Buonasera, Sono una ragazza di 30 anni che sta insieme ad un ragazzo separato con due figli minori, 4 e 9 anni. Con i bambini il mio rapporto è iniziato molto in punta di piedi. So perfettamente essendo io stessa figlia di separati quanto sia importante instaurare un rapporto di fiducia e di apertura. Con il grande riesco a parlare e conversare... A volte fa i capricci ma è quasi pronto alla pre adolescenza ed è stimolante avere un confronto con lui su tutto. Il padre non è uno che parla molto... è il classico papà giocherellone che però dà un po' per scontato tutto. Con il piccolo trovo molte difficoltà. Sicuramente ( come era stato per me all'epoca) è quello che partirà un po' di più questa situazione e lo comprendo. Però è maleducato, irrispettoso e soprattutto risponde male...non solo a me anche al padre e un po' a tutti. Sa perfettamente che il padre gliele concede tutte e lo fa per una semplice ragione. Viviamo in regioni diverse... Completamente lontani. Li vede poco e quel poco non vuole sprecarlo a sgridarlo. Io invece penso che l educazione si possa insegnare anche se lontani e che se in casa con la madre fanno quello che vogliono in casa nostra , anche se per poco, ci devono essere delle regole. Si questo argomento ci scontriamo molto e mette in discussione da parte mia una futura gravidanza. Non voglio bambini soldatini... Però vorrei dare a questi bambini una possibilità di crescere con delle impronte valide per il loro futuro. Io non riesco a vedere un bambino di 4 anni che gioca con la Mazzotta da muratore solo perché la vuole o che si chiude in macchina perché per lui è un gioco. Né che entrambi vivano davanti alla play o al cellulare o che mangino pizza e McDonald's tutte le sere. È vero, non possiamo cambiarli nel poco tempo che li vediamo ma possiamo fargli vedere che esiste un modo diverso di vivere. Se possibile datemi un consiglio su come agire con lui.
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Roma
Il Dott. Francesco Damiano Logiudice offre supporto psicologico anche online
Ciao Michelle, grazie per la tua condivisione. Purtroppo come hai espresso tu stessa, vivere la separazione dei genitori è un evento stressante per bambini adolescenti che possono rispondere in modo diverso a questa esperienza: ad esempio isolandosi, cercando di diventare "figli perfetti", o reagendo con rabbia e ribellione. Queste ultime strategie sono ancora più tipiche nella fase adolescenziale. Tali strategie possono poi in qualche modo "fissarsi" nella personalità dei ragazzi, che si sta ancora formando e influire sul loro sviluppo. Il nostro ruolo da adulti è quello di agire come "guide sane" per questi ragazzi, aumentando la loro consapevolezza di pensieri ed emozioni, e dandogli le giuste regole quando necessario. Per rispondere alla sua domanda, le consiglierei di parlare apertamente con il suo compagno, portando magari anche la sua esperienza di "figlia di separati", mostrandogli quelli che sono i pro e i contro di non essere correttamente direttivi. Resto a disposizione, in presenza e online, qualora avesse bisogno di un ulteriore supporto. Saluti. Dott.ssa Chiara Manna