Il problema è mio marito con cui non vado d'accordo

Monica

Salve. Intanto premetto che non so se ho scelto la categoria giusta per il mio problema. E' un problema familiare ma si tratta di figli adulti. Una femmina di 22 anni e un maschio di 24. Il problema è il padre, mio marito con cui non vado d'accordo da tanto e con cui le litigate finiscono sempre con il fare finta di niente da parte di lui che diventa un muro di gomma anche se gli dico che lo sopporto, che mi vorrei separare e sto con lui solo per i figli e separarsi sarebbe impossibile per motivi logistici, visto che lui, anche potendo non se ne andrebbe mai via di casa. Anche i figli sono in conflitto con lui. Quando ci discutono, anche loro come me, non riescono a farsi ascoltare perché, anche quando obiettivamente, ha torto marcio, cambia argomento e diventa anche offensivo. Poi pretendo molto da loro, li vuole controllare, dice che non fanno abbastanza in casa; il che non è assolutamente vero. Lui è senza lavoro e mio figlio ha sempre dato tutto il suo stipendio in casa (fortunatamente lavora) e dopo il lavoro ha dato il suo apporto a ristrutturare la casa dove stiamo e in parte anche mia figlia. Ora, dopo l'ennesima discussione, se ne sono andati. Io cerco di mediare e di fargli capire che gli vogliono bene, perché del resto ha fatto tantissimo mio marito per la famiglia. E' generoso, lavoratore e secondo me, si sente frustrato per questa situazione. Non riesco a parlarci con calma, si altera subito e mi piacerebbe proporre una mediazione familiare, ma lui non crede nella psicologia, crede che ci si rivolgano i “matti“. Riguardo a questo è molto limitato. E' una persona orgogliosa, con un'elevata stima di se stesso che non ammette mai i suoi errori e trova sempre il modo di giustificarsi e per farlo diventa aggressivo. Alza sempre la voce anche quando parliamo del più e del meno ed abbiamo la pensiamo allo stesso modo. Io non voglio rinunciare ai miei figli. Non dico che non hanno difetti ma non sono tali da giustificare il loro allontanamento. Spero di essere stata chiara. Sono disperata, non vedo via d'uscita. Ho provato a chiedere aiuto a suo fratello, ma ho capito che anche lui a volte va fuori tema e svicola per giustificarlo. Speravo che fosse più lucido ed equilibrato. Secondo me mio marito è depresso, ma anche suo fratello non lo riconosce e sbaglia. Mi sono sentita dire che sono io depressa mentre mi sono sempre fatta forza grazie anche alla presenza dei miei figli. Vorrei un consiglio per risolvere questa situazione, e sono disposta a qualsiasi cosa. Grazie per il vostro ascolto

6 risposte degli esperti per questa domanda

Cara Monica, come lei sa bene, una situazione fatta di anni di relazioni e comunicazione poco efficace non può trovare risoluzione in poche righe su un forum. Le consiglio un percorso di psicoterapia individuale, in cui intanto trovare un contenitore per tutta la sua angoscia e frustrazione e poi vedere più lucidamente la complessa situazione e capire cosa veramente può fare intanto lei per migliorare la situazione. La psicoterapia ci illumina il cammino e ci fa vedere cose che seppure sotto il naso, non vedevamo. Trovi un bravo terapeuta sistemico-strategico nella sua zona e si impegni.Se suo marito non crede non lo può purtroppo costringere, quindi intanto vada lei. Se veramente siamo motivati le cose cambiano.

Agisca presto

Gentile signora,

da quello che lei ci ha raccontato, mi sento di dirle che i suoi figli ormai sono adulti ed  è giusto che vivano in modo indipendente, quello che deve fare è cercare di coltivare un rapporto, ora tra "adulti" con loro e rispettare le loro scelte. Per le problematiche di coppia relative a lei e suo marito, potreste intraprendere una terapia di coppia oppure, se suo marito non è d'accordo, potrebbe lei sola rivolgersi ad un terapeuta in modo che possa supportarla ad affrontare questa situazione e darle i giusti consigli e indicazioni.

In bocca al lupo!

Cara Monica,

dalle tue parole traspare molto il tuo malessere, forse soprattutto da quando i tuoi figli sono andati via di casa. Hai ragione, è molto difficile portare una persona a farsi aiutare specialmente quando ha delle resistenze e difese molto alte. In casi come questi l'attenzione andrebbe spostata di più sul "noi" come coppia che ha bisogno di farsi aiutare; poi, di conseguenza, l'argomento rapporto con i figli uscirà fuori nel percorso.

Quando dico "noi", intendo che parlare a tuo marito del bisogno che hai tu di coinvolgerlo in un percorso di coppia perchè senti che quanto sta accadendo non vi sta facendo bene, è sicuramente più accettabile. Inoltre chiunque deve avere una forte motivazione, un buon motivo per decidere di intraprendere un percorso. Quindi credo che se, come dici, tutta la situazione sta influendo su te, lui e i tuoi figli, è importante che tu ne parli ancora e ancora facendo seriamente presente come sia per te necessario farvi aiutare, per non rischiare come famiglia conseguenze più spiacevoli. E per fare questo hai bisogno della sua collaborazione. In questo devi provare a essere determinata e ferma e fare presente il tuo bisogno.

Spero di esserti stato di aiuto e se hai ancora bisogno contattami pure.

Buongiorno Monica,

comprendo la difficile situazione che sta vivendo in questo momento lei e tutta la sua famiglia.

Lei parla di mediazione familiare come intervento per provare ad affrontare le difficoltà che sta vivendo la sua famiglia. In realtà la mediazione familiare è un percorso che si rivolge alle coppie che si stanno separando o già separate per gestire al meglio la separazione e il rapporto con i figli.

Lei parla di volersi separare anche se poi sostiene che non vede questa come una strada percorribile. Inoltre non mi è chiaro se questo è quello che veramente lei vuole.

Diversamente un possibile tipo di intervento è un percoso di terapia familiare rivolto a tutta la famiglia nel suo insieme, visto che le problematiche riguardano e coinvolgono sia lei e suo marito, sia i vostri figli e le relazioni tra tutti voi.

A mio avviso questa potrebbe essere una strada.

Parla inoltre di uno stato emotivo di suo marito tendente ad uno stato depressivo e con sentimenti di frustrazione e di rabbia. Si tratta di una situazione che potrebbe essere ben affrontata abbinando alla terapia anche l'uso dei fiori di Bach, che probabilmente non dovrebbe assumere solo suo marito, ma ogni membro della sua famiglia, dopo un attenta e accurata valutazione.

Cordiali saluti.

Dott.ssa Ilaria Di Nasso

Dott.ssa Ilaria Di Nasso

Pisa

La Dott.ssa Ilaria Di Nasso offre supporto psicologico anche online

Salve Monica,

l’età e la fase dei suoi figli è quella del “giovane adulto”, momento in cui contrattano e mettono in discussione l’autorità genitoriale, che se non è disposta ad accogliere le loro richieste, rischia di sfociare in conflitti. Da quanto dice lei probabilmente ha fatto il possibile cercando di mediare, ma forse ci sarebbe bisogno di una persona esterna che la aiuta a recuperare un dialogo più pacifico in famiglia.

Quando lei dice che non sa se ha scelto la categoria giusta, mi ha fatto pensare che forse potrebbe avere bisogno prima (se traduco bene quello che lei voleva dire), di capire se affrontare il problema sul piano coniugale o su quello familiare. Questo credo che potrebbe essere un primo passo.

Rimango disponibile.

Dott.ssa Federica Piccinelli

Dott.ssa Federica Piccinelli

Lucca

La Dott.ssa Federica Piccinelli offre supporto psicologico anche online

Gentile Signora, è chiaro, dal Suo partecipe racconto, che si tratta di un problematica non risolvibile a livello individuale, ma soltanto familiare. Solo un approccio sistemico e familiare, che consideri ciascun componente della famiglia nelle sue interazioni ed interrelazioni con tutti gli altri, potrebbe se non sanare almeno migliorare significativamente la drammatica situazione. Una rieducazione psicologica dell’approccio relazionale vigente in famiglia, con una ridiscussione e ricollocazione degli episodii salienti intercorsi ed ancora attivi nel vostro ‘vissuto’ psicologico, potrebbe, presumibilmente, essere una soluzione valida per ristrutturare l’insieme della relazionalità familiare, attualmente patologica perfino nella gestione dei conflitti. L’approccio A Distanza (online, cioè via chat), previo consulto telefonico gratuito, potrebbe in tal senso essere adeguato per porre le basi per uno stile relazionale diverso e ben più costruttivo ed efficace all’interno del sistema familiare in crisi. Cordiali saluti.