Ho un bimbo di 3 anni e 3 mesi, da poco inserito alla scuola dell'infanzia. Già da quando era più piccolo, per me era difficile portarlo al supermercato, o in altri luoghi pubblici, poiché troppo vivace, oppure farlo stare seduto a tavola con tutta la famiglia, tanto che io, sbagliando lo posteggiavo e posteggio spesso davanti al televisore. Le maestre lamentano che il piccolo non socializza, non sta seduto, si mette in situazioni pericolose per lui e i compagni, ad esempio arrampicandosi ai mobili, se gli toccano i giochi reagisce, non gioca con gli altri. inoltre io sto avendo difficoltà a togliere il pannolino, nel senso che devo essere io a portarlo in bagno perché lui difficilmente esprime il bisogno di fare pipí, mentre invece lo dice per la popò. La scuola ha chiesto l'osservazione da parte di una psicologa che ancora non si è espressa con precisione. L'unica cosa che ha riferito a noi genitori è che il bambino è chiuso, un po' indietro a livello cognitivo e che dobbiamo fare fronte comune (casa - scuola) per farlo crescere e sbloccare. Il bimbo a casa gioca normalmente con il fratello di 6 anni, si rincorrono, si bisticciano, fanno comunella nelle monellerie. Lui mi guarda negli occhi, anche se non lo fa con tutti. Confermato che qualche preoccupazione io ce l'ho,e su consiglio del pediatra ho già prenotato una visita neuropsichiatrica, ho però l'impressione che la scuola voglia forzare un po' la cosa per ottenere un aiuto. Cosa devo pensare? Grata per i consigli che mi darete