COVID 19: anche a te mamma è capitato di sentirti così?
Sei tornata da poco dal lavoro e dopo aver controllato i compiti da restituire, ti domandi come fare a convincere tuo figlio a fare gli esercizi dati dal corso di inglese e quelli dal corso di musica prima di preparare la cena?
Inoltre, osservandolo, ti trovi a pensare a quali effetti gli eventi associati alla pandemia fra cui l’isolamento sociale hanno avuto e stanno avendo sui tuoi figli. Stanno bene o no psicologicamente?
Fermati, non lasciare che questi pensieri diventino l’ennesimo carico d’ansia!
Sai che i bambini sono molto sensibili alle preoccupazioni dei genitori e tendono a farsene carico. Figuriamoci cosa si sono presi sulle spalle in questi mesi!
E allora come fare?
Non possiamo pensare che tutto questo non lasci delle traccie, ma come genitori dobbiamo domandarci se c’è qualcosa che possiamo fare per aiutarli, per proteggerli.
Proviamo a fermarci a pensare:
“Ho notato dei piccoli passi indietro in mio figlio...un aumento di peso... la comparsa di qualche tic. Tutto questo non era presente prima della pandemia: è una novità!”
Può essere una reazione comprensibile in questo periodo. Prova ad attendere qualche settimana e vedere se l’evolversi della situazione facilita un rientro alla normalità o se invece questi segnali di attenzione si stabilizzano.
Nel frattempo, prova a cercare dei momenti in cui essere tranquillamente e totalmente a sua disposizione, è importante che tuo figlio possa sentire che è un tempo a lui dedicato, prezioso per la vicinanza emotiva fra voi due, più che per una lunga durata.
Parlagli, ma soprattutto ASCOLTALO, lasciandogli il tempo vuoto da riempire con le sue parole.
Winnicott (pediatra e psicanalista esperto dello sviluppo del bambino) ci ha insegnato l’importanza dello spazio di libero movimento. Lui non pensava certo a questo tipo di situazione, ma se non lasciamo un po’ di spazio attorno al bambino non potrà mai esplorare il mondo e faticherà a sviluppare un suo pensiero, ci saremo sempre noi involontariamente a bloccarlo!
Ad esempio puoi provare a chiedergli: “Cosa ne pensi della situazione e di quello che è successo? Cosa pensi o speri che succeda nelle prossime settimane?”, oppure proponigli di disegnare su questi argomenti.
In questo modo puoi aiutarlo ad esprimersi rispetto al Covid 19 e agli aspetti ad esso legati, puoi aiutarlo a sviluppare dei pensieri autonomi e a rinforzare la sua identità.
Se i segnali di preoccupazione restano o se già prima della pandemia certi comportamenti di tuo figlio ti avevano fatto pensare di poter chiedere aiuto, è arrivato il momento di chiedere aiuto ad uno psicoterapeuta infantile, esperto nel lavoro con i minori!
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