. Grazie.