Cara Roberta,
la situazione che descrive con suo figlio, che mostra segni di mutismo selettivo a scuola pur essendo comunicativo e socievole in altri contesti, è certamente motivo di preoccupazione e riflessione. Il mutismo selettivo è un disturbo d’ansia che si manifesta in specifiche situazioni sociali, come l’ambiente scolastico, dove il bambino si sente particolarmente sotto pressione o valutato. È importante sottolineare che suo figlio non sta scegliendo volontariamente di non parlare; piuttosto, sta probabilmente vivendo un livello di ansia tale che gli impedisce di esprimersi verbalmente in quelle situazioni.
Il fatto che suo figlio sia molto intelligente e abbia mostrato capacità autodidattiche notevoli suggerisce che potrebbe sentirsi frustrato o annoiato con il ritmo o il contenuto dell’insegnamento a scuola, il che potrebbe contribuire alla sua distrazione e al comportamento di scarabocchiare. Tuttavia, il nucleo del problema sembra essere l’ansia di parlare in classe, che merita attenzione specifica. Indaghi con discrezione, ma con decisione, su eventuali atti di bullismo che potrebbero essere dietro il comportamento di suo figlio.
Un passo importante potrebbe essere quello di collaborare strettamente con le maestre e lo staff scolastico per creare un ambiente che si senta più sicuro e meno minaccioso per lui. Questo potrebbe includere strategie come incoraggiarlo a esprimersi inizialmente in contesti più piccoli e meno intimidatori, come gruppi di pochi compagni o conversazioni individuali con un adulto di fiducia, prima di passare gradualmente a contesti più ampi.
Considerando l’ansia sottostante che forse è alla base del mutismo selettivo di suo figlio, potrebbe essere utile consultare uno psicologo infantile che abbia esperienza con questo disturbo. Un professionista può lavorare con suo figlio per esplorare e affrontare le sue ansie, utilizzando tecniche come il gioco terapeutico, la terapia cognitivo-comportamentale o, in alcuni casi, il metodo EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing). Sebbene l’EMDR sia più comunemente associato al trattamento del trauma, è stato utilizzato anche per affrontare varie forme di ansia e potrebbe offrire un approccio per aiutare suo figlio a elaborare e ridurre l’ansia legata alla comunicazione verbale in classe.
È anche importante continuare a fornire un ambiente domestico amorevole e supportivo, dove suo figlio si senta libero di esprimersi e dove le sue conquiste siano riconosciute e celebrate. Riconoscere i suoi successi, anche quelli non verbali, può contribuire a rafforzare la sua autostima e a ridurre l’ansia legata alle prestazioni.
Infine, incoraggi la comunicazione aperta con suo figlio riguardo ai suoi sentimenti e alle sue esperienze a scuola, assicurandogli che ci sono molte modalità valide di apprendimento e espressione e che insieme troverete il modo migliore per lui di sentirsi a suo agio e realizzato nel contesto scolastico.
Cordiali saluti,
Dottor Michelangelo Di Stefano
Medico Psicoterpeuta