Buongiorno premetto che ho un bambino di 4 anni estremamente competitivo e per l'effetto aggressivo, la mamma non riesce a contenerlo più di tanto, spesso è necessario contenerlo letteralmente fisicamente, ieri durante il pranzo ho ripreso per l'ennessima volta mio figlio perchè giocava con le macchinine sul tavolo e perchè non riconosce alcuna autorità probabilmente è colpa nostra, genitori e nonni, sta di fatto che ad un certo punto esasperato gli ho fatto presente che se non si responsabilizzava e non rispettava alcune regole in futuro se la sarebbe dovuta cavare da solo perchè non doveva fare affidamente su di me e che doveva tenere a mente queste parole......alchè la sua risposta è stata che tanto io sarei volato in cielo!!! Mi sono contenuto e sono riuscito a non prenderlo a schiaffi e quindi mi sono limitato a togliergli le macchinine dal tavolo e intimargli di concludere il pranzo, tuttavia una frase del genere ai miei genitori io non me la sono mai neanche sognata. La mia conclusione e che è stato eccessivamente coccolato e troppo viziato,e che nel prosegui sarò ben felice di applicare le tecniche educative degli anni 70 con cui sono cresciuto, questo da profano e non essendo competente quindi chiedo un consiglio in questo senso. Grazie
Buongiorno,
capisco la sua preoccupazione proiettata nel futuro per le sorti di suoi figlio che comunque è ancora piccolo e vi sono ampie possibilità di cambiare il corso delle cose. Avete mai pensato lei e la sua compagna/moglie di farvi seguire in un percorso di sostegno alla genitorialità? E' molto utile appunto per confrontare lo stile educativo che lei ha ricevuto nella sua infanzia e le necessità educative dei nostri giorni.
I bambini hanno bisogno di flessibilità e di assertività, non ti autoritarismi e concessioni illimitate.
Sono disponibile nel mio studio di Poggibonsi qualora lei e la sua compagna/moglie valutaste il percorso suggerito.
Un caro saluto
Firenze
La Dott.ssa Claudia Corti offre supporto psicologico anche online
Caro Walter,
comprendo bene la vostra preoccupazione. Le difficoltà che hai descritto sono davvero molto frequenti tra i genitori. Come si suol dire genitori non si nasce, si diventa!. Gli "errori" che compiamo (ci tengo ad utilizzare la parola "errori" tra le virgolette) spesso accadono in totale buona fede per cui tu e tua moglie adesso non colpevolizzatevi eccessivamente anche perchè avete tempo per "aggiustare il tiro". Ciò che scrivo di seguito non ha lo scopo di criticare il vostro operato dal momento che davvero siamo tutti nella stessa barca. Si tratta di alcuni suggerimenti forse utili nella gestione del piccino e spunto di riflessione pacifica per voi.
Per far rispettare delle regole ad un bambino, curiosamente, è estremamente importante che esse siano molto chiare nella mente dell'adulto. Preda delle tante preoccupazioni quotidiane, spesso non ci prendiamo il giusto tempo per specificare, dettagliare nella nostra mente la regola; altalenanti sensi di colpa/distrazioni/insicurezze sono sufficienti a farci chiudere un occhio su qualcosa ogni tanto o ci inducono ad applicare la regola in modo discontinuo. Rispetto alla regola pertanto sarà necessario 1) formularla in modo chiaro ed inequivocabile (Quando, cosa, perchè, con che conseguenze); 2) accordo tra i coniugi circa la formuzione in tutte le sue parti ponendo non meno attenzione sulle conseguenze che il rispetto o meno della regola comporta. Per far rispettare la regola non dovrete recuperare tecniche punitive degli anni 70 :D. Adottare un comportamento CHIARO e COSTANTE non implica austerità e punizioni ma semplicemente DECISIONE.
Detto questo sarà ora opportuno cominciare a riprendere in mano le redini della situazione.
Rispetto al comportamento da tenere a tavola (descritto nel tuo esempio) potrebbe risultare utile, paradossalmente, lasciare che il bambino metta in atto il comportamento di cui ci vogliamo liberare SENZA però farlo seguire dalla solita vostra reazione in quanto proprio in ciò che lo segue è contenuto l'aspetto che mantiene in vita il comportamento disfunzionale. Il piccolo esagererà ma voi tenete duro ed ignorate proprio quel comportamento/liguaggio che, ad oggi, cattura tanto velocemente la vostra attenzione. Ad un certo punto vedrai che il bambino si stancherà. Mi raccomando molto con voi però di valorizzare il piccolo per tutti quei gesti, anche minini, che invece sono consoni a tavola e che di solito consideriamo scontati segni di buona educazione.
Per lo studio di una strategia adeguata e per istruzioni puntuali e particolarmente adatte alle varie circostanze problematiche la cui descrizione tramite mail non può che essere parziale suggerisco di rivolgervi ad uno psicoterapeuta cognitivo-comportmentale il quale è addestrato ad analizzare ed affrontare questo tipo di difficoltà. Tenete duro perchè ce la potete fare.
Salve Walter, la sua richiesta mi appare ricca di preoccupazione mista a rabbia/impotenza. Per fortuna invece c'è la possibilità di prendere consapevolezza della problematica in modo da analizzarne tutti gli aspetti e poter "correggere" il tiro. Questo significa che non c'è necessariamente bisogno di ricorrere alle "tecniche educative anni '70" e credo che il fatto che stia ponendo la domanda a noi psicologi ne sia la dimostrazione. Molto spesso si incontrano difficoltà nell'educazione dei propri figli, soprattutto quando sono presenti più figure nella vita del bambino (nonni, etc.) . Un figlio deve scoprire cosa è giusto o sbagliato fare e solo i genitori possono rispondergli nei primi anni di vita, possibilmente in modo chiaro e costante. Ognuno di noi, tuttavia, è influenzato a sua volta dalla propria educazione ricevuta nell'infanzia e spesso non è facile nemmeno tra i coniugi trovare un "accordo" rispetto alle regole e alla modalità con la quale porle. Un percorso con uno psicologo potrebbe farvi capire il punto in cui vi "inceppate", in modo da trovare insieme una soluzione. La meraviglia dei figli è che possono far crescere loro i propri genitori! In bocca al lupo.
Siena
La Dott.ssa Silvia Pelagatti offre supporto psicologico anche online