Il figlio del mio compagno non accetta me e la sua sorellina

MONICA

Conviviamo da 4 anni, ci conosciamo da 6. Abbiamo una bimba insieme di 3 anni e mezzo. Lui più grande di me di 23 anni, ha un figlio con un'altra donna di 13 anni. Da quando sono rimasta incinta ho incontrato il figlio svariate volte ed ogni volta si è sempre rivelato ostile nei miei riguardi; puntualmente il mio compagno mi diceva di fidarmi di lui e che nel tempo le cose si sarebbero sistemate. In realtà dopo parecchi anni nulla è cambiato, anzi forse sembrano peggiorate. Il figlio è sempre più lontano da me e dalla sorellina. Se siamo soli noi 4 qualche ora tranquillo la trascorre, ma appena va via con il papà si lamenta del tempo trascorso assieme. Mentre quando siamo in compagnia anche dei suoi amici peggio ancora, io e la sorella siamo dei fantasmi. Mi sento molto umiliata, io vorrei solo essergli amica ed essere presente (insieme alla sorella) nella sua mente, nelle sue giornate come spesso accade nelle famiglie allargate. Invece sono costretta a vivere e a far vivere mia figlia il papà come se i separati fossimo noi, a week end alterni. Più volte ho provato ad accettare la situazione e a reprimere le mie aspettative ma dopo qualche giorno implodo e poi esplodo come una bomba ad orologeria. Viviamo costantemente sul filo del rasoio, se le cose vanno bene tra me e lui è solo perchè io fingo che le cose vadano bene ma appena esprimo ciò che in realtà viviamo si apre un mondo. E' molto frustante, demotivante, mi sento sempre triste e arrabbiata. Non riesco ad accettare la situazione e non riesco nemmeno ad allontanarmi da lui perchè davvero non mi capacito che questa sia la ragione della separazione. Oltre questo problema davvero siamo legati da amore e chimica. Vorrei un consiglio su come poter approcciare a questo problema.

3 risposte degli esperti per questa domanda

Gentile signora, a parte considerazioni sulla preadolescenza e adolescenza che spesso sono periodi critici per i molti cambiamenti che investono i ragazzi, penso che lei debba rassegnarsi a rispettare la libertà di questo tredicenne. La situazione è ovviamente più delicata rispetto ad una famiglia non allargata. Se lei è convinta della bontà del suo rapporto con quest’uomo, la situazione prima o poi si sistemerà e vediamo che anche in natura i tempi sono importanti  e vanno rispettati. Le consiglio comunque qualche colloquio di psicoterapia per capire meglio la psicologia di questo preadolescente e migliorare la comunicazione con lui ed il padre. Al riguardo le segnalo dei miei articoli sulla modificazione delle relazioni interpersonali, uno dei quali su questo portale.

Dott.ssa Valentina Sciubba

Dott.ssa Valentina Sciubba

Roma

La Dott.ssa Valentina Sciubba offre supporto psicologico anche online

Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.

Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.

Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.

Resto a disposizione, anche online.

Cordialmente, dott FDL

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Roma

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Buon pomeriggio signora, si sente tutta la sua tristezza nel dover accettare questa situazione. Come mai pensa che la soluzione possa essere allontanarsi dal suo compagno? Ha provato invece a parlargli così apertamente come ha fatto qui? Anche degli incontri di coppia potrebbero essere utili in questo caso.

Dott.ssa Elena Gaia Damato

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Roma

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