Salve ho 44 anni il mio compagno 46 abbiamo una bimba di 5 anni e 1/2 da tempo chiedo il secondo figlio ma lui oppone un no categorico e non si può discuterne non accetta ragioni mi aggredisce e ribadisce il suo no.
Per me è una rinuncia troppo grossa soprattutto per il fatto che la nostra bimba non ha nè cugini nè nessuno senza noi genitori sarebbe sola al mondo e non ci dormo la notte e continuo a piangere.
Vorrei lasciarlo ma per amore della bambina non l'ho ancora fatto mi sento in un vicolo cieco, a volte mi ripeto che quando la bimba sarà più grande lo lascerò ma ormai per me sarà tardi biologicamente per rifarmi una famiglia, ma so che non riuscirò mai a perdonargli questa imposizione che devo subire.
Aiutatemi sono sfinita. Grazie
Salve, Madda, da quello che mi scrivi sembra che il diniego del tuo compagno di provare a fare un secondo figlio sia un problema invalicabile. Mi chiedo quali sono le sue motivazioni, quali problemi ed incomprensioni vi sono nel vostro rapporto? Provate a parlare un po' di voi, dei vostri desideri, dei vostri progetti, cerca di capire cosa lui vuole, per quale motivo è così irremovibile. Cercate di mettervi ognuno nei panni dell'altro, credo che sia meglio ammorbidire un po' le vostre posizioni attraverso un dialogo costruttivo.
Cara Madda,
cosa sta cercando, esattamente? E' sicura che il suo desiderio sia quello di un altro figlio? E perché, spiace dirlo, in una età biologica in cui il rischio di avere embrioni con problemi genetici è altissimo? Ha pensato a cosa succederebbe, anche all'interno della coppia, in una simile evenienza?
Gli aspetti creativi di una donna vanno ben al di là della ricerca di gravidanze, ed è necessario essere in grado di insegnarlo alle proprie figlie.
Si avvicini con più tenerezza e più consapevolmente a quel vuoto che sente e che vorrebbe riempire con un neonato. Sono certa che quel vuoto abbia molto da dirle.
Un caro saluto.
Buongiorno Madda,
deve essere per lei molto faticosa la situazione in cui si trova. In una coppia è molto importante condividere obiettivi e progetti di vita e quando ciò non avviene ne deriva un malessere per tutta la famiglia.
Credo che la prima cosa che lei può fare per provare a stare un po' meglio sia occuparsi di questa rabbia che sente nei confronti di suo marito e del dolore che prova all'idea di lasciare sua figlia da sola senza altri bambini. Sarà d'accordo che per sua figlia in questo momento sia importante avere una mamma serena, prima ancora di avere un fratellino.
Mi scriva pure un messaggio privato tramite questo portale, così se vuole può spiegarmi meglio che cosa succede e possiamo trovare insieme un modo per esserle di aiuto.
A presto.
Como
La Dott.ssa Laura Brambilla offre supporto psicologico anche online
Buongiorno Madda,
dalla sue parole emergono una grande frustrazione, fatica e rabbia per la situazione che sta vivendo e immagino sia difficile la quotidianità in una coppia in cui un obiettivo e un progetto così importanti non sono condivisi.
Il primo consiglio che vorrei darle è quello, se possibile, di affrontare la questione con suo marito in modo diverso, cercando i punti in comune. Forse ciò potrebbe permettervi di abbattere dei muri che sembrano invalicabili, permettendovi di arrivare a un dialogo più costruttivo in cui trovare il modo per capire realmente le ragioni dell’altro. Così facendo potreste riuscire a creare un terzo “spazio” che rappresenti l’incontro delle vostre posizioni così discordanti.
La inviterei anche a chiedersi a che punto è la vostra coppia, in che direzione sta andando e anche come è integrata la vostra “coppia genitoriale”. Vi rispettate reciprocamente come genitori? Questo aspetto è fondamentale; al di là delle differenze individuali è importante costruire una base comune che vi permetta di creare un clima di alleanza genitoriale, che ha un impatto positivo sui figli. In ultima istanza vorrei portarla a riflettere sulla possibilità che questo clima possa influire in modo non positivo su sua figlia, che necessita di serenità da parte dei propri genitori, sia che siano ancora una coppia o che siano separati.