Paternità biologica e paternità sociale
Dobbiamo porci una domanda iniziale: che cosa sono un padre e un figlio e a cosa è dovuto il loro legame nelle società umane? La risposta sembra scontata: il padre è l’uomo che ha fecondato la madre del figlio, è il suo padre biologico. Vi è la forte convinzione, soprattutto nella cultura occidentale, che il legame di sangue renda un uomo particolarmente idoneo ad essere il padre riconosciuto di un figlio.
Non tutte le società però, sia attuali che del passato, attribuiscono la stessa importanza al legame biologico: spesso accade che nell’attribuire la paternità sociale ad un particolare individuo, viene data importanza ad altri fattori. Un esempio molto citato dagli antropologi è quello dei Nuer, una società del Sudan meridionale: quando un uomo Nuer vuole ottenere una moglie, dà del bestiame ai suoi parenti come prezzo della sposa; da quel momento tutti i figli di quella donna saranno considerati suoi figli, anche dopo la sua morte (Evans-Pritchard, E.E., 1951). La paternità fisica è socialmente riconosciuta; tuttavia nei casi in cui non coincida con quella legale, definita dal pagamento del prezzo della sposa, i Nuer attribuiranno importanza a quest’ultima. E.E. Evans-Pritchard (1951, p. 120) puntualizza che “i Nuer non attribuiscono grande importanza alla paternità biologica. Gli uomini preferiscono generare i loro figli, ma non è vergognoso allevare i figli generati dagli altri. I Nuer attribuiscono scarsa importanza alla procreazione purchè la paternità sociale del figlio sia ben definita”.
Molto famoso è il saggio di B. Malinowski (1929), il quale, avendo indagato la società degli abitanti delle isole Trobriand, in Nuova Guinea, era giunto alla conclusione che i trobriandesi ignorassero i meccanismi del concepimento e non lo legassero all’attività sessuale; ciononostante, i “mariti delle madri” trobriandesi risultavano molto affettuosi e partecipi anche nelle cure fisiche dei bambini. L’Autore suggerisce che questo sia un modo per meritarsi e “pagare” i rapporti sessuali della moglie con cui il marito è costantemente in debito. A questo proposito, oggi si ritiene che quella dei trobriandesi non fosse ignoranza, poiché essi sapevano che i loro vicini melanesiani e gli europei con cui erano venuti in contatto credevano nella paternità fisica: la loro sembra essere solo una radicata convinzione ideologica (Woodburn, J., 1996). Tuttavia è da sottolineare che, nonostante la negazione della paternità fisica, alla paternità sociale vengono attribuiti grande importanza e valore: i padri hanno molti obblighi nei confronti dei figli, e la rassomiglianza fisica acquisisce notevole valore come risultato dell’interazione e del contatto tra padre e figlio (Malinowski, B., 1929).
Nella grande maggioranza delle società la paternità biologica è riconosciuta; ciò che varia è l’importanza che le viene data ai fini della paternità sociale. Quasi tutte le società operano una netta distinzione tra figli legittimi e illegittimi, conferendo loro differenti diritti e doveri, anche nel caso in cui essi siano biologicamente figli dello stesso padre. Spesso, come nel caso dei Nuer, un uomo eserciterà maggiori diritti ed avrà maggiori obblighi verso figli legittimi di cui non sia padre biologico, anziché figli illegittimi che sono geneticamente suoi. Molto spesso la legittimazione deriva dal matrimonio del padre con la madre; alcune volte ci sono delle procedure riconosciute per legittimare i figli uno ad uno a prescindere dal matrimonio con la madre (Evans-Pritchard, E.E., 1951).
Le procedure legate al riconoscimento sociale della paternità spesso separano un figlio dal padre biologico. L’effetto è accresciuto dall’adozione o da altre procedure che operano una ricombinazione della distribuzione dei figli. Esistono delle società, come i Nuer, in cui un’alta percentuale degli uomini riconosciuti dal punto di vista legale non lo sono da quello biologico. In tutto il mondo il padre può in parte delegare ad altri gli obblighi legati alle cure ed all’allevamento dei figli, con l’adozione o con i collegi; tuttavia, l’ideale è rappresentato dal fatto che un figlio possa avere un padre riconosciuto socialmente, che abbia diritti e doveri verso di lui. I legami sono stabiliti non solo con il padre legalmente riconosciuto, ma attraverso di lui anche con i parenti del padre.
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