Buongiorno
Sono una mamma di un bimbo di 3 anni. Premetto che è figlio unico e ha iniziato da poco la scuola materna. È un bambino molto amato, cresciuto da me e mio marito che facendo un lavoro a turni siamo riusciti a crescerlo senza grosse difficoltà.
È un bambino molto allegro...con i soliti capricci di un bambino della sua età come è normale che sia. Facciamo tante cose insieme e gli dedico davvero tanto tempo. Ha la tendenza a voler stare abbastanza in braccio, ma questo l'ho sempre ricondotto ai suoi momenti di regressione che ha vissuto in alcuni momenti importanti.
Con il papà ha un ottimo rapporto... con lui gioca molto come con i nonni e le zie. L'aspetto difficile è che da circa un anno di fronte ai no che gli vengono dati e che ovviamente lui non accetta si arrabbia, ma sfoga la sua rabbia cercando di mordermi o tirando i capelli o dando degli schiaffi. Lo fa solo all'interno della famiglia, con i bimbi all'asilo non lo fa ... dopo aver sfogato la rabbia in questo modo chiede subito scusa dicendo che non lo fa più... questo lo dice sempre anche se io lo guardò da arrabbiata lui cerca subito il contatto fisico, mi abbraccia forte dicendomi scusa mamma.
Io sono intervenuta tante volte, dicendo che non si fa che è giusto che lui tiri fuori la rabbia, ma che deve agirla diversamente piuttosto dando pugni al divano, ma il più delle volte è in braccio a me, quindi gli viene più istintivo darmi schiaffi. Io non so cosa devo fare perché lui chiede sempre scusa. Vorrei sapere se è un comportamento normale e se si quando rientrerà e se posso fare qualcosa in più, oltre a quello che già faccio.
Grazie mille
Buonasera Paola,
come prima cosa le chiedo se il cambiamento dell'atteggiamento di suo figlio le sembra essere avvenuto durante un momento particolare; lei parla di circa un anno fa, riesce a ricordare se è cambiato qualcosa in famiglia o all'esterno nella vita di suo figlio? Per esempio, il periodo dell'inizio della materna è un momento importante nella vita dei bambini e degli stessi genitori; per quanto possa essere sereno, si tratta comunque di un cambiamento. Secondariamente, le consiglio di pensare a cosa potrebbe infastidirlo tanto dei suoi 'no', in che modo è solita imporgli dei limiti? Reagisce allo stesso modo con suo marito?
Per quanto riguarda la modalità del 'no' mi sento di suggerirle di anticipare il divieto con un rispecchiamento di quello che pensa possa essere il suo stato d'animo: per esempio, "so che sei tanto arrabbiato perché è difficile ...., peró non si deve....". Questo potrebbe permettergli di riconoscersi nella verbalizzazione dello stato d'animo da voi proposta e farlo momentaneamente calmare.
Spero di esserle stata d'aiuto, non esiti a contattarmi nel caso volesse chiarimenti.
un caro saluto.
Buongiorno, Paola.
credo che sia importante partita da una distinzione tra rabbia ed aggressività, distinzione per nulla banale, su cui faticano tanti adulti, figuriamoci i bambini...
La rabbia è un’emozione e che quindi ha a che fare con una serie di attivazioni fisiologiche ma anche di vissuti che sono implicitamente legati ad altre emozioni più centrali e significative, altre volte, specie nei bambini all’accettare che qualcosa che si desidera sia non possibile. Rispetto a tutto ciò sarebbe quindi possibile, nella relazione con Suo figlio, fare Lei una parte che lui deve imparare col tempo (si tratta di educazione emotiva) a fare, ossia provate a dire Lei che come lui si sente è rabbia, che lei capisce e le dispiace che lui ci resti male, ma che quel no che Lei sta dando ha un senso, anche di amore e protezione nei suoi confronti. L’intervento sull’aggressività e quindi l’agito del Bambino è bene che con fermezza e pacatezza venga indicato come non adeguato e che possa essere suggerito un modo alternativo in cui sfogarsi, con cui non faccia male a se stesso o agli altri...
tutto questo in linea generale perché poi sarebbe opportuno comprendere i vari episodi e come sia più specificatamente utile intervenire. Certo è poi importante che si chieda al bambino ciò che anche l’adulto sa sostenere e quindi , come modello, non ricorrere all’aggressività quando si è arrabbiati.
Cordialmente
Cara Paola,
suo figlio, come giustamente lei nota, è nell'epoca del NO, ma che sia così veemente ancora a 3 anni è eccessivo. Somiglia a qualcuno? Nessuno di voi due genitori era così da piccolo? O uno dei 4 nonni? :-) Sono certa di sì, sembra trattarsi di un "terreno" particolare.
E' come se lui stesse lottando contro il suo essere piccolo e non avere potere.
Fossi in lei, lo porterei da un/una OTTIMO omeopata di scuola UNICISTA. Penso che gli somministrerà un rimedio chiamato Lycopodium, ma deve essere seguito, per la potenza e il dosaggio del rimedio. Vedrà risultati in poco tempo.
Se lo ritenete, fatevi seguire una volta al mese da un terapeuta di bambini ... che sia anche genitore!
In bocca al lupo.