Cara Deborah,
se non ci sono stati episodi traumatici (es: malattie, incidenti, assenze prolungate di un genitore...) o particolari tensioni familiari le paure che mi ha descritto fanno parte del normale processo di crescita di sua figlia.
Occorre capire quale funzione svolgono queste paure. Sono il contenitore di quali timori? E inoltre, quali vantaggi secondari ottiene sua figlia? Forse dimostrando di avere questa paura ottiene una maggiore vicinanza e un maggior accoglimento da parte sua? In questo caso facendola sentire maggiormente accolta anche nei momenti in cui la paura non c'è la cosa potrebbe scemare.
Ricordi inoltre che, quando parliamo di emozioni, non è possibile pensare di liquidarle velocemente, occorre accoglierle ed insegnare ai propri figli come gestirle.
Detto questo ecco che le cose da evitare:
Non farsi prendere dall'ansia di voler eliminare a tutti i costi la paura (che è un' emozione e come tale non si può eliminare)
Dare importanza ai timori della sua bimba, validarli, evitando frasi del tipo “ dai, che sei grande e non devi avere paura”.
Non premiarla quando non ha paura perché potrebbe passare il messaggio che avere paura è sbagliato.
Ecco cosa si può fare:
Empatizzare con la sua paura: “lo vedo che hai tanto paura” oppure “certo che è proprio brutto questo mostro”.
Raccontare a sua figlia le sue esperienze (es: quando ero piccola è capitato anche a me di avere paura di....e mi sentivo proprio come ti stai sentendo tu....)
Darle l'opportunità di esorcizzare la sua paura (es: mi disegni su un foglio cos'è che ti fa paura?) Poi il foglio lo si strappa insieme e lo si butta via.
Se la paura dovesse persistere le consiglio di rivolgersi ad un esperto.
Spero di esserle stata d'aiuto.
Un saluto