Nostro figlio ha iniziato la scuola e sono iniziati anche alcuni problemi di comportamento

Cristiano

Buonasera, Vi chiedo un grosso aiuto per affrontare una situazione familiare che riguarda ns. figlio di 6 anni e mezzo. Ha iniziato la scuola e sono iniziati anche alcuni problemi di comportamento di ns. figlio. Premesso che è sempre stato un bambino agitato, prepotente e dispettoso. Adesso questi atteggiamenti li ha accentuati, continui pianti, urli, dispetti, e molto irrascibile poi per fare i compiti non ne ha mai voglia e si distrae continuamente. Noi genitori lavoriamo e quindi i compiti li fa con la nonna ma se ne approfitta , mi chiamano in continuazione per la confusione che fa. Nonostante le punizioni, sculaccioni e urla non capisce. Cosa dobbiamo fare siamo delusi e tristi. Questa cosa ci fa soffrire. Spero in voi un utile consiglio. Grazie di cuore per l'ascolto.

11 risposte degli esperti per questa domanda

 Buongiorno, sarebbe molto utile fare una terapia  familiare, se le può interessare mi contatti.

 Ho l'ambulatorio a Porcari. A presto

Salve Cristiano,

non è facile consigliare un genitore, che da sempre è il mestiere più difficile del mondo; la situazione che racconta sarebbe forse da indagare meglio con un colloquio con uno specialista, per capire che tipo di problemi possono esserci alla base di un atteggiamento da parte di suo figlio. Ha provato a parlare con le maestre per capire come si comporta a scuola? Ha provato a fargli fare i compiti da una persona estranea alla famiglia, a volte i bambini tendono ad approfittarsi dei familiari, ma riescono ad offrirsi diversamente ad una persona estranea.

Potreste provare a parlare con uno specialista, forse attraverso una analisi più attenta della situazione riuscirete a capire meglio dove si è creato il problema, e sicuramente, a risolverlo.

Sinceramente, in bocca al lupo.

Dott.ssa Claudia Vallebona

Dott.ssa Claudia Vallebona

Firenze

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Buongiorno,

vs figlio sta affrontando un'esperienza nuova che lo chiama a essere attivo a vari livelli  in modo nuovo.Al di là delle sue caratteristiche temperamentali forse val la pena interrogarsi su come la scuola lo sta accogliendo e come voi, come genitori lo state accompagnando.Mostrate interesse verso ciò che vs figlio fa a scuola anche se non siete voi ad accompagnarlo nei compiti, riconoscete le sue fatiche e gli satti emotivi connessi, ritagliatevi nell'incontro quotidiano uno spazio per ascoltarlo e sotenerlo. Cercate di costruire un rapporto di collaborazione con la scuola e, qualora fosse presente, chiedete un confronto con lo psicologo scolastico dell'istituto.

cordiali saluti

I comportamenti di suo figlio potrebbero essere causati da moltissimi fattori esterni o interni alla famiglia, dovrei fare dei colloqui con voi genitori e poi vedere il bambino per capire se tali atteggiamenti sono in qualche modo rinforzati dall'ambiente o se posso far parte di una problematica specifica del bambino. Però in ogni caso non vi lasciate demoralizzare, i capitani della nave "famiglia" siete voi ed un bambino ha bisogno di sentire che lo guidate anche se si ribella. Per questo motivo cercate di essere concordi e fermi nelle decisioni che prendete altrimenti lui, sentendo "oscillare la nave", avrà paura oppure sentirà di non potersi fidare manifestando così rabbia e prepotenza. Resto a vostra disposizione per qualsiasi cosa.

Dott.ssa Elena Palatresi

Dott.ssa Elena Palatresi

Perugia

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Caro Cristiano,

capisco la sua preoccupazione, quello che però descrive è solo un sintomo, i bambini hanno pochi canali per esprimere un disagio più profondo, uno di questi è quello comportamentale. Credo che suo figlio abbia bisogno di essere aiutato, prima ancora che "corretto", quindi le consiglio di cercare un aiuto e richiedere la consulenze di uno psicoanalista.

cordiali saluti

Gentil papà,

per poterti rispondere in modo più completo ti faccio innanzitutto alcune domande.

Prova a leggere l'agitazione di tuo figlio da un punto di vista sensoriale. Cosa lo distrae maggiormente: stimoli uditivi, la luce, ...? E' più alla ricerca di contatto fisico, modalità di scaricare la sua energia, emettere suoni che possano comprirne altri che lo infastidiscono?

Un'altra chiave di lettura: tu o tua moglie, per motivi vostri, indipendentemente dal rapporto di coppia o con vostro figlio, da qualche tempo state vivendo una situazione che vi agita, a cui vorreste ribellarvi perché non  l'avete accettata?

Da una, seppur superficiale, risposta a queste domande, si potrebbero formulare dei consigli concreti.

Tanti auguri

Gentile utente,

i problemi comportamentali dei bambini, soggetti in tutto e per tutto dipendenti dagli adulti, devono forzatamente essere visti assieme al contesto socio-ambientale in cui si verificano, proprio a motivo della "dipendenza" cui ho accennato.

Pertanto per avere una risposta fondata e delle strategie di soluzione del problema è necessario prendere in considerazione tutto l'ambiente familiare nei suoi vari aspetti. L'approccio strategico si è occupato spesso di problemi che interessano la famiglia con interventi brevi ed efficaci. Quello sistemico è ancora più focalizzato per gli interventi sulle famiglie, ma solitamente è più lungo.

Dott.ssa Valentina Sciubba

Dott.ssa Valentina Sciubba

Roma

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Salve, capisco la sua preoccupazione a riguardo e la difficoltà nella gestione, il primo consiglio che mi sento di darvi è di usare un sistema premiante e non punitivo, i bambini reagiscono molto meglio, nel senso che se fa i compiti bene con la nonna prende un premio (simbolico ) altrimenti niente, è inoltre molto importante che vi diate un tempo per fare la lezione, che il bambino sappia quando inizia e quando può finire, il tempo deve essere scandito da delle pause, molto utile a riguardo può essere l'utilizzo del timer, potreste dire al bambino si lavora 15 minuti e poi si fa una pausa di 2 minuti (chiaramente in questa pausa il bambino non può mettersi alla tv o videogiochi, è solo una pausa per far ricaricare le pile. Detto ciò capisco che la gestione non sia semplice. il secondo consiglio che vi do è di rivolgervi ad uno psicologo dello sviluppo della vostra zona, che potrebbe darvi questi consigli pratici, e supervisionare il lavoro.

Cordialmente 

Buonasera Cristiano, capisco la sua preoccupazione, ma il semplice fatto che lei e sua moglie abbiate percepito ora un allarme vi consentirà di agire sul problema e di risolverlo. I bambini con i loro capricci e i loro atteggiamenti aggressivi stanno comunicando qualcosa che emotivamente li attiva molto. Ma, quando sono così piccoli, non hanno ancora imparato ad esprimere la frustrazione e la rabbia con le parole, quelle che noi adulti usiamo per descrivere le nostre emozioni, per cui usano il corpo. Il loro è un linguaggio diverso semplicemennte perchè non conoscono altro modo per farci capire che c'è qualcosa che non va. Sarebbe utile fare una osservazione molto precisa, per rendersi conto di quali sono le situazioni che scatenano gli atteggiamenti in eccesso. Vedere cosa accade prima, quando questo invece non accade. Un lavoro sulla capacità di discriminare, e poi esprimere correttamente le emozioni, per veicolare in modo giusto i nostri bisogni deve partire prima da noi adulti, affinché ci chiediamo quanto siamo capaci di farlo noi, per poetrlo insegnare al nostro bambino. Un consiglio ad un terapeuta cognitivo-comportamnetale o sistemico potrebbe aiutarvi, nel caso ne sentiste la necessità. Intanto mi sento di rassicurarvi, il bambino sta esprimendo che qualcosa non gli piace e lui è arrabbiato perchè un suo bisogno non è soddisfatto, la vostra preoccupazione è assolutamente normale, da essa può partire un'esplorazione più approfondita, per capire di più e decidere cosa cambiare.

Resto a dispsosizione per chiarimenti ed altri consigli.

Un caro saluto

Signor Cristiano dalla sua breve descrizione direi che il problema sia un miscuglio di situazioni che riguardano sia l'indole caratteriale di suo figlio, sia lo stile educativo probabilemte poco autorevole e fermo, sia la nuova esperienza scolastica che è sempre una esperienza difficile ed importante per ogni bambino. Naturalemnte i suoi comportamneti già preesistenti , gli rendono più difficile l'adattamento alle regole scolastiche, la socializzazione, l'impengo nell'apprendimento. Sicuramente ha bisogno di essere seguito con fermezza cercando di dare a lui la possibilità di imparare a stare seduto, a concentrarsi. Se poteste potreste cercare di arrivare ad una conciliazione tra i tempi lavorativi per essere uno di voi ad occuparsi di fargli fare i compiti perchè la nonna non ha la fermezza e forza utile per contrastare il suo carattere oppositivo e forte. Seguendolo con i compiti potreste anche vedere se ci sono anche altre difficoltà nell'apprendimento. Ma l'intervento con il bambino deve essere più generale su tutti il suo stile di vita. ad esempio come si comporta quandop pranza? come passa le sue giornate, come accetta le regole, quale è il vostro stile educativo, che impatto ha la vostra asseenza su di lui? Per voi genitori non sarà facile cambiare e aiutare il vostro bambino che se anche ancora piccolo ormai conosce le vostre debolezze. Ma proprio perchè ancora così piccolo è proprio questo il momento di agire seriamente se non volete correre il rischio di fare crescere un piccolo teppista incapace di tollerare i limiti e la rpesenza dell'altro. Credo che per questo dobbiate farvi aiutare da uno psicologo. Vedrete che vi darà l'aiuto giusto ed in poco tempo riuscirete a riprendere voi le redini di vostro figlio , oggi un pò un cavallo imbizzarito. Inoltre considerate che questo suo comportamento possa essere una richiesta dimaggiore attenzione di maggiore presenza .Buon lavoro 

Buongiorno,

è frequente che i bambini che iniziano il percorso scolastico delle scuole elementari trovino delle difficoltà, si tratta di un grande cambiamento anche se a noi grandi sembrano cose di poco conto, per loro sono grandissimi cambiamenti. Provengono dalla scuola dell'infanzia dove hanno esclusivamente giocato e si tratta di cambiare completamente attività, come quando noi adulti cambiamo lavoro. Ci vuole tempo per abituarsi. Poi magari il nuovo ambiente piace anche di più di quello precedente ma occorre tempo per conoscere la nuova realtà spazio temporale, i nuovi compagni, insegnanti. Per prima cosa potrebbe essere utile capire se il bambino è arrabbiato per qualche ragione, se il suo è soltanto un sfogo relativo al nuovo ambiente o se potrebbero essere modificate delle abitudini familiari che potrebbero aiutarlo ad affrontare meglio la situazione. Spesso di tratta anche soltanto di piccole variazioni a livello dell'organizzazione e dinamiche familiari e il problema si risolve. Consigliabile un incontro con un terapeuta familiare, per analizzare insieme le dinamiche funzionali e eventualmente modificare quelle, se ci sono, da migliorare,

saluti