Bambina improvvisamente ha ricominciato ad isolarsi

Gilberto

Sono il padre di una bella bambina di quasi 6 anni. Quando aveva 2 anni, abbiamo notato una regressione nel linguaggio, mancanza di contatto visivo, la bambina viveva nel suo mondo. La diagnosi temporanea e' stata quella di disturbo generalizzato dello sviluppo, e ha iniziato sedute di psicomotricita' e logopedia. Presto abbiamo visto miglioramenti. A tre anni e mezzo il linguaggio e' sbocciato, e la bambina e' diventata socievole e molto comunicativa. Il test ADOS e' risultato negativo. Il neuropsichiatra ha modificato la diagnosi a Disturbo misto dello sviluppo, riducendo la durata delle sedute di psicomotricita' e logopedia. Fino a tre settimane fa la bambina era allegra, socievolissima e festaiola, una gran chiacchierona di quelle che si fanno ben volere da tutti, compresi gli amichetti dell'asilo. A prima vista sembra la bambina piu' sana del mondo. Permangono pero' difficolta' attentive, si distrae molto facilmente, ed e' indietro nell'imparare a riconoscere lettere e a scriverle rispetto ai coetanei. Una ventina di giorni fa, abbiamo notato un cambiamento abbastanza repentino. La bambina ci e' parsa improvvisamente meno vispa. Continuava a giocare con gli amichetti del mare, anche se con meno entusiasmo, ma quando era a casa da sola tendeva ad isolarsi. La chiamiamo e risponde di rado, non ascolta, gioca da sola con le sue bambole e sembra persa nel suo mondo, a volte ride da sola. A volte piange e dice che vuole la mamma, anche quando la mamma e' effettivamente al suo fianco! La terapista dice che potrebbe essere una reazione ad un periodo intenso (al mare ha frequentato quasi ogni mattina un corso di nuoto abbastanza intenso, senza opposizione, e nel pomeriggio l'abbiamo tenuta impegnata con compitini pre-scuola, per lei molto difficili), nonche' il timore della prima elementare, ma che probabilmente passera'. C'e' anche stato un trasloco a fine giugno, che comunque non sembra averla condizionata, anzi la bambina ama molto la nuova casa. Ma ovviamente a noi genitori tutto cio' ci rimanda agli incubi di 3 anni e mezzo fa, con la bambina che non rispondeva allo sguardo e si isolava sempre. Tra l'altro, tra pochi giorni iniziera' la prima elementare (con sostegno didattico date le sue difficolta' attentive), e di certo e' un pessimo momento per questa " regressione". Secondo la vostra esperienza, c'e' il rischio che una bambina che aveva rischiato 3 anni e mezzo fa la diagnosi di autismo, poi "schivata" grazie ad un'evoluzione molto favorevole, possa improvvisamente regredire e rischiare una diagnosi nefasta? O e piu' probabile che si tratti effettivamente di una fase temporanea e "reattiva"?

1 risposta degli esperti per questa domanda

Buongiorno Gilberto,

comprendo la sua preoccupazione.

È normale sentirsi così quando si notano cambiamenti significativi nel comportamento di un bambino, soprattutto dopo aver già affrontato un percorso complesso.

Ci sono diversi fattori che potrebbero aver contribuito a questa "regressione":

- stress: il periodo estivo, con il corso di nuoto e i compiti pre-scuola, potrebbe averla stressata più del previsto. Il timore della prima elementare è un altro fattore che potrebbe contribuire a un senso di ansia e incertezza.

- Fasi di sviluppo: è normale che i bambini attraversino fasi in cui si isolano o sembrano meno interessati alle attività che prima amavano. Potrebbe essere una fase di ritiro e introspezione, un modo per elaborare i cambiamenti in corso.

 - Difficoltà attentive: possono rendere più difficile per la bambina concentrarsi e interagire con l'ambiente circostante, portandola a isolarsi o a sembrare distratta.

 Il mio consiglio è quello di continuare a condividere con i professionisti che hanno in carico sua figlia ogni osservazione sui cambiamenti che lei e le altre figure di riferimento avete notato: potranno infatti valutare se è necessario modificare l'intervento o se è sufficiente continuare con le strategie attuali.

Altre osservazioni:

- è importante che l' ambiente domestico sia tranquillo e prevedibile, con routine chiare e momenti di gioco libero.

- Bisogna sostenere l'autostima della bambina, valorizzandone i successi, anche i più piccoli, e incoraggiarla a superare le difficoltà.

Se i dubbi persistono, potrebbe valutare la possibilità di consultare un altro neuropsichiatra infantile.

Infine, è da tenere a mente che ogni bambino è unico e si sviluppa con i propri tempi. 

Se vuole tenermi aggiornata sulla situazione, resto a disposizione.

Un caro saluto,

dott.ssa Cristel Rubulotta 

Dott.ssa Cristel Rubulotta

Dott.ssa Cristel Rubulotta

Genova

La Dott.ssa Cristel Rubulotta offre supporto psicologico anche online