EDUCAZIONE EMOTIVA
E’ attraverso le emozioni che i bambini possono dare forma ai loro pensieri, ai legami affettivi, al loro percorso di crescita.
La qualità dello sviluppo è influenzata da come i bambini apprendono già dai primi anni di vita a far fronte alle proprie emozioni. Oltre alla famiglia, la scuola è un luogo privilegiato in cui i bambini sperimentano l’intrecciarsi dell’apprendimento e della relazione. A scuola è rilevante sviluppare progetti e usare mezzi educativi che aiutino i bambini a conoscere se stessi, ad imparare ad ascoltarsi, attivando relazioni interpersonali positive sia con i pari che con gli adulti.
Molti soggetti crescono pensando che le loro emozioni sono da nascondere:
- speriamo che nessuno sappia che mamma e papà litigano sempre, speriamo che nessuno si accorga che il vicino di casa mi molesta…
Le emozioni irrisolte in preadolescenza e adolescenza diventano:
- bullismo (in tutte le sue varianti)
- disturbi del comportamento alimentare
- comportamenti a rischio
-fobie sociali
-dropping out
Le emozioni hanno bisogno di essere presidiate, raccontate e curate attraverso il potere della relazione e della comunicazione.
OGGI L’EDUCAZIONE EMOTIVA È LASCIATA AL CASO E TUTTI GLI STUDI CONCORDANO NEL SEGNALARE LA TENDENZA, NELL’ATTUALE GENERAZIONE, AD AVERE UN MAGGIOR NUMERO DI PROBLEMI EMOTIVI RISPETTO A QUELLE PRECEDENTI.
E QUESTO PERCHÉ OGGI I GIOVANISSIMI SONO PIÙ SOLI E PIÙ DEPRESSI, PIÙ RABBIOSI E RIBELLI, PIÙ NERVOSI E IMPULSIVI, PIÙ AGGRESSIVI E QUINDI IMPREPARATI ALLA VITA, PERCHÉ PRIVI DI QUEGLI STRUMENTI EMOTIVI INDISPENSABILI PER L’AUTOCONSAPEVOLEZZA, L’AUTOCONTROLLO, L’EMPATIA, SENZA I QUALI SARANNO SÌ CAPACI DI PARLARE, MA NON DI ASCOLTARE, DI RISOLVERE I CONFLITTI, DI COOPERARE.
U. GALIMBERTI L’ospite inquietante feltrinelli, MILANO, 2007
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