Mutismo a scuola

Roberta

Salve sono la mamma di un bambino di 6 anni e mezzo... Vi scrivo perché purtroppo mio figlio fin dall'inizio dell'anno scolastico non ha mai fatto parola all'interno della scuola, né con compagni né con maestre. Fuori dai cancelli della scuola invece comincia a parlare come una macchinetta e mi racconta tutto, parlando anche con i suoi amici (cosa che in classe non succede) Parla e gioca anche con persone che non conosce adulti e bambini in ambito diversi (bar, negozi, per strada) È molto intelligente e autodidatta, ha sempre avuto curiosità per ciò che lo circonda, a 3 anni conosceva i numeri fino a 20, ha imparato a scrivere le lettere a 4 tutto da solo, adesso ha imparato le tabelline e fa somme di numeri anche di 3 cifre in colonna.. queste cose a scuola ancora non le hanno fatte ma lui le impara a casa.. Purtroppo a scuola invece non sembra proprio che abbia intenzione di parlare.. cosa che a casa invece mi riempie di domande e interrogazioni per vedere se so rispondere correttamente e per imparare cose nuove Ha insegnato alla sorella di 4 anni a leggere perfino! Non ha niente che non va semplicemente non riesce a parlare a scuola..e non so come aiutarlo..la maestra gli ha perfino detto che gli regala le matite colorate se le dice una parola (cosa che credo sia sbagliata ) Già finito l'asilo, quando ha saputo della scuola, era andato un po' in panico tanto da ripiegare le proprie ansie sui vestiti, faceva fatica ad indossare maglie pantaloni calzini scarpe... E disegnava sempre arcobaleni ( ho letto che sono segno che sta cercando autostima) dopo l'inizio della scuola è passato tutto..per quel verso sta meglio ma si è chiuso in mutismo.. Per giunta ora la maestra mi dice che in classe non presta più molta attenzione e tende a disegnare numeri e lettere per conto suo.. non so se sia ansia, noia, paura o che altro.. lui mi confida che a scuola non parla dice di aver paura ma non sa di cosa.. come posso aiutarlo? Grazie

3 risposte degli esperti per questa domanda

Gentile Roberta,

da quello che riporta pare che si tratti di un caso di mutismo selettivo, una condizione abbastanza rara ma che può essere trattata con grande successo se si interviene con ragionevole rapidità. Se invece viene ignorata - sia dalla famiglia che dalla scuola - può protrarsi molto a lungo ed eventualmente estendersi ad altre situazioni, con crescente disagio da parte del bambino.

Le consiglio perciò di portare suo figlio da uno psicoterapeuta infantile che sia specializzato nella cura del mutismo selettivo e vedrà che ci saranno sicuramente dei miglioramenti.

Un caro saluto,

Dott.ssa Giorgia Maimone

Buongiorno Roberta, bisognerebbe approfondire la situazione è capire bene cosa avviene sia nel contesto scuola che a casa. Soprattutto se di questo "peoblema" se ne parla e se se ne parla tanto. Esistono delle strategie che se vengono messe in atto dai genitori e dagli insegnanti aiutano il bambino a superare la difficoltà. Prima di tutto iniziare a non parlare più del problema.

Dott.ssa Rosaria Amoroso

Dott.ssa Rosaria Amoroso

Belluno

La Dott.ssa Rosaria Amoroso offre supporto psicologico anche online

Salve signora, le rispondo in quanto il problema che ha esposto, sebbene desti molta preoccupazione da parte di un genitore, è risolvibile. I bambini e le loro famiglie nell’arco del tempo attraversano diverse fasi evolutive che prevedono anche momenti critici. Per un bambino crescere oltre a rappresentare il percorso per diventare grandi e autonomi, è anche un percorso di sfide e ostacoli che a volte possono fare paura. I bambini hanno un modo di comunicare differente dagli adulti e spesso non sanno dire attraverso le parole le cose che li spaventano, ma lo comunicano per lo più attraverso i comportamenti. Avere paura durante la crescita è naturale, soprattutto la paura come tutte le emozioni è necessaria per difendersi dai pericoli, quindi quando non ci blocca può salvarci la vita. Dalla sua descrizione sembrerebbe che quello che sta accadendo è che suo figlio, al di là della paura che vive, sente di avere dei riflettori puntati addosso, pertanto ciò che prima poteva essere un piccolo problema ora sta diventando una preoccupazione generale. Il primo passo in tali situazioni è quello di spegnere i riflettori sul bambino, non parlando più del problema con le persone né in sua presenza né in sua assenza e non sottoporlo a visite e controlli. Il secondo passo sarà quello di rivolgersi a un professionista in qualità di genitori per farsi aiutare a gestire la situazione, attuando alcune strategie che in breve tempo possono sbloccare la situazione. Tali strategie prevedono anche suggerimenti per la scuola.

Sperando di esserle stata utile la saluto. 

Dott.ssa Angelica Giannetti