Non riesco a staccarmi da mia madre

Romina

Buongiorno, vorrei scappare ma qualcosa mi trattiene. Convivo con mia madre, ho un figlio da un rapporto precedente e mi sto per sposare. La vita mia di mio figlio da quando ci sta il mio fidanzato è più colorata, ma il problema sempre mia madre. Ho una madre che vede tutto negativo, cerco di spiegargli le cose ma lei si chiude sulle sue idee, se io provo a fare qualcosa lei subito ribatte con 'tanto non è cosi, vedrai che andra tutto male' , e questo mi innervosisce tanto. Cerca di controllare tutto quello che faccio con mio figlio, sta li a commentare ogni cosa, 'e guarda che taglio di capelli orrendo' o 'un bambino non deve stare alle 18 in giro ecco perché sta sempre male' o senno mi contraddice d'avanti a tutti sulle cose del bimbo. E anche li siamo sempre a discutere perché per lei il bimbo a scuola non deve stare fino alle 16e30 e io lavoricchio quindi per forza, e non dovrebbe uscire ma quando gli garba a lei dobbiamo tutti andare in giro per la città. Ora siamo anche crisi matrimonio. Non ha tante possibilità di aiutarmi economicamente ,e io neanche gle le chiedo ma lei si sente sempre male perché vede la famiglia di lui che stanno tirando fuori tanti soldi. Ma gli ho sempre detto 'mamma tranquilla a me basta che ci sei tu, se vuoi ecco pagare qualcosa vediamo cosa con il tempo'. E li un po si è calmata, ma ora è la GELOSIA. Dato che abbiamo scelto come testimoni il fratello del mio ragazzo e la moglie, ora è tu hai messo in mezzo solo la sua famiglia, tutto sceglie la sua famiglia (cosa non vera perché a loro chiedo solo la loro opinione sulle cose come faccio con lei), qualsiasi cosa chiami la sua famiglia. E mi disse 'eh l'abito dovevi sceglierlo solo con la tua famiglia, non con loro' e io gli ho risposto 'ma scusa io chi ho come famiglia apparte voi che siete venuti' perche era presente anche lei, e mi ha risposto 'e io allora chi sono la M****' ho sbroccato, ho iniziato a urlare, non ne posso più. Più la consideri e più lei si lamenta, più gli chiedi un opinione e più lei si tira in dietro, mi dice sempre questo, mi dice sempre che lei non ha il posto che merita nelle cose, che lei non è considerata come deve, che lei è una m**, che sono sempre più importanti la figlia di lui. Quando il nella prova abito e in tutto ho sempre detto 'mamma cosa ne pensi, ti piace' e non mi son mai rivolta ad altri. Ma dopo che ho urlato mi ha detto che ho mancato di rispetto lei e casa sua, che sono una maleducata, che una figlia non deve urlare ai genitori, che lei non vale nulla (e questo vittimismo e il minimizzare se che mi urta). Non ho un padre presente, ho una sorella da parte di madre che non mi parla perché anche con lei il rapporto non va, zii non ne ho qui in Italia. Voglio andar via, voglio scappare di casa ma ho sempre i sensi di colpa. Ho sempre l'idea che possiamo risolvere le cose. Non so che fare o dire. Il mio ragazzo dice venite da me, la psicologa non ci vado da un po' e mi diceva e ora di andar via. Ma non riesco. Mi sento sempre in responsabilità di aiutare mia madre, anche se litighiamo sono sempre io a chiedere scusa per urlare, a sapere che fa, a parlarle. Ma lei mai dice scusa. Non vede che lei è tutto negativo, anche il mio ragazzo è stanco perché mi vede sempre a piangere o litigare ma non si espone per rispetto a lei. Ma veramente non ne posso più. Aiutatemi

3 risposte degli esperti per questa domanda

Gentile Romina,

mi spiace per la situazione pesante che sta vivendo.

Mi sembra che lei si senta intrappolata non solo in un conflitto interiore tra il desiderio di mantenere il legame con sua madre e il desiderio di acquisire maggiore autonomia e indipendenza; ma anche in una dinamica di relazione per cui, come in un circolo vizioso, più si comporta come crede che sua madre voglia, meno sua madre sembra esserne gratificata.

Come lei stessa suggerisce, una soluzione potrebbe essere quella di interrompere questa dinamica, ovvero cambiare le regole di questo gioco relazionale. Ma non è facile perché, per quanto razionalmente lei colga il potenziale benefico dell’atto di "staccarsi" e "andare via", ci sono alcune forze che glielo impediscono e la trattengono lì dove si trova adesso - inteso come "posizionamento" sia fisico sia psicologico.

Potrebbe allora essere utile esplorare quali siano queste forze, e in che cosa consistano, allo scopo di comprendere le esigenze profonde e irrinunciabili che vengono soddisfatte dal mantenimento della situazione attuale; oppure, viceversa, quali siano le paure associate al cambiamento della situazione stessa. In termini espliciti, si tratterebbe di riflettere e interrogarsi su domande come: perché è così importante e fondamentale per lei rimanere con sua madre? A cosa le serve? Quali bisogni soddisfa? Oppure, cosa teme che accadrebbe qualora se ne distaccasse e acquisisse maggiore autonomia e indipendenza?

Un percorso di supporto psicologico potrebbe aiutarla a fare chiarezza su questi aspetti, con l’obiettivo di imparare a governarli e prendere decisioni più consapevoli circa la sua vita e il suo benessere.

Resto a disposizione.

Dott. Davide Giusino

Dott. Davide Giusino

Lecce

Il Dott. Davide Giusino offre supporto psicologico anche online

Ciao Romina. Scrivere fa bene, serve a sfogarsi ma come ben avrai capito, visto che hai fatto anche un percorso con uno psicologo, non serve chiedere consigli perchè nessuno ha la soluzione perfetta e veloce ai problemi. Per risolvere i sensi di colpa è necessario un percorso terapeutico. Purtroppo, questi non vanno via scappando anzi, aumentano. Quello che mi sento di dirti è di accrescere la tua autostima. Questo è una degli obiettivi terapeutici che ti servono per poi costruire un nuovo tipo di rapporto con tua madre. La strada non è breve e forse un pò tortuosa ma sono certa che se vuoi puoi farcela per il bene TUO, di tuo figlio e del tuo futuro marito.

Dott.ssa Stefania Pelosi

Dott.ssa Stefania Pelosi

Napoli

La Dott.ssa Stefania Pelosi offre supporto psicologico anche online

Buongiorno Romina,

Mi è sembrato di percepire che la situazione famigliare qua in Italia sia connaturata dall'assenza di parenti vicini, come ad esempio zii o cugini, con l'unica presenza di sua madre che mostra sia la neccessità di un rapporto duale quai esclusivo con lei sia  il bisogno costante di considerazione: "mi dice sempre che lei non ha il posto che merita nelle cose, che lei non è considerata come deve". E' importante che lei continui un percorso con lo psicologo al fine di maturare una maggior consapevolezza rispetto ai ruoli che una donna assume nel corso della vita: prima ruolo di figlia, successivamente di moglie e di madre con la capacità di gestire le relazioni ed i limiti di sistemi familiari diversi seppur in rapporto fra loro.

Rimango a disposizione per qualsiasi chiarimento e/o integrazione.

Cordialmente

Dott.ssa Federica Zunino

 

Dott.ssa Federica Zunino

Dott.ssa Federica Zunino

Savona

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