Solitudine, senso di vuoto, ansia immotivata, difficoltà ad integrarsi in un gruppo, tendenza ad isolarsi, sono solo alcune delle caratteristiche delle persone che hanno perso uno o più gemelli e non lo sanno.
L'uso di strumenti ecografici sempre più sofisticati e un numero crescente di testimonianze raccolte da medici e pazienti, vanno nella direzione di dimostrare che esiste una percentuale di gravidanze multiple, attualmente stimata attorno al 30%.
Un solo embrione continua il suo viaggio verso la vita, portando con sé una pesante memoria cellulare, quella della perdita e dell'abbandono subito, senza che l'evento possa essere rappresentato, ricordato, messo in connessione con la fatica del superstite ad affrontare la vita.
Uno dei tratti salienti di queste persone è una forte attrazione per tutto ciò che è occulto e misterioso, in particolare le esperienze connesse alla morte e alla vita oltre la morte. E presente una grande sensibilità ed empatia nei confronti di qualsiasi essere vivente, specie se in difficoltà, sofferente, bisognoso di cure e di aiuto.
Quando tutti gli sforzi compiuti risultano inefficaci a raggiungere l'obbiettivo, la persona che tanto si è prodigata, cade in uno stato di prostrazione, accompagnato da tristezza, depressione e senso di impotenza.
Agli occhi di un osservatore esterno la reazione appare esagerata e in alcuni casi incomprensibile. Questa discrepanza fra l'evento e la reazione emotiva ad esso, è molto frequente nel caso della morte di un animale domestico, questo lutto ripropone la perdita accaduta nel periodo prenatale.
A complicare il quadro è la presenza di una forte rabbia che coesiste con un intenso senso di colpa, due sentimenti che rendono la vita molto complicata.
E sorprendente vedere come la vita di queste persone cambi radicalmente dopo aver preso di coscienza di questo "conosciuto non pensato". Qualcosa con cui da sempre convivono ma a cui non erano riusciti a dare un volto e un nome.
La possibilità di sentire questo dolore, di dargli un senso, è una occasione preziosa per far ripartire un tempo bloccato, una vita sospesa, una promessa non mantenuta.
Tutto diventa allora possibile, si può ripartire riappropriandosi della propria vita e del proprio destino, dicendo finalmente sì alla vita.
Ciò a cui spesso assisto nel Gruppo di Biocostellazioni è la commozione, che diviene spesso struggimento, quando una persona, che aveva l'esigenza di scoprire l'origine di problemi affettivi e relazionali ricorrenti, contatta il dolore per il fratellino o la sorellina morto precocemente.
La ferita generata dalla perdita è tale da indurre nel superstite un inconsapevole bisogno di seguire il fratello o di cercarle nel partner, o espiare il proprio inconscio senso di colpa fallendo e non portando a compimento i propri progetti.
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