Ciao, sono Aurora, ho 20 anni e non riesco a vivermi la vita come i miei coetanei, sono sempre quella che o si fa riaccompagnare a casa a orari in cui la gente si siede al pub oppure semplicemente non esce, sennò sono urla e strilli, però se dico ai miei genitori che dormo fuori non si accertano nemmeno che io torni a casa, e questo è ingiusto perché non posso occupare sempre casa delle mie amiche ogni singolo venerdì o sabato sera solo per fare un po’ più tardi. Mi fanno un sacco di storie se gli chiedo di fare mezz’ora più tardi, come se cambiasse nella realtà una differenza di mezz’ora… che poi l’anno scorso che uscivo tutte le sere e tornavo a casa anche alle 4, senza litigare con loro dopo, quest anno invece devo tornare alle 2:30, non ha il minimo senso, e guai a fare storie… proprio ieri sera mia madre mi ha detto “fatti un fidanzato almeno ti riporta lui a casa e noi stiamo più tranquilli” perché non vogliono che io prenda la macchina (ho la patente da 7 mesi, ma se mai guido mai imparerò). La cosa che mi ha ferito di quella frase è che mia madre sa benissimo i miei trascorsi con i ragazzi, vorrei davvero trovare l’amore, o anche semplicemente vorrei star bene con qualcuno e iniziare un qualcosa di più “vero”…ma dopo che mi sono lasciata con il mio primo amore ormai nel 2018, ho provato un altra relazione che è finita per fortuna dopo poco con minacce da parte sua, tutta la scuola contro di me per cose che non ho mai fatto e tanta tanta paura, allora mi sono chiusa a riccio e da la ho paura ad aprirmi a qualcuno. Mi piacerebbe tanto una relazione e la cerco, ma non trovo nessuno perché appena mi rendo conto di provare qualcosa per qualcuno (ameno che la persona non è lontanissima e quindi non si pone il “pericolo” di una relazione) inizio a notare tutti i suoi difetti finché non mi inizia a “schifare” e smetti di frequentarlo. Mia madre sa benissimo tutto questo, eppure ha detto quella frase che a me ha ferito tantissimo. Non so come parlare con i miei genitori, come chiedergli di farmi vivere la mia vita, come dirgli che a volte ho bisogno di prendere un treno e partire e che non capisco perché i miei coetanei lo possono fare ma io no, mai, io non posso mai fare niente di niente. Non so come dire a mia madre che odio quando mi parla di ragazzi vari, o quando dice queste frasi che per me sono tanto infelici, non so come dirgli che mi feriscono terribilmente… sia chiaro io gliele dico sempre queste cose, gli dico tutto, glielo dico gentilmente, e finisce sempre a litigare perché si impuntano e mi fanno arrabbiare, io faccio arrabbiare loro e iniziano le urla, mi insultano, mi imprigionano nella mia bolla, anzi in una bolla che mi creano loro perché se non fosse per questo ostacolo gigante che sono i miei genitori io potrei vivere, ma loro hanno paura di tutto. E io più gli parlo meno loro capiscono, mi danno la colpa di essere una figlia egoista, che non pensa a loro e alle loro preoccupazioni, che io chiedo tutto e non do mai niente (li ho sempre resi partecipi di ogni mia azione e spostamento, sono maggiorenne e potrei legalmente fare tutto quello che voglio, come il nuovo tatuaggio, come il piercing all’ombelico, ma io da brava ho sempre chiesto, non è mai capitato che da egoista tornassi a casa con addosso cose che loro disapprovassero, per esempio), non ho mai mentito su cose enormi. Io mi considero una brava figlia, perché studio per una facoltà complicata, integro lavorando (quindi non chiedo manco soldi), chiedo sempre il permesso anche per uscire il pomeriggio e li rendo partecipi di tutto quel che mi succede nella vita, ma quando si parla di uscire la sera e di quel po di libertà che penso di meritarmi dopo una giornata sui libri, non se ne parla perché domani mattina ti sveglio alle 8 perché devi studiare, “non studi abbastanza, sbagli i metodi” e sicuramente è vero perché invece di studiare per l’esame di dopodomani sono qui a scrivere la mia vita da un bel po di tempo, ma ho la media del 27 e a me sta bene così. Mi sento giudicata, soffocata, mai abbastanza e mai valorizzata, io per quella che sono sento di meritare di più, come, per esempio, di tornare insieme a tutti gli altri, senza dover far fare le corse a nessuno. Cosa posso fare per chiedergli maggiore libertà?