Ho 24 anni e ho una relazione da 8 anni, premetto che in questi anni ci sono stati molti periodi bui, dove ci siamo lasciati per poi ritornare.
Nel 2018 abbiamo deciso, cosi', di trasferirci in Francia per un periodo di 6 mesi e iniziare una convivenza, il tutto all'insaputa dei miei genitori (sapevano che ero partita da sola), perche' non avrebbero mai permesso una scelta tale.
Quel periodo sono stata davvero bene sia con me stessa che con lui, ci siamo riscoperti, e abbiamo ritrovato quella serenita' perduta da tempo, la convivenza (stranamente) andava a gonfie vele.
Il problema e' che da sempre la mia famiglia non accetta la mia relazione, i miei momenti bui, i miei ripensamenti, sono sempre stati influenzati dal loro continuo rifiuto nell'accettare il mio partner.
Il motivo mi e' anche ben chiaro, i miei non accettano la nostra relazione per la famiglia del mio partner, con un passato familiare non affatto roseo.
Si sono sempre intromessi nelle mie scelte, e hanno sempre discreditato un ragazzo che non ha colpe in questo caso di non essere nato nella classica famiglia del "Mulino Bianco", ma che a suo tempo si impegna, lavora e soprattutto mi ama.
Non ho un bel rapporto con i miei, non solo per questo, in generale c'e' poco dialogo, e in molti casi mi sento non altro che la loro bambola.
Non discreditano solo il mio ragazzo, soprattutto mio padre, con il quale si puo' dire che quasi non ci abbia un rapporto, ma questo capita spesso anche con me.
Mi sono laureata alla triennale in 3 anni, ho deciso di proseguire con un Master dopodiche' mi sono immessa senza perdere tempo nel mondo del lavoro, sempre con dedizione, e una volta a tavola mi sono sentita dire "Infine una triennale hai" , quasi a dire "ma a cosa vuoi aspirare".
Con lui c'e' zero e vi dico zero dialogo, non c'e' uno scambio di opinioni, perche' esiste solo la sua e non sia mai a sforare il suo pensiero. In quel caso ti discredita, ti offende, e alza la voce.
Ho una relazione da 8 anni, ma forse e' piu' il tempo che l'ho tenuta nascosta, che quello in cui ho potuto viverla invece serenamente, com'e' giusto che sia per una ragazza di 24 anni.
Sono esausta, in casa mi sento soffocare, e forse penso sia giunto il momento di vivere la vita a modo mio, di fare i miei sbagli. Sono stanca delle loro continue etichette, perche' se non hai una laurea (che sia magistrale) allora non vali, se non vieni dalla famiglia più felice del mondo, allora il tuo ragazzo non merita una famiglia che lo accolga per il ragazzo che e', e non per gli errori commessi dalla sua famiglia in passato.
I miei mi ripetono sempre "te la fai sempre con la spazzatura" , " in casa mia non entrera' mai".
Ed e' vero, non entra in casa mia, sono io che vado a casa sua, che passo le domeniche con la sua famiglia, che vado a vedere un film, o a dare gli auguri di Natale. E penso che una persona che non ti ami veramente, non arriverebbe ad accettare tante cose come l'umiliazione di essere denigrato dalla famiglia della tua ragazza.
A 24 anni, nonostante i miei sforzi di costruire un rapporto con i miei genitori, nonostante il carattere forte di affrontare tante parole, tante situazioni e nel credere sempre nei miei sogni (anche quando mi si viene detto che ho una semplice laurea triennale), sono arrivata al punto di volerli cancellare dalla mia vita.