Buongiorno Dottori, mi chiamo E., ho 26 anni e mi trovo a vivere una situazione assurda con i miei genitori, specialmente mio padre. I miei genitori pochi mesi fa hanno deciso di separarsi, hanno seguito tutto l'iter ed ora sono ufficialmente separati; a suo tempo, mia madre ha convocato me e mio fratello (più grande) per poterci spiegare al meglio cosa stesse succedendo (cosa che, a dire la verità, sia io che lui aspettavamo che prima o poi sarebbe successa). Mio padre ha deciso di liquidarci con un "cosa volete, vostra mamma ha rotto tutto, la colpa è solo sua, non ho niente da dirvi". Ad oggi, dopo qualche mese, mi trovo con mia madre che, dopo averle spiegato chiaramente i miei limiti, ha preso atto del tutto e si comporta normalmente con me. Mio padre mi accolla tutto il dolore che prova, chiedendomi di parlare con mia mamma, di farla tornare in sé, di rimettere apposto la famiglia. Ho spiegato anche a lui che non è corretto che io, sua figlia, sia responsabile del suo dolore, in quanto ho comunque già il mio a cui pensare. Lui non comprende, anzi è totalmente disilluso, e qualunque cosa io possa dirgli, lui crede/capisce/riferisce l'esatto opposto. Ora mi sono allontanata da entrambi per la mia salute, ma mi viene rimarcato quasi ogni giorno il mio "dovere" di andare a trovare lui a casa sua (nel frattempo lui mai visto a casa mia, lo sforzo dobbiamo farlo noi figli). Ora... Cosa dovrei dire/fare per poter avere il rispetto dei paletti che ho messo? devo continuare ad allontanarmi? per ora sembra l'unica soluzione, ma vorrei un parere esterno....