LE RISORSE DEI GENITORI
“… se mi accarezzi con dolcezza, se mi guardi e mi sorridi, se mi ascolti prima di parlare, io diventerò grande. Crescerò davvero.”
Il ciclo di vita di una famiglia attraversa tante fasi, dalla gravidanza, per tutta la crescita dei figli. E’ importante comprendere quali siano le risorse dei genitori, sia di ciascuno di loro che di loro come coppia e potenziarle in modo che possano essere utili nella gestione delle situazioni di difficoltà. Il genitore ha bisogno di comprendere quali siano gli aspetti che maggiormente possono aiutarlo a fronteggiare le sfide educative a cui il suo ruolo lo mette di fronte, soprattutto per il mantenimento di una buona relazione con il proprio figlio. Le competenze genitoriali consentono al sistema-famiglia di ben adattarsi agli inevitabili cambiamenti che sopraggiungono nei diversi periodi della vita.
E’ importante aiutare i genitori a capire che le emozioni che provano, anche se negative, sono normali e che è più che legittimo sentirsi affaticati in alcuni momenti. E’ fondamentale aiutare loro a capire anche che la manifestazione di tali emozioni è preziosa nel rapporto con i figli quanto quella delle emozioni positive, come per esempio la gioia. Essi sono gli “allenatori emotivi” dei loro figli, perché l’intelligenza emotiva del bambino non è innata, ma si può apprendere e gli insegnanti migliori sono i genitori! Il genitore allenatore è colui che riesce a mettersi nei panni del figlio e vede nelle sue emozioni, pur se negative, un’occasione di crescita. Di conseguenza riesce a gestire i suoi momenti di crisi con maggior pazienza, ascoltando e accettando le sue emozioni senza minimizzarle.
Razionalità e sentimento insieme sono l’ingrediente principale per trasmettere fiducia e serenità ai figli. Un genitore è chiamato a pensare e anche a saper “ascoltare” le sue emozioni, ma soprattutto quelle del proprio figlio. Il conflitto che egli vive è spesso legato ai dubbi e alle paure che evoca il processo educativo di un figlio, perchè il presente e la modernità pongono richieste inconciliabili con le esigenze emotive. La sollecitudine della quotidianità pone l’accento sulle prestazioni, sul FARE, senza lasciare il tempo spesso per PENSARE e SENTIRE. Le emozioni del genitore, della coppia, dei figli restano pericolosamente soffocate dalle azioni e dalle parole. La conseguenza può essere lo sviluppo di sintomi e disagi relazionali sia nella coppia genitoriale, sia nella relazione con i figli.
Lo psicoterapeuta deve aiutare il genitore a percepire un aumentato senso di autoefficacia personale, cercando di fargli individuare nella sua storia passata risorse positive, momenti di difficoltà che ha affrontato con successo, sperimentando quindi sensazioni gratificanti. Questo può essere utile per lui a recuperare la sua dimensione emotiva e anche ad entrare in contatto con i sentimenti del figlio. L’obiettivo del lavoro terapeutico deve essere dunque la riattivazione affettiva delle relazioni familiari, rimettendo in circolo le emozioni, anche quelle più dolorose.
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