Salve a tutti. Sono una ragazza di 18 anni e credo di avere dei problemi con l'altro sesso. Non ho mai avuto un ragazzo; il momento che mi piace vivere è quando sono invaghita, ma quando capisco di essere ricambiata perdo stranamente tutto l'interesse e mi dissocio. è successo con ogni esperienza che io abbia mai avuto. Alle medie ad esempio ero innamorata persa di un tipo, il quale poi ha voluto stare con me; ma non siamo usciti nemmeno una volta, nè un bacio, nè nulla, solo messaggi (per i quali non provo nessun disagio). Quando poi un ragazzo che mi interessa mi chiede di abbracciarlo o qualcosa di simile, io sono freddissima, come se fossi apatica e senza sentimenti; mi sento nel ridicolo e quindi sono stra impacciata . Vorrei davvero uscirne perchè nella mia immaginazione io mi vedo fare tutto ciò in cui nella realtà sono bloccata e questo mi frustra molto. Gli indizi che posso dare sono un rapporto pessimo con un padre piuttosto dispotico, il quale da piccola mi picchiava spesso e che mi vede ancora come la sua “bambina“. Appena capisce o intuisce che io abbia qualcuno non è che si arrabbi, ma si adombra e non profferisce parola. Ora però io vorrei staccarmi dai condizionamenti famigliari..Come posso fare per stare finalmente bene con una persona?
Gentile Giulia, come hai intuito tu, ci potrebbero essere una serie di limiti che tu stessa di imponi, sia pure inconsciamente, per salvaguardare il rapporto con papà, anche se con lo stesso avresti desiderato una modalità diversa di relazione.
Ti trovi di fronte ad un conflitto o meglio ad una decisione da prendere riguardo al tuo voler rimanere in contatto con le sicurezze di un tempo ovvero staccarti e prendere il volo.
E' evidente che per fare questo devi lavorare sulle tue incertezze affettive ed emotive, ripercorrere la strada passata, rivisitarla, elaborarla e, soprattutto se non trovi supporto ed apertura in famiglia, puoi valutare di affrontare un percorso terapeutico da uno psicologo psicoterapeuta.
Non ci hai parlato della tua mamma o di eventuali fratelli o sorelle e se, su di loro, possiamo immaginare una collaborazione in tal senso. (nel sostenerti rispetto ad una eventuale psicoterapia)
Tienici informati.
Un caro saluto
Roma
La Dott.ssa Daniela Benedetto offre supporto psicologico anche online
Ciao Giulia,
personalmente sono convinto del fatto che non ci siano delle soluzioni standard per nessun problema che ciascuno di noi possa avere ma che bisogna sempre andare a ricercare quella che più si adatta alle varie situazioni; figuriamoci nel caso di relazioni sentimentali in cui il tutto si complica. Da una parte ti direi di non preoccuparti, perchè sono sicuro che nel momento in cui troverai davvero una persona con la quale sentirai di aver stretto un legame forte e importante, riuscirai a lasciarti andare; d'altronde se per te questo è un problema davvero importante il consultare un professionista può aiutarti. Come si sa le relazioni che abbiamo avuto con le nostre figure di riferimento in età infantile possono avere un'influenza sia sui tipi di partner da cui saremo attratti, sia sulle modalità di relazionarci con l'altro. Posso solo immaginare cosa possa aver significato crescere con un genitore "dispotico e violento". Il fatto che te da sola nel parlare di "indizi" citi il rapporto che tu hai con tuo padre mi fa pensare che questo dovrebbe essere un aspetto importante da andare ad approfondire, non per accusare e colpevolizzare (cosa che non ritengo mai utile) ma per andare a risolvere alcune questioni che poi possono influire sulla tua vita attuale e futura. In tutto ciò non hai citato per nulla tua madre e di come lei si viva le tue relazioni con l'altro sesso, questione che potrebbe ampliare il quadro della situazione. Penso che la cosa migliore da fare potrebbe essere quella di contattare uno psicoterapeuta, consiglierei esperto in terapia familiare, con cui poter avviare un percorso individuale o con tuta la tua famiglia.
Auguri per tutto...
Roma
Il Dott. Daniele Regini offre supporto psicologico anche online
cara Giulia,
leggendo la tua mail emerge che tu provi interesse verso l'altro sesso e hai dei naturali bisogni affettivi che ti spingono a cercare delle situazioni dalle quali però poi fuggi un attimo prima di viverle. Riferisci di un papà molto autoritario e della tua percezione di una possibile frattura del vostro rapporto a fronte di una maggiore espressione dei tuoi bisogni e della tua esigenza di crescita. Sembra che tu stessa abbia individuato un possibile ostacolo al fatto di poter vivere serenamente l'affettività con l'altro sesso. E capisco quanto possa essere difficile trovarsi ad un bivio di scelta così critico, in cui da una parte vi sono gli affetti e le radici e dall'altra parte la propria vita. Rinunciare all'uno all'altra è sbagliato e credo che il percorso che più naturalmente si debba intraprendere sia quello che permetta di autoaffermarsi senza perdere le proprie radici. Nella tua lettera non fai cenno ad una figura materna e valuta, qualora fosse possibile, di riferire ad un possibile intermediario (mamma, sorella più grande, zia, nonna etc) il tuo vissuto di disagio affinchè la situazione con tuo padre possa alleggerirsi. Resto in ascolta per qualsiasi cosa. un caro saluto,
Cara Giulia, Lei è all'inizio della sua adolescenza e deve ancora scoprirsi.
Il fatto che Lei abbia avuto in un certo senso un padre aggressivo, significa che la coscienza, il cosiddetto Super-Io, è troppo presente nella sua mente e prevale su tutti gli altri rapporti con l'altro sesso. Dovrebbe seguire più il suo istinto MA SEMPRE RAGIONANDOCI UN PO' SU, su quello che sente Lei.
E' inibita sicuramente dalla figura maschile per eccellenza, il prototipo maschile, che Lei dovrebbe cominciare ad accantonare pian pianino, magari scrivendo un diario o parlando di suo padre e di quello che le fa vivere stando con suo padre, ad una persona competente, ad esempio una psicoterapeuta.
Provi ad essere solo amica con le sue conoscenze e il tempo e la sua capacità riflessiva faranno il loro passo "iniziatico". Si concentri sul suo corpo e liberi la mente dalle pressioni dell'autorità o autorevolezza massiccia di suo padre.
E' un argomento delicato.
Mi aggiorni.
In fede,