il genio e l'autismo


Gli autistici e gli individui con la sindrome di Asperger, spesso presentano una memoria eccezionale ed abilità matematiche, geometriche o visuospaziali, sorprendenti.

Molti ricorderanno il celebre film Rain Man, in cui la brillante interpretazione di Dustin Hoffman, nel ruolo di un autistico, metteva in luce una sorprendente capacità di eseguire a mente complessi calcoli aritmetici. Il fatto che alcuni matematici illustri siano affetti dalla sindrome di Asperger, dimostra come queste persone siano in grado di integrare i dati della realtà in una completa comprensione di un sistema.


Quando un autistico fa ondeggiare un’infinità di volte un pezzo di spago davanti agli occhi, questo comportamento può essere interpretato erroneamente come una perseverazione, ossia un comportamento stereotipato privo di una finalità, dovuto ad una disfunzione neurale, che impedisce al soggetto di spostare l’attenzione. Tuttavia, lo stesso comportamento indica che l’autistico comprende la fisica del movimento dello spago e che facendolo ruotare, riesce a prevedere quale sarà il moto dell’oggetto e trae piacere ed interesse nel prevederne il funzionamento meccanico. Questi comportamenti ripetitivi e stereotipati nell'autismo classico e nell’asperger possono presentarsi in svariati ambiti:


-sensoriale ( voler mangiare tutti i giorni lo stesso cibo)
-motorio (dondolamento)
-per collezione (redigere liste, cataloghi e collezionare cose)
-dei movimenti (osservare il cestello della lavatrice in funzione)
-spaziale (fissazione per percorsi stabiliti)
-ambientale (insistenza affinchè nei vari ambienti non venga spostato nulla)
-sociale (voler giocare allo stesso gioco)
-naturale (chiedere in continuazione che tempo farà oggi)
-meccanica (smontare e rimontare oggetti o impararne il funzionamento)
-vocale uditiva verbale (fare eco ai suoni)
-delle sequenze di azioni (guardare sempre lo stesso film)
-musicale (suonare sempre lo stesso motivo)


Per molti studiosi la reiterazione della stessa azione da parte dell'autistico, viene spiegata come un disfunzionamento esecutivo, ossia una difficoltà nella pianificazione delle azioni e nell’organizzazione quotidiana, una tendenza disfunzionale a perdersi nei dettagli. Secondo questo pregiudizio teorico, gli autistici presentano un’incapacità a cogliere il quadro generale e ad integrare informazioni o caratteristiche specifiche dei concetti in rappresentazioni globali e a ricavarne una visione di insieme. La sottoscritta, invece, così come altri studiosi che si sono occupati dei disturbi dello spettro autistico, ritiene che la reiterazione di una stessa azione, la fissazione per i dettagli della realtà e l’interesse per tutto ciò che comporta una classificazione e una catalogazione, rappresenti un punto di forza dell’autismo, sia indice di un diverso stile cognitivo e non costituisca un deficit.


Molti bambini e adolescenti autistici hanno camere a soqquadro e non sanno organizzarsi nei compiti scolastici. Ma in realtà quello che per un genitore può essere definito come disordine e disorganizzazione, per l’autistico è uno schema complesso e prevedibile in cui il soggetto ricorda alla perfezione qualsiasi oggetto presente nella sua stanza.

Infatti i bambini e gli adolescenti autistici reagiscono con ira quando i genitori gli riordinano la camera. Pertanto, il disfunzionamento esecutivo ipotizzato nell’autismo, può non essere imputabile ad un’ incapacità di organizzazione mentale.

L’estrema attenzione ai dettagli e gli interessi Limitati e ristretti tipici degli autistici possono anzi evidenziare abilità integre di classificare i dati di realtà, una formidabile attenzione per i dettagli sia sui piani della percezione che della memoria e capacità addirittura superiori alla norma. Gli autistici avvertono un forte impulso ad analizzare o costruire un qualsiasi sistema. Sono ad esempio molto interessati ai sistemi di natura meccanica (pc), implicanti il funzionamento degli oggetti come una lavatrice o all’uso del computer.

Sono, inoltre molto affascinati dal mondo naturale, dalla matematica. Sono attratti dalla classificazione di oggetti, dei sistemi numerici, sistemi sociali e di tipo motorio. Si può definire un sistema tutto ciò che segue delle regole, leggi o schemi immutabili, ricorrenti e perpetui. La capacità di sistematizzazione degli autistici, ossia di analizzare e catalogare i dati della realtà, secondo leggi costanti e prevedibili, spiega il loro comportamento fortemente ripetitivo, gli interessi ristretti, le fissazioni, la resistenza al cambiamento ed il bisogno di invariabilità.

Essi in pratica si comportano come degli scienziati: si concentrano su un singolo dettaglio/variabile alla volta, mantenendo il resto del sistema costante per vedere cosa succede quando si cambia una sola componente. È come se i bambini con autismo avessero bisogno che il mondo rimanga assolutamente immutabile e così ad esempio possono rimettere tutti gli interruttori di casa nelle posizioni originali o sono infastiditi da porte e cassetti aperti che chiudono immediatamente. Gli autistici hanno bisogno di invariabilità e presentano resistenza al cambiamento, poiché per la loro tendenza a inquadrare ogni dato di realtà in un sistema, tutto deve essere costante e prevedibile. Essi quindi sono sempre in cerca della verità nel senso che ricercano schemi regolari nei dati , ossia dei modelli precisi, affidabili, coerenti regolari e strutturati. Quando sistematizziamo presupponiamo implicitamente che lo schema dei dati che percepiamo riveli la verità. La ricerca di schemi può condurre alla scoperta di verità scientifiche sulla natura della realtà in quanto la sistematizzazione aiuta a capire il funzionamento delle cose.

Ciò che in passato era definito negativamente come una fissazione, nell’autistico può essere considerato come un forte interesse ristretto in uno specifico ambito, che se valorizzato, può portare l’autistico ad eccellere in un settore particolare. La ricerca della verità degli autistici può spiegare il loro scarso interesse verso temi come la fantasia, la finzione, l’inganno e l’emozione in cui nulla è orientato alla verità e alla prevedibilità. Anche le emozioni non sono assolutamente prevedibili e non hanno una regolarità nella loro manifestazione. L’empatia è impossibile senza la capacità di giocare con la verità e addirittura di sospenderla. Così ad esempio per gli autistico è impossibile capire perché qualcuno ha detto una bugia a fin di bene per non far soffrire un altra persona perché per loro tutti devono sempre e comunque dire la verità.


Nonostante il deficit nel riconoscimento delle emozioni, la sistematizzazione negli autistici è una capacità integra o perfino superiore alla media e a volte conduce a doti sorprendenti e ad uno sviluppo precoce nella comprensione di come funzionano le cose. I bambini con autismo presentano prestazioni migliori dei normodotati, in compiti di ordinamento di figure, in cui è richiesto di mettere in sequenza delle immagini sulla base di concetti fisico causali, inoltre comprendono meglio degli altri il funzionamento di una macchina fotografica polaroid.

La sistematizzazione contribuisce a spiegare perché un bambino incapace di comprendere gli stati mentali propri e degli altri, sia invece in grado di capire come far funzionare un computer. Molti insegnanti, educatori e genitori, considerano i comportamenti di sistematizzazione dell’autistico come ripetitivi e non finalizzati e la pratica educativa tende a scoraggiarli, io invece sono del parere che bisogna incoraggiare l’autistico a perseguire i suoi comportamenti ripetitivi e i suoi interessi ristretti, perché questo può permettergli di padroneggiare un aspetto dell’ambiente alla volta e questo lo aiuta a gestire l’ansia, evitando il sovraccarico di informazioni che crea disagio e disorientamento all’autistico.

Inoltre favorire lo sviluppo dei suoi interessi può portare a sviluppare singolari capacità matematiche, percettive, visuospaziali e mnemoniche

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Grazie, descrizione perfetta della nostra jolie di 5 anni

Annamaria Boenco il 06/02/2022

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