A mia figlia capita che se sta pensando che vuole bene ad un suo amico la sua testa le dice no, non e' vero non le vuoi bene

Vittoria

Buona sera, vi chiedo a chi mi dovrei rivolgere per avere un consiglio su mia figlia di 10 anni (psicologa infantile dell'eta' evolutiva) Siamo una famiglia molto unita ed abbiamo tre splendide bambine... La maggiore ha sempre avuto un carattere gioioso anche se a tratti insicuro, ma noi l'abbiamo aiutata nella socializzazione facendole fare sport e varie attivita' a lei molto gradite...in casa c'e' un clima sereno suo papa' ed io ci amiamo siamo una coppia affiatata e per noi le nostre figlie sono tutto ma qualche giorno fa e' successa una cosa che mi ha preoccupato...La mia grande mi abbraccia piange e dice di avere in testa dei pensieri brutti non le classiche paure ma tipo che le capita che se sta pensando che vuole bene ad un suo amico la sua testa le dice no non e' vero non le vuoi bene... e che gli capita spesso da circa un anno mi parlava e piangeva come non ha mai fatto...Chiedo consiglio a quale specialista dovrei rivolgermi. Grazie.

6 risposte degli esperti per questa domanda

Premesso che, sulla base di mie personali ricerche desunte dalle mie sedute di Ipnosi Terapia Regressiva Vigile, il periodo in cui si è più recettivi al " conflitto di non accettazione " è da 0 a 5 anni, presumo che sua figlia abbia vissuto all'età di 4-5 anni un evento di " non accettazione " che funge da " antefatto " che per " coezione a ripetere " crea uno stato di malessere e di non accettazione all' età di 9-10 anni che io chiamo " il fatto " . Se vuole può telefonarmi per poi incontrarci tramite Skype. A presto.

Dott. Artabano Febo

Dott. Artabano Febo

Pescara

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Buon pomeriggio 

sono la dott.ssa filomena lopez psicologa, psicoterapeuta da roma,  credo che bisogna chiedersi come sta sua figlia, in questo momento, da quando sono sorti questi pensieri, specificare meglio i pensieri brutti, che cosa e successo un anno fa nella vita di sua figlia, chi delle tre ragazze sta succedendo questo, credo che il passo sia quello di rivolgersi ad un terapeuta con cui sua figlia può aprirsi liberamente per capire il suo stato d'animo, le stia vicino come madre come donna, facendole sentire il suo appoggio facendole fare le sue scelte.... sia fiduciosa...

Dott.ssa Filomena Lopez

Dott.ssa Filomena Lopez

Roma

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Cara vittoria,

Sicuramente la reazione della sua bambina l'ha destabilizzata e, come accade ai genitori presenti ha iniziato a porsi domande di varia natura.

Il conflitto interiore manifestato da sua figlia finalmente è stato espresso e, questa richiesta di aiuto ha finalmente dato la possibilità di conoscere un asprtto della bambina che prima risultava sconosciuto.

Il fatto che la picccola si sia tenuto tutto dentro per un anno ci deve fare riflettere su cosa sia potuto accadere nel periodo precedente all'inizio di questi pensieri intrusivi, sul motivo chel'ha portata ad attendere tanto tempo ed altre dinamiche interne alla famiglia, all'ambiente scolastico o altro. Bisogna anche fare rifeimento all'ordine di fratria, all'età delle sorelle ed indagare se ciò che accade nei confronti degli amici si verifica anche negli affetti più vicini.

Detto questo credo sia importante rivolgersi ad un professionista dell'età evolutiva.

Intanto perchè non le propone di fare un gioco insieme?

Mamma le farà da segretaria nello scrivere una favola su un disegno libero. Ciò potrebbe portare la piccola a comunicare altre informazioni.

Auguri

Dott.ssa Rosaria Gullo

Dott.ssa Rosaria Gullo

Reggio Calabria

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Gentile signora,

può rivolgersi a uno psicologo clinico o uno psicoterapeuta. Non è strettamente necessario che sia esperto in età evolutiva, mentre è sempre necessario o altamente consigliabile che i genitori siano coinvolti in un eventuale trattamento.

Cordiali saluti

Dott.ssa Valentina Sciubba

Dott.ssa Valentina Sciubba

Roma

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Gentile Vittoria io credo che sia primario lei possa parlare ed affrontare la problematica chiedendo un colloquio di coppia (genitoriale) presso uno psicologo e/o psicoterapeuta esperto in dinamiche familiari e in genitorialità.

Non coinvolgerei direttamente la piccola, per ora, nè delegherei il problema ad uno specialista, inviando a visita la bambina.

La valutazione del caso da parte dello specialista che avrà consultato, sarà poi indicativa per decidere come procedere.

E' infatti frequente comprendere il contesto e le dinamiche sia familiari che dei nostri figli, per poi noi stessi, quali genitori, essere in grado di gestire le ansie e le preoccupazioni dei nostri ragazzi.

Esistono anche dei percorsi di gruppo sulla genitorialità.

Ci tenga aggiornati.

Un cordiale saluto

Dott.ssa Daniela Benedetto

Dott.ssa Daniela Benedetto

Roma

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Dovrebbe rivolgersi a uno psicologo della sua città e valutare con lui la situazione. Evidentemente sua figlia sta vivendo un momento di crisi di cui si tratta di capire i motivi scatenanti.

Un saluto