Abbandonare ciò che mi limita è sbagliato?

Noemi

Buonasera, mi chiamo Noemi e sono una ragazza di 21 anni...attualmente frequento il secondo anno di ingegneria. Sto pensando da un mese di abbandonare la mia casa, la mia famiglia e di ricostruirmi una vita in totale indipendenza da tutto ciò che ormai da tempo mi opprime. Sono da sola con mia madre da quando sono molto piccola...mio padre ci ha abbandonato quando avevo due anni e non ha mai contribuito in nessun modo al mio mantenimento e a costruire la sua figura paterna...niente visite o auguri nei giorni più importanti della mia vita. Su di lui mi sono sempre state fatte domande da amici e a scuola ma non sono mai riuscita a rispondere...ero solo in grado di dire che "non ne sapevo nulla" . Da parte sua, quindi, mia mamma ha cercato da subito di ricostruirsi una vita... mi ha fatto conoscere molti uomini e li ha fatti entrare subito in casa . Io come bambina mi sono sempre lamentata... vedere quegli uomini entrare ed occupare il "lettone" dove io e lei dormivamo mi ha sempre fatto sentire, forse in modo egoistico, messa in secondo piano. Ad oggi mia madre mi fa pesare ancora quelle mie reazioni dicendo che non le ho mai permesso di ricostruirsi una vita. Avendo vissuto sempre sola con mia mamma il resto della mia famiglia ha sempre avuto molta influenza...ci hanno sempre aiutate ma questo gli ha sempre fatto credere anche di poter decidere completamente su di me. Sono stata sempre oggetto di confronto con mia cugina...lei brava a scuola, lei magra e piena di capacità... io ero solo una copia venuta un po' male e piena di problemi di autostima e caratteriali. Se conoscevo un ragazzo non andava bene perchè mi distraeva dagli studi e perchè mia cugina non ne aveva uno... neanche io, quindi, lo dovevo avere. Non potevo uscire più di tanto o frequentare certe persone. Da parte mia non facevo mai nulla perchè mi sentivo sempre in colpa. Quando avevo 10 anni mamma ha incontrato un uomo con il quale sta tutt'ora...lì è iniziato un altro momento pessimo della mia vita. Io ero sempre di troppo e la sera , quando mamma si ubriacava, loro litigavano e lui la trascinava fuori casa...dovevamo quindi continuamente spostare le nostre cose da casa sua a casa nostra ,sempre a distanza massimo di una settimana. Capitava spesso che nonostante il litigio mi lasciasse a casa sua per fare da paciere tra di loro. Un anno e mezzo fa ho incontrato Sam, il mio ragazzo e per me è stata come un' ancora di salvezza...lui mi aiutava a staccare la testa da tutto ciò e mi permetteva di fuggire dai problemi familiari...con il tempo, quindi, ho cominciato a trascorrere sempre più tempo a casa sua perchè mi sentivo bene, non giudicata. Poi, però, anche con lui sono iniziati dei problemi...spesso spariva e beveva troppo. Con mamma ne parlavo ma lei "metteva il carico" su tutto ciò che dicevo e ne parlava sempre con il compagno e il rsto della famiglia. Anche lei, inoltre, spesso influiva negativamente rovinando sere in cui stavamo insieme chiamandomi numerose volte perchè ubriaca. Quest'estate poi sono arrivati i parenti del mio ragazzo e la sua cultura pakistana gli ha impedito di farci vedere molto...questo mi ha fatto sentire molto sola. Tutto è sfociato in una sera in cui mi sono allontanata da tutti e non ho risposto al telefono per due ore soggiogata da un attacco di panico... mia madre è andata a casa del mio ragazzo e, avendo bevuto molto, ha fatto un "casino" tale che è arrivata ad alzare le mani sul padre del mio ragazzo e a lanciare oggetti...ciò ha portato la famiglia di Sam, quindi, a non accettarmi più in casa loro. Da quel giorno tutta la mia famiglia ha ricominciato a mettere un controllo ossessivo su di me fino ad oggi che mia nonna ha scoperto che sono ancora impegnata con il mio ragazzo e , ascoltando solo le parole di mia mamma che fa la vittima dell'intera situazione, mi ha sequestrato il telefono e impedito di continuare a vedere Sam. Mia nonna è anche arrivata a dirmi che sono io la sbagliata perchè sono sempre fuori invece che aiutare mamma con i suoi problemi ed esserci per la mia famiglia. Secondo voi è sbagliato che io cerchi un modo per lasciare tutta questa situazione o dovrei legarmi ancora di più a mia madre e ai miei parenti e lasciare il mio ragazzo?

5 risposte degli esperti per questa domanda

Ciao Noemi fai bene a mettere dei sani confini tra te e la tua famiglia, questa devo essere una scelta consapevole e non una fuga, sicuramente lo sarà se lavorerai su te stessa e sulla tua storia familiare.

Successivamente poi quando non sarai coinvolta come ora in queste dinamiche potrai aiutare anche la mamma ed indirizzarla verso un percorso di cura.

Ora prenditi cura di te.

Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.

Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.

Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.

Resto a disposizione, anche online.

Cordialmente, dott FDL

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Roma

Il Dott. Francesco Damiano Logiudice offre supporto psicologico anche online

Gentilissima Noemi ,

mi dispiace per la tua situazione. La tua è una riflessione davvero molto interessante. Non è assolutamente "sbagliato "l'istinto di volersi emancipare anzi. Lo trovo molto sano. Non si vive per accontentare gli altri. Tu hai ragione a voler prendere la tua strada. Non è vero che un figlio deve sobbarcarsi i problemi della madre. Ora tu hai la necessità di crescere, di comprendere le tue esigenze. Non lasciarti bloccare dalle aspettative degli altri. Vivi la tua vita, meriti l'indipendenza .

Se hai bisogno di un supporto sono a disposizione. Anche online 

Buone cose 

Dott.ssa Simona Ilardo

Dott.ssa Simona Ilardo

Napoli

La Dott.ssa Simona Ilardo offre supporto psicologico anche online

Gentile Noemi, la ringrazio per aver condiviso con noi le sue preoccupazioni e la sua storia. Capisco che la sua vita sia piuttosto complicata e difficile da gestire, e dalle sue parole si capisce quanto il tutto la faccia soffrire. Purtroppo non esiste una via giusta in assoluto, ogni soluzione è diversa da caso a caso. Il mio consiglio è di parlare con calma con tutta la famiglia, anche in più occasioni e separatamente (non tutti assieme) e di riparlare con la famiglia del suo fidanzato per appianare l'accaduto. Se ha bisogno di un sostegno ed un aiuto non esiti a contattarmi, anche online.

Dott.sa Elena Bonini

Dott.ssa Elena Bonini

Dott.ssa Elena Bonini

Reggio nell'Emilia

La Dott.ssa Elena Bonini offre supporto psicologico anche online

Noemi, approfondirei di più in terapia con te il senso di libertà e il senso che per te hanno certi legami. Contattami se vuoi, un grosso abbraccio 

Dott.ssa Maria Vittoria Ardosigli

Dott.ssa Maria Vittoria Ardosigli

Palermo

La Dott.ssa Maria Vittoria Ardosigli offre supporto psicologico anche online