Frequentazione

MARZIA

Buongiorno, ho avuto una frequentazione con un ragazzo di 45 anni, Asperger, per circa 3 mesi, ed altri 2 di conoscenza (totale 5 mesi). Durante la nostra frequentazione, tutto sembrava scorrere nel migliore dei modi, lui faceva piccoli passi in avanti, senza nessuna pressione da parte mia, prima con un messaggio a settimana, solo per organizzare l'uscita del fine settimana, poi con messaggi e telefonate giornaliere, fino a dormire insieme anche più volte a settimana. Dopo questi mesi, dove non ho avuto nessun sentore che ci fosse qualcosa che non andasse, perché non me l'aveva mai comunicato, né in modo verbale, che non verbale, uscendo anche con i miei amici e tenendomi per mano in tutti i locali, mi dice che non aveva le farfalle nello stomaco e non era stato un crescendo di sentimenti in questi mesi. Inoltre questo suo dietro front è avvenuto anche il giorno dopo il nostro primo rapporto completo, tanto atteso da entrambi. Non riesco a comprendere, non avendo mai avuto a che fare con una persona autistica, se ci sia qualcosa collegato al loro modo differente di pensare rispetto a questo comportamento, per me appunto inspiegabile. Grazie

3 risposte degli esperti per questa domanda

Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè capisco quanto questa situazione possa impattare sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale innanzitutto che lei faccia chiarezza circa ciò che sente e ciò che prova verso questa persona, ritagliandosi uno spazio d'ascolto per elaborare pensieri e vissuti emotivi legati alla situazione descritta pertanto la invito a richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

Dott. Francesco Damiano Logiudice

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Roma

Il Dott. Francesco Damiano Logiudice offre supporto psicologico anche online

Cara Marzia,

le persone con disturbo dello spettro autistico hanno un modo differente (non a caso il loro funzionamento è definito "neurodivergente") di intendere le relazioni sociali, trovandosi spesso in difficoltà nell'interpretare le convenzioni sociali e tutto ciò che ha a che fare con il livello pragmatico e simbolico della comunicazione; oltre a questo, hanno spesso difficoltà ad esprimere le loro emozioni e a mettersi nei panni dell'altro, a causa di una deficitaria teoria della mente (la capacità di interpretare i comportamenti secondo le intenzioni dell'altro). Può darsi che si sia sentito spaventato dalla positiva evoluzione della vostra relazione, soprattutto in seguito al vostro rapporto intimo. Ha provato a chiedergli un confronto su questo punto? Forse basta una semplice rassicurazione da parte sua.

Per qualsiasi delucidazione mi trova disponibile online.

Un caro saluto,

dott.ssa Cristel Rubulotta 

Dott.ssa Cristel Rubulotta

Dott.ssa Cristel Rubulotta

Genova

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Cara Marzia, la sua confusione e' comprensibile. Premesso che per comprendere meglio cosa sia successo bisognerebbe sapere di più sul vostro rapporto, si possono però tracciare sicuramente delle ipotesi.  Alcune persone, non necessariamente Asperger, hanno delle difficoltà nelle relazioni e quando fanno un movimento più intimo con l'altro/a 'scappano' per paura di entrare troppo in intimità con l'altro. Il risultato e' che il partner 'lasciato' rimane da solo con sentimenti e pensieri come: ' sono io che non vado bene?, che ho fatto di male?, forse non sono così brava a letto?' , pensieri che creano scompiglio e tristezza nella persona. Ma la prima cosa da tenere in considerazione in questi casi e' che la 'colpa' in realtà non e' di nessuno dei due partner. Dirsi questo solleva già da sensi di colpa e senso di inadeguatezza. Spero di esserle stata un po' d'aiuto.

Dott.ssa Ilaria Cutugnino 

Dott.ssa Ilaria Cutugnino

Dott.ssa Ilaria Cutugnino

Pescara

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