Buongiorno Paula, capisco che lei in questo periodo stia vivendo una situazione molto pesante da un punto di vista emotivo. Come ha scritto con sua mamma aveva un legame molto stretto, dalle sue righe s’intuisce che a legarvi è stato anche il condividere un passato doloroso, la sua vita però è cambiata radicalmente nel giro di poco tempo. Sua mamma sta facendo fatica ad abituarsi al cambiamento (da madre si è trovata subito suocera e adesso sta diventando nonna), a rendere difficile la cosa è anche una certa distanza logistica, penso che sua mamma abbia paura di perdere il rapporto che ha con lei. Lei tuttavia ha il diritto di vivere questo meraviglioso momento con il suo compagno in tranquillità in attesa della nascita della sua bimba. Provi a far capire a sua madre che il legame con lei c’è, rimarrà, ma è per forza di cose diverso da quello che ha costruito con il suo compagno e che avrà con la sua bimba. Provi a coinvolgerla nella giusta misura, non lasciando cioè che che diventi troppo pressante e, soprattutto, cerchi di farle capire che non deve metterla nelle condizioni di scegliere che rapporti privilegiare, che anche “gli uccellini” una volta cresciuti lasciano il nido per costruirne uno proprio. Potrebbe anche essere che nata la bimba le cose si sistemano. Tutti i cambiamenti, dai più semplici ai più complessi richiedono tempo per essere metabolizzati. C’è una poesia di Gibram, gliela riporto qui, secondo me può adattarsi a quello che sta vivendo lei adesso nel rapporto con sua mamma.
“I vostri figli non sono figli vostri. Sono i figli e le figlie del desiderio che la vita ha di sé stessa. Essi non provengono da voi, ma attraverso di voi. E sebbene stiano con voi, non vi appartengono. Potete dar loro tutto il vostro amore, ma non i vostri pensieri. Perché essi hanno i propri pensieri. Potete offrire dimora ai loro corpi, ma non alle loro anime.
Perché le loro anime abitano la casa del domani, che voi non potete visitare, neppure nei vostri sogni.
Potete sforzarvi di essere simili a loro, ma non cercare di renderli simili a voi. Perché la vita non torna indietro e non si ferma a ieri. Voi siete gli archi dai quali i vostri figli, come frecce viventi, sono scoccati.
L’Arciere vede il bersaglio sul percorso dell’infinito, e con la Sua forza vi piega affinché le Sue frecce vadano veloci e lontane."
Paula le faccio i miei migliori auguri per tutto.
Dr.ssa Roberta Dalla Vecchia