Salve, Ho 30 anni e un figlio di 3 mesi. Entro gennaio dovrei tornare al lavoro per 2 giorni a settimana in presenza, lasciando il bambino con il mio compagno e sua madre. Con quest'ultima non ho un rapporto di particolare confidenza e, da quando è nato il bambino, lei si prodiga spesso in consigli non richiesti, avvertenze antiquate e critiche di vario genere su come lo cresciamo, che mi rendono piuttosto nervosa. Pensando però che non valesse la pena arrabbiarsi, ho sempre lasciato correre e glissato ogni volta, anche quando avrei invece desiderato rispondere a tono. Tutto questo mi ha creato una certa angoscia e non sto più vivendo bene i momenti di incontro con lei. Sarò però costretta a lasciarle in carico il bimbo quando non ci sarò e - benché io mi fidi ciecamente del mio compagno - ho una seria difficoltà anche solo a pensare che lei possa toccarlo o magari praticare qualche antico rimedio su di lui sul quale non sono d'accordo (è già capitato, ad esempio, che lo portasse in auto senza ovetto nè dispositivi di sicurezza, o che lo cospargesse con strane creme repellenti contro le zanzare, tutto questo a mia insaputa). Il mio compagno condivide le mie ansie, però mi ha anche detto che parlarle non servirà a molto, che è '' fatta così'' e che dovremmo in qualche modo farcela andare bene per forza. Cerco un consiglio su come evitare di vivere con ansia il momento del distacco e di avere costantemente pensieri negativi su questo tema; chiedo anche se piuttosto, per la mia tranquillità, non dovrei invece proporre di affiancarci una tata di cui potrei fidarmi di più. Grazie mille, Alis