Buongiorno,
innanzitutto complimenti per essersi interrogata su quale sia il modo migliore di affrontare la questione. Spesso capita di agire velocemente in base a quanto si ritiene "giusto", senza dare l'adeguata importanza a quale potrebbe essere il vissuto del bambino di fronte alla decisione dell'adulto.
Sarebbe importante comprendere cosa pensi e viva suo figlio, quali spiegazioni dia rispetto a questo comportamento che sembra partire da una grande spinta e poi spegnersi poco per volta. Innanzitutto, normalizzerei un po' la questione, sperando che la aiuti a rasserenarsi un po': in una certa misura, l'indecisione e l'incostanza possono far parte di quest'età. I bambini hanno bisogno di sperimentare e sperimentarsi su più fronti per costruire la propria identità, comprendere ciò che piace, scoprire talenti o attitudini. Certamente, a tutto ciò va data una certa disciplina, e qui entra in campo l'adulto.
Se, come nel suo caso sembra, questa "inconcludenza" è abbastanza generalizzata, vale la pena fermarsi a comprendere cosa ci stia sotto. Provate ad aprire un dialogo che permetta di comprendere quali ragioni sottendano a questo suo mollare, cerchi di indagare se vi siano paure, bisogni di gratificazione o riconoscimento che non arrivano nella forma che lui si aspetta, se teme confronti con qualcuno, se non si senta capace di reggere l'eventuale frustrazione di non riuscire bene e preferisca quindi mollare. Molte di queste dinamiche trovano spiegazione all'interno delle relazioni familiari, bisogna solamente "decriptare" il messaggio per renderlo intelligibile.
I bambini hanno competenze diverse da quelle degli adulti, ma le hanno. Laddove trovi difficoltà non se ne vergogni e chieda un aiuto esperto, non c'è nulla di male. Anzi. Potrebbe ottenere degli strumenti in più per fronteggiare la sua difficoltà e tratte benefici nella relazione generale con suo figlio.
Le auguro di risolvere la questione,
Cordiali saluti.
Dr.ssa Anna Bon