Il primo nucleo sociale per l'educazione dei figli é la famiglia. Il bambino nasce, vive e cresce nell'ambiente familiare che provvede ai suoi bisogni primari, influenzando il suo sviluppo psichico in modo determinante. L'ambiente consente al bambino di trovare le condizioni adatte allo sviluppo della sua personalità, di integrarsi successivamente nella scuola con i suoi simili e di sviluppare la sua indipendenza e la sua autonomia. La famiglia favorisce lo sviluppo del linguaggio, strumento necessario per l'integrazione con l'ambiente esterno ed interno, ed é noto che bambini privati di una realtà familiare, presentano, spesso, un ritardo nello sviluppo linguistico. La famiglia incide sullo sviluppo della personalità per l'importanza della sua dimensione affettiva, che soddisfa il bisogno di sicurezza e di auto-realizzazione dei figli, consentendo loro di elaborare il mondo in cui vivono ed imparando ad accettare, amare, comprendere, superare le prime frustrazioni e controllare le proprie reazioni emotive. La famiglia per la sua struttura sociale apre alle relazioni interpersonali mediante le quali i figli interagiscono con gli altri e con il mondo esterno; per il suo retaggio culturale essa trasmette atteggiamenti, valori, più propriamente tutto il background che é presente in essa, agevolando le attività e le azioni quotidiane.
L'art. 30 della Costituzione afferma che "é dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori dal matrimonio" e la prima educazione si riceve in famiglia, come le stesse leggi stabiliscono in tutto il nostro pianeta.
Un ruolo primario viene riconosciuto alla figura materna, infatti é nel rapporto madre-figlio che si pongono le basi per uno sviluppo psichico adeguato del bambino. A tal proposito, Bowlby chiarisce ciò nella sua teoria riguardante "l'attaccamento e la perdita". Molti sono gli studi passati e recenti in cui si rileva che un bambino deprivato da un rapporto interpersonale stretto con la madre tende a diventare un adulto insicuro, disadattato e con tendenza all'aggressività.
La madre rappresenta la prima persona che consente lo sviluppo dell'io e di presa di coscienza da parte del fanciullo; egli apprende con lei le prime nozioni di spazio e di tempo, sviluppa le sue capacità motorie ed espressive, crea la sua individualità e struttura la capacità astrattiva del suo pensiero. Gli stimoli ambientali ed i fattori psichici influenzano i processi di formazione del bambino e vengono da lui espressi in vista della personalità in divenire.
Per una società più sana tutti gli operatori sociali dovrebbero impegnarsi a limitare al massimo la disgregazione familiare, in quanto é nella famiglia che risiede uno sviluppo psichico adeguato del bambino. In passato, la famiglia costituiva la situazione primaria in cui veniva trasmesso ogni tipo di ruolo; nella società contemporanea la famiglia agisce come fattore di socializzazione. Musgrave ha affermato che "dal punto di vista dell'individuo hanno importanza i modi in cui é organizzata la famiglia e la direzione verso cui si stanno avviando i mutamenti del sistema familiare. La famiglia modella la personalità del ragazzo prima che egli vada a scuola e continua ad influire grandemente su di lui durante tutta la vita scolastica". La prima espressione della cultura viene trasmessa dalla famiglia, poi la scuola entra in gioco come struttura formativa. L'adolescenza prima si supera in famiglia e poi si integra nel mondo esterno, evitando traumi derivanti da situazioni abbandoniche, o iper-protettive, altrimenti poi, dovrà intervenire lo psicologo... purtroppo!
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