Gentile Signora,
innanzitutto vorrei soffermarmi un momento sul suo vissuto di fallimento relativo alla sua genitorialità e legato al fatto che, come dice lei, a volte perde la pazienza, si arrabbia per cose stupide o evitabili e non sa come aiutare la sua bambina. Ci tengo a dirle che essere genitore non è qualcosa che nasce con noi, ma che costruiamo passo passo coi nostri figli, nessuno di noi sa sempre cosa fare e come farlo e, spesse volte, ci tocca imparare sul campo commettendo degli errori. Questo è valido per tutti.
Ognuno di noi è chiamato ad essere un buon genitore per i propri figli e questo ruolo dobbiamo inventarcelo nella relazione partendo dalla comprensione di cosa serva ai nostri bambini e come possiamo darglielo.
Il fatto che lei dedichi tempo alla bambina nonostante questo sia diminuito, che presti attenzione alle sue difficoltà e richieste, che sia presente nonostante abbia un lavoro e un'altra bambina da seguire, dice che lei è una madre attenta che ha a cuore il benessere di sua figlia. Questo innanzitutto cercano i bambini: sentirsi amati e importanti. I capricci sono spesso il modo in cui cercano queste conferme.
La nascita di un fratellino o una sorellina possono suscitare nei bambini sentimenti negativi, quali la paura di perdere l'amore di mamma e papà, l'invidia per il tempo e le coccole che mamma e papà gli dedicano. la rabbia di aver perso il ruolo di figlio unico e dover "dividere" l'amore dei genitori con il nuovo arrivato. Questo lo provano a prescindere dal fatto che sia vero o meno, nel senso che la loro immaginazione per loro è realtà.
Anche difficoltà tra i genitori possono provocare altrettanti sentimenti negativi nei bambini che, spesso, si sentono responsabili delle liti tra i genitori, quasi fossero stati loro a causarle, anche quando non è così. Per lo stesso principio di prima: la fantasia di un bambino è la sua realtà.
Il modo di aiutare un bambino che soffre ha a che fare prima che con l'agire, con l'essere di un genitore, pertanto ci sono modi del tutto creativi e differenti per arrivare ad uno stesso obiettivo. Il modo dovete costruirlo in casa, io posso suggerirvi qualche dritta:
- Creare un clima sereno in casa, evitando discussioni e liti alla presenza della bambina;
- Essere concordi come coppia genitoriale nello gestire l'educazione di vostra figlia, cioè portare avanti una decisione educativa insieme e, quando non concordi parlarne in separata sede, in modo che la bambina non percepisca ostilità o svalutazione genitoriale da parte di uno dei due o entrambi;
- Dedicate a vostra figlia del tempo di qualità, nel senso di tempo gioioso insieme. Vi divertite? La bambina si diverte?
- Fatele sentire che ci siete emozionalmente, cioè che comprendete il suo malessere e avete a cuore la sua risoluzione. Parlatele, ditele che comprendete che il suo comportamento è dovuto al fatto che è arrabbiata per qualcosa e al fatto che sta soffrendo per qualcosa. E provate a vedere se vuole dirvi lei cosa c'è che non va;
- Via i sensi di colpa. Non c'è colpa nel non sapere cosa fare, nè c'è colpa nel fatto che la stanchezza, a volte, ci faccia arrabbiare quando non dovremmo. Siamo umani, curiamo innanzitutto questa umanità e accettiamo che non nasciamo "imparati", facendo però, del nostro meglio per imparare.
Questi sono solo spunti per orientarvi, il contesto non permette di approfondire la situazione ma spero di essere riuscita, almeno in parte, a rispondere alla sua domanda.
Cordialmente,
Dott.ssa Claudia Moceo