Problema socialità bambina di quasi 3 anni

Valentina

Salve, mia figlia compirà 3 anni il prossimo mese, ma da sempre ha problemi a relazionarsi con i bambini. In realtà lei i bambini non li considera proprio, per lei non esistono, nè quando si trova al nido (che ormai frequenta da 3 anni), nè quando si trova con noi al parco o in altri posti. L'unica bambina con la quale gioca o si relaziona è a cucina di quasi 6 anni. Al nido mi hanno segnalato la cosa (ce ne eravamo già accorti l'anno scorso ed eravamo andati a parlare con le educatrici che ci avevano rassicurati dicendo fosse una bambina molto selettiva e che aveva il suo amico, che quest'anno è andato via), ma anche altre cose, come ad esempio che a volte, quando è in forte difficoltà e sta piangendo loro provano a parlarci ma lei cambia discorso, oppure che si attacca in maniera compulsiva ad un oggetto. Mi sono confrontata con la pediatra che ha escluso si tratti di autismo, ma piuttosto della difficoltà della bimba di relazionarsi con coetanei, ma di comune accordo abbiamo deciso di farla vedere da uno specialista, l'ho quindi portata da una neuropsichiatra infantile, che dopo un primo colloquio ha escluso l'autismo, ma ha riscontrato effettivamente delle difficoltà a volte di tenere lo sguardo e ci ha detto che sicuramente si tratta di una difficoltà della bimba di relazionarsi con i simili. Ci ha poi spiegato che i bambini iniziano a relazionarsi con i simili tra i 2 ed i 3 anni, riconoscendo appunto un leggero ritardo in questo. Al momento sta effettuando dei test (Griffith) e dopo il primo incontro (ne dovrà fare in totale 3), sono uscita molto abbattuta. Ho visto nella mia bimba in difficoltà nello stare concentrata per diverso tempo, a volte è come se non capisse cosa chiedesse la dottoressa e poi, spesso era come se si isolasse. A casa è una bimba che dimostra tutta la sua intelligenza, già a due anni sapeva tutte le lettere dell'alfabeto, i numeri fino al 50, tutti i pianeti e le loro caratteristiche e tutte le forme geometriche. Ho paura, passo le serate ad arrovellarmi il cervello.

6 risposte degli esperti per questa domanda

Cara Signora la comprendo,

Deve attendere che tutti gli esami vengano svolti. 

Intanto potrebbe richiedere un sostegno per lei stessa , per poter affrontare nel modo migliore l'attesa e una eventuale diagnosi.

Saluti e auguri

C'è un problema inconscio che la spinge a isolarsi. Dovete portarla da una psicoterapeuta Cleniana che fa la terapia del gioco.  E se non dovesse risolvere contattatemi vedremo di trovare altre soluzioni. 
Dott Antonio Malena.    

Psicoterapeuta

Dott. Antonio Malena

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Roma

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Cara signora, intanto le dico brava perchè sta intervenendo con prontezza a fare delle valutazioni delle difficoltà della bimba, e questo è fondamentale, perchè tante difficoltà prima vengono gestite più si possono risolvere. Poi adesso andate con ordine. Finite tutte le valutazioni. Si parla ormai di neurodivergenze. Anche se sua figlia avesse qualche tratto neurodivergente o lo fosse, questo non implica assolutamente che non sia intelligente. Dovrà solo essere aiutata in determinate aree ma sarà magari molto più forte in altre. State facendo bene. Un abbraccio.

Gentile utente,

Come genitore è normale preoccuparsi dello sviluppo dei propri figli e assicurarsi che ogni aspetto evolva come dovrebbe.

Tuttavia non si riscontra nella descrizione che ha fornito alcun tipo di segnale che possa rivelarsi preoccupante, consideri che per una bambina di nemmeno 3 anni la sfera della socialità deve ancora svilupparsi, lo stesso per quanto riguarda i tempi di attenzione, a questa età sono molto brevi e direzionati su cose interessanti. Quello che potete fare come genitori è stimolare l'attenzione attraverso attività gradite come disegnare o fare attività manuali con materiali tipo il pongo, le costruzioni, attraverso la cucina, la lettura, qualsiasi cosa che sia alla sua portata verso il quale la bambina mostra interesse. 

Per quanto riguarda la socialità, verrà man mano, intanto potete favorire incontri con bambini della sua età fuori dalla scuola.

Un saluto 

Salve Signora Valentina, io Le dico che deve stare tranquilla perchè molto probabilmente la bambina non ha nulla di particolare. Concordo con la diagnosi di un lieve ritardo nella socializzazione. E' stato molto utile prendere precocemente in considerazione la problematica. Deve affidarsi allo psichiatra infantile che sicuramente troverà gli strumenti adatti per recuperare il ritardo evidenziato. Ci vuole tempo, calma e lasciare che la bambina piano piano recuperi ed impari a socializzare! Queste cose non si possono ottenere con la fretta ma io sono sicura che appena gli esperti hanno individuato il percorso terapeutico da fare, Sua figlia recupererà il ritardo.  Questi casi non sono rari anzi oggi piuttosto diffusi ma non sempre diagnosticati precocemente. Proprio nella diagnosi precoce sta la ripresa e il recupero totale. Si affidi allo psichiatra infantile e vedrà i risultati. Con i miei auguri La saluto cordialmente.

Cara Valentina, leggendo le sue parole emerge dolore e preoccupazione ma anche l'attenzione e la dedizione di un genitore premuroso e scrupoloso. L'età precoce di questa sintomatologia e la richiesta di aiuto da parte di specialisti rappresentano certamente un buon modo di prendersi cura della della salute di sua figlia. Proprio per la tenera età della bambina ci vorrà del tempo per le valutazioni che daranno poi delle indicazioni prima delle quali è rischioso dare definizioni. Nel frattempo capisco la sua difficoltà ed il suo stato di ansia e per questo le suggerisco di prendere in considerazione l'inizio di un percorso di sostegno personale che abbia lo scopo di sostenerla psicologicamente e darle gli strumenti per affrontare questo difficile momento.

E' vero che vi siete affidati a degli specialisti per la bambina ma non sottovaluti il peso emotivo per lei che può divenatre fonte di stress ed interferire negativamente nella quotidianità familiare.

Non esiti a contattarmi per qualsiasi altra domanda.

Grazie.