salve sono una madre di 36 anni...sono separata da 5 anni dopo un matrimonio di 11 anni e mezzo. Ho 2 bambine una di 13 e mezzo e una di 9. Ho dei seri problemi con la grande,lei e stata fin dalla nascita una bambina molto vivace e difficile,mi richiamavano da scuola in continuazione ed e per questo che mi arrabbio quando mi dicono che il suo comportamento dipende dalla separazione.Premetto che quando ero sposata il mio ex ogni volta che la rimproveravo per qualsiasi motivo lui prontamente la consolava facendomi passare per la strega cattiva e ho perso tutto il rispetto, ora ovviamente è cresciuta e diventata una ragazzina egoista arrogante e maleducata in casa,dico in casa perche' fuori casa è impeccabile. Ha un carattere molto nervoso ed è da quando era piccola che cerco di aiutarla in tutti i modi possibile per modificare questo suo carattere anche per un futuro lavorativo. Stamattina ha addirittura alzato le mani verso il mio compagno che lo tratta come se fosse suo coetaneo non rispettandolo in nessun modo. La piccola da poco la copia in tutto e per tutto.Non so piu che fare. Un ultima cosa importantissima,in tutto cio' il padre è completamente inesistente non gli interessa anzi nei giorni in cui le tiene cerca di mettermi i bastoni tra le ruote...vi prego aiutatemi non so piu' che fare.
14 risposte degli esperti per questa domanda
Cara Manuela, nella sua lettera mi sembra di capire che vede sua figlia con un "caratterino difficile" già in natura. Ciò non esclude che un evento importante come la separazione dei genitori, possa averlo accentuato.Un dato interessante è che sua figlia non conosce regole e limiti in casa, fuori invece sembra riconoscerli e riuscire a starci. C'è molta rabbia non costruttiva, ed è da qui che dovete partire,ognuno di voi sembra che ne sia pieno. Le consiglio vivamente di rivolgersi ad uno psicoterapeuta familiare, da potervi aiutare nelle regole e nei ruoli di questa famigla,negli affetti schiacciati dalla rabbia. buon percorso
Buona sera signora, da quello che scrive emerge una bambina che da sempre sembra provare grande rabbia e forse sente incompresa, molto confusa e la separazione ha aumentato le sue difficoltà, rendendola ancora più vulnerabile e difficile da comprenderla. Le consiglio di rivolgersi ad uno psicoterapeuta per sua figlia, in modo che l'aiuti a capire la confusione che attraverso i suoi comportamenti manifesta da sempre e la aiuti a migliorare il rapporto con lei. Poi tutto ciò sembra che le stia sfuggendo da mano, nel senso che ogni giorno il rapporto con sua figlia diventa più complesso, ma questo non è un caso visto che sua figlia si accinge o meglio è entrata nell'Adolescenza, fase evolutiva di grande confusione, conflitti, evoluzione ... "il caos", per intenderci, che tutti nella vita dobbiamo affrontare. Spero di esserle stata utile, se vuole altre spiegazioni mi riscriva. Arrivederci e in bocca al lupo
Gentile ho letto con attenzione la sua mail dalla quale si percepisce il suo stato emotivo. Urge che suo marito, intento il suo ex, adotti un comportamento diverso con la bambina che deve vedere genitori separati ma uniti nel modo di educare. Se non vuol farlo per lei, lo convinca a farlo per la figlia che altrimenti ha serie probabilità di trovarsi molto male quando sarà più adulta se non con una vera e propria patologia. Ottima sarebbe una terapia familiare. Non sono molto lunghe, dieci circa sedute e soprattutto si faccia insegnare anche un pò di psico-educazione per il comportamento da tenere con la bambina. Deve essere dolce ma ferma nel farsi rispettare. Giochi con lei ma resti madre. Non è facile, per questo le serve l'aiuto di un esperto e se abita nei pressi di Siena mi mandi una mail. Ormai sa dove mi trovo. Da sola non ce la può fare. Cordialità
salve, credo che sua figlia dovrebbe recuperare un po' di fiducia in voi, potrebbe essere utile un percorso con una figura maschile dato che il padre è inesistente; molto probabilmente non ha ben metabolizzato la vostra separazione e deve vedervi sotto una luce diversa, nuova imparando ad apprezzarvi. Spero di esserle stata utile cordiali saluti
Ancona
La Dott.ssa Maria Pia Cavalieri offre supporto psicologico anche online
Gentile Manuela, da quello che scrive sembra che prima che per la separazione, la figlia abbia problemi a rispettare le regole o meglio a riconoscerle l'autorità per metterne. Credo che più che modificare, lei debba cercare di capire il carattere della ragazza e quali sono i messaggi che invia attraverso il suo comportamento. Sul mio blog (www.patriziamattioli.com) può trovare qualche post sull'aolescenza che magari può esserle utile. Può documentarsi su libri che affrontano le difficoltà nel rapporto genitori-figli (mi viene in mente I no che aiutano a crescere e Genitori si diventa, tanto per dirne un paio). Infine è importante che non sia sola in questo percorso e tiri dentro il padre o comunque possa contare sul sostegno del suo attuale conmpagno se l'attacco di cui parla non è il segnale di una insormontabile incomunicabilità.
Roma
La Dott.ssa Patrizia Mattioli offre supporto psicologico anche online
GENTILE Manuela la situazione che lei descrive sembra essersi radicalizzata nel tempo ed ora che sua figlia è nella fase dell'adolescenza tutto si esaspera e diventa ancora più conflittuale. Ciò da un lato è segno di evoluzione specifico del periodo ma ciò che mi pare essere stato sempre difficile con sua figlia è la sua difficoltà nel contenerla, nel darle dei confini e dei limiti. Certo il suo temperamento vivace e ribelle non l'ha certo agevolata pertanto mi sento di dirle di parlare con sua figlia manifestando con affetto e fermo interesse la sua disponibilità a volerla aiutare e che anche lei ha bisogno di essere aiutata in questo da uno specialista psicologo per l'adolescenza, dato che fino ad ora i suoi tentativi sono risultati vani. E' indispensabile che informi il padre di questo per avere il suo consenso anche perchè lo stesso dovrà probabilmente essere coinvolto nelle consutazioni. Un grande augurio
Gentile utente, il padre in genere, tra i due genitori, è la figura più severa, più capace di far rispettare le regole ecc. In questo caso la sua assenza non giova al problema e oltretutto il padre sembra remare contro di lei. Andrebbe vista tutta la situazione familiare nel complesso, compreso l'evento "separazione". Le consiglio perciò di consultare uno psicoterapeuta che possa valutare la storia e la situazione familiare e consigliarvi i passi da fare. cordialmente
Roma
La Dott.ssa Valentina Sciubba offre supporto psicologico anche online
Quando i genitori non sono concordi sulla linea educativa da seguire con i propri figli diventa tutto più complicato. Alle volte accade anche quando i genitori non sono separati. Il fatto che la ragazza non abbia un carattere facile non è da imputare totalmente all'educazione, ma anche ad un proprio modo di essere. Sicuramente è necessario avere un dialogo con i propri figli, per comprendere se queste manifestazioni comportamentali abbiano origine, almeno in parte, da una mancata elaborazione od accettazione della nuova situazione familiare e proporle eventualmente un percorso DI terapia o sostegno psicologico.
Cara Manuela, non è poi così raro il comportamento che descrivi, ovvero una forte discrepanza tra ciò che accade fuori e ciò che accade in casa. Dici che tua figlia ha un comportamento ingestibile proprio tra le mura domestiche e che il tuo ex marito l'ha sempre messa in rivalità con te. Probabilmente la bambina ha sofferto, ancora prima della separazione effettiva, della vostra mancanza di coerenza e di amore coniugale, portandosi dietro rancore nei tuoi confronti a causa anche dell'influenza negativa del padre in questo. Il fatto che tratti male il tuo nuovo compagno può essere visto sempre come un modo per sfidare te, soprattutto adesso che sta entrando nella delicatissima fase dell'adolescenza, in cui lo scontro e il conflitto con il genitore la fanno naturalmente da padroni. Io ti consiglierei di provare a rivolgerti ad uno specialista della tua zona per chiedere un consulto, potrebbe aiutarti a capire come comportarti per evitare di peggiorare la situazione, eventualmente prendendo in carico tua figlia stessa e aiutandola ad elaborare questa rabbia che ora riversa su di te. Prova a parlare con lei della possibilità di andare da uno psicologo, descriviglielo come un'occasione per poter parlare di sè stessa, trovare uno spazio tutto suo ed esprimere senza remore tutti i suoi dubbi. Non dimenticare che comunque sei sua madre, sei tu ad esserci per lei e che lei ha bisogno di te, oltre che volerti bene, anche se così può non sembrare. Il vostro rapporto potrà essere recuperato, ci vorrà solo tempo e pazienza. Coraggio!
Brescia
La Dott.ssa Gloria Baisini offre supporto psicologico anche online
Da quanto scrive mi sembra che il dificile rapporto con sua figlia risalga ai primi anni di vita di quest'ultima, probabilmente la separazione da suo marito e la presenza del nuovo compagno hanno complicato la vostra relazione e aumentato il malessere della bambina. Credo che per migliorare la situazione dovreste entrambe trovare un modo alternativo di comunicare,il primo passo penso che sia provare a leggere i suoi compartamenti diversamente,vedere la sua arroganza,cattiveria e maleducazione come frutto di una sofferenza che non riesce a esprimere adeguatamente. Le suggerisco di proporle di scrivere un diario che ha come destinatario principalmente lei,uno spazio dove sua figlia possa esprimere i suoi pensieri, emozioni e aspettative, (decidendo quando farglielo leggere)al fine da creare una maggiore empatia tra di voi. Consiglio,inoltre, cercare di iniziare un percorso psicologico che coinvolga anche il suo ex-marito, al fine di trovare strategie educative comuni e più efficaci nel rapporto con le vostre figlie.
Cara Manuela, la situazione che descive è purtroppo frequente nelle famiglie di genitori separati in cui uno dei due (o in alcuni casi tutti e due) manipola la situzione per avere dei vantaggi personali ignorando quale sia il bene per i figli. Visto che la situazione riguarda non solo lei e le sue figlie ma anche il suo nuovo compagno le consiglio una terapia famigliare. Questa potrebbe aiutarvi a ripristinare i ruoli fra di voi e ad accogliere ed elaborare la sofferenza più o meno consapevole di ciascun membro del vostro nucleo famigliare. Se non potesse permettersi una terapia famigliare privata può rivolgersi al consultorio di zona. Un caro saluto
Gentile Manuela, la prima cosa che mi viene da pensare è che sua figlia è molto arrabbiata e che esprime in maniera sregolata questa emozione, destinandola alle persone più vicine (che probabilmente sa bene che non la abbandoneranno mai) in maniera indifferenziata. I bambini, in questo caso una pre-adoescente, non sempre utilizzano il linguaggio verbale per esprimere ciò che provano, lo fanno spesso attraverso il comportamento, sta all'adulto leggere i bisogni che stanno alla base di questo comportamento e non sempre è facile. E' ovvio e anche sano (indice del saper costruire legami importanti) che un bambino soffra perché i genitori si separano, ma va anche considerato che sono altri fattori che fanno si che un determinato evento doloroso venga elaborato e affrontato serenamente. Mi sembra molto più significativo nella sua storia, rispetto all'evento della separazione in sé, l'incoerenza educativa da lei descritta. Il bambino, soprattutto nei momenti di frustrazione ha bisogno di coerenza educativa, cioè mamma e papà devo andare nella stessa direzione, in questo modo il bambino si sentirà rassicurato e saprà di poter contare su di loro e indipendentemente dal fatto che mamma e papà stiano insieme. Intanto sarebbe importante proseguire in questa direzione e se necessario approfondire ulteriormente altri aspetti. Sperando di averle fornito dei consigli utili, la saluto e rimango a disposizione.
Salve Manuela, mi spiace per la fatica che sta vivendo. Non è affatto detto che la fatica che lei sta facendo con le figlie, sia la conseguenza della difficile separazione dal marito. Ciò per dire che, in età adolescenziale, molto spesso si contesta e si mette in discussione molto di ciò che è la famiglia, qualunque essa sia. Occorre che lei possa trovare spazi di incontro con le figlie, magari argomenti e linguaggi comuni. Forse è anche possibile per lei muoversi nella direzione di scoprire ciò che fanno, le loro passioni, ciò anche per condividerle e farle sentire quindi considerate. In altre parole occorre, nonostante il momento evolutivo che vi riguarda, salvaguardare un minimo di dialogo su argomenti comuni e mantenere questa posizione. Solitamente, così facendo, il tempo ripagherà le fatiche, ne sono certo. Occorre anche dire che quando un figlio contesta, non lo fa completamente e sarebbe un peccato che il genitore interpretasse letteralmente quanto espresso dai figli in questi casi. Loro, anche in tal modo, stanno costruendo la loro identità e usano la famiglia per fare le prove e ciò contribuirà a definirle come persone in grado di sapere cio che fanno e cosa vogliono. Spero di aver contribuito ad alleviare un po' le sue fatiche, le sono molto vicino
Salve Manuela, la sua bambina di 13 anni ora è una ragazza che si avvia verso l’adolescenza. Con l’adolescenza, questa ragazza rivive e amplifica le contraddizioni dello stile educativo e relazionale dei genitori nell’infanzia: un padre che protegge e consola, una madre che chiede responsabilità, correttezza e rispetto per gli altri. All’interno di tale conflittualità si è creata l’immagine di un papà buono e comprensivo e l’immagine di una madre cattiva e punitiva. Stili educativi contradditori, oppositivi all’interno dello stesso nucleo familiare, causano nei figli rabbia, tristezza, insicurezza, delusione e confusione. Questi vissuti emotivi ed affettivi peggiorano nel tempo, nel corso della crescita dei bambini e degli adolescenti, se uno dei genitori continua ad utilizzare il figlio per punire e danneggiare l’altro genitore. Ed è in tale contesto che il figlio si sente autorizzato perché sostenuto da uno dei genitori, a stabilire una relazione di potere verso il genitore più debole. In questa posizione di potere i comportamenti del figlio in adolescenza si amplificano e gli atteggiamenti divengono più impositivi, più aggressivi e più provocatori. Quindi, per quanto brevemente espresso, le consiglio di acquistare “potere” nella relazione con sua figlia. E, per “potere” intendo avviare una vera e trasparente comunicazione con sua figlia nella comprensione delle emozioni e dei sentimenti che prova; riconoscere, accettare e comprendere il suo vissuto di bambina vivace e difficile nonché quello di adolescente sempre più nervosa ed intrattabile; utilizzare atteggiamenti di ascolto e vicinanza affettiva superando la rabbia e l’impotenza personale che lei come madre prova nei confronti di una figlia difficile da gestire. Soprattutto non pensi al suo futuro lavorativo ma invece si concentri nello stabilire una vostra positiva relazione basata sulla reciproca stima, sul rispetto e sulla fiducia. Certamente, l’ egoismo arrogante e la maleducazione in casa e non fuori che esprime sua figlia, ha origine nel precedente contesto familiare dove l’egoismo e la maleducazione ha motivo di esserci per contestare un vissuto familiare non sereno e non gratificante, un malessere provocato dall’esercizio di ruoli genitoriali contrapposti ed ambivalenti. Cordiali saluti
Padova
La Dott.ssa Maria Zampiron offre supporto psicologico anche online