Buonasera, Sto facendo il Papà (la maiuscola non è a caso) anche se qualcuno dice Mammo. Sono separato da circa un paio di mesi e i due bimbi (una di quasi 5 anni e l’altro di 3 anni) abitano principalmente con me. Più precisamente, i bimbi stanno con me 5 giorni su 7. La madre è uscita di casa e con una consensuale ha accettato tali condizioni. Direi che i bimbi sono abbastanza tranquilli. Entrambi vanno alla scuola dell’infanzia e le rispettive insegnanti mi dicono che non notano particolari disagi. Addirittura, una insegnante mi ha detto che vede la bambina più tranquilla. Ovviamente, entrambi i bimbi hanno le loro crisi e fanno i capricci. Diciamo che fanno bene il loro mestiere di bambini. Ci tengo ad evidenziare che non ho mai parlato male della madre. Quando loro, anche giustamente, chiedono di volere la madre io rispondo loro semplicemente che “la mamma è a casa sua”. A volte insistono nel chiedere di lei e piangono. Io cerco di essere vicino (in questo caso proprio in senso fisico) a loro e li lascio sfogare. Talvolta mi cacciano dicendo che non voglio me ma la mamma. Io non mi “arrabbio” e cerco di essere con loro affettuoso e sempre, passato il momento della “rabbia”, mi cercano. Io a questo punto cerco di coccolarli moltissimo. Passato queste crisi (che, fortunatamente, non sono giornaliere) tra i bimbi e me c’è tanto Amore. Quando i bimbi non sono a scuola, tutte il mio tempo è dedicato a loro. Solo se devo lavorare in orari non compatibili con la scuola mi affido alla baby sitter o ad amici e talvolta ai miei genitori che, però abitano a circa un’ora di strada. Ovviamente cerco sempre che i bimbi stiano con persone a loro molto gradite. Mia (ex) moglie in questo periodo ha trovato un lavoro a tempo determinato e difficilmente riesce ad andarli a prendere a scuola o a tenerli con sé anche la notte. A volte viene a fare loro un saluto. Vedremo in un prossimo futuro cosa accadrà. Purtroppo, mi accorgo che quando i bimbi non vedono la madre le cose sono più o meno come sopra detto. Se, invece, i bimbi stanno con la madre per più tempo, i bimbi sono poi molto capricciosi. Chiedono in continuazione che io stia con loro e che non faccia nulla di diverso da quanto dicono loro. Inoltre, hanno un atteggiamento molto provocatorio. Buttano a terra le cose, urlano e, ovviamente, più li riprendo più fanno il contrario di quello che io dico loro. Di solito, per un po’ sto al loro “gioco” poi mi arrabbio e dico loro che devono smettere di fare questi capricci e che papà vuole loro molto bene. Talvolta li “minaccio” di andarmene in un’altra stanza e dico che sono arrabbiato. Dopo un po’ i capricci smettono, mi vengono a cercare, si coccolano ed io continuo (perché non ho mai smesso) di dare loro tutto il mio Amore. Preciso che, fortunatamente, non sempre il comportamento sopra descritto viene fatto da entrambi. Talvolta, ancora, questi comportamenti ci sono anche se non sono stati con la madre, anche se con minore intensità. Come mi devo comportare quando ci sono queste situazioni? Io sento spesso di cedere nei confronti dei bimbi perché, dentro di me, li giustifico perché ho l’idea che si sentino abbandonati. Specie la bimba che è sempre stata, secondo me, bisognosa di affetto e di contatto visivo/fisico. Devo cedere ai loro “ricatti” morali o devo/posso essere più fermo e farli sfogare anche quando mi cercano in maniera spasmodica? Inoltre, spesso i bimbi chiedono a me di scegliere perché “io non so cosa voglio”. Questo fatto mi urta particolarmente anche perché mi ricorda il comportamento che aveva con me mia moglie. Io, di solito, insisto che scelgano loro. Poi, eventualmente, scelgo io una cosa. Se la mia scelta va bene, bene. In caso contrario io dico “scegli tu”. Se a tale mia presa di posizione ci sono pianti o urla, io faccio finta di nulla. Quando si sono sfogati, di solito avviene la scelta e tutto sembra ritornare alla “normalità! Vorrei precisare che io non ho una nuova compagna (sigh!) e faccio di tutto per cercare di non turbare la serenità dei bambini. Mi piacerebbe trovare una “pozione magica” per poter far sorridere sempre i miei figli. Mi piacerebbe che alla mattina quando li sveglio per portarli a scuola (specie la bimba) si alzassero con il sorriso e non con lamentele di ogni sorta. Specie la bimba che è quasi sempre stata così “ lamentosa “ anche quando la Famiglia era composta di 4 persone e non solo da 3 come ora. Io cerco di essere sempre molto positivo con loro, anche quando ho dentro di me tanta rabbia. Vi ringrazio per ogni consiglio che mi verrà proposto. Diego
Gentile Diego,
Ho letto attentamene la sua email e credo che lei stia facendo gia bene il suo mestiere di papa'anzi , come dice lei , di "Mammo".
L 'ho trovato molto adeguato e riflessivo sul comportamento sia suo sia dei suoi bambini, solerte nel soddisfare i loro bisogni affettivi ma al contempo,attento nel cercare di dare anche regole e limiti educativamente necessari per il loro benessere.
Credo pero', data la sua richiesta in un qualche modo di aiuto per riuscire a gestire sempre meglio le crisi dei piccoli che le sarebbe utile un breve percorso psicoeducativo da fare da una terapeuta evolutiva che l 'aiuti soprattutto ad essere assertivo e al contempo , cosa che mi pare sappia gia fare molto bene, affettuoso e accuditivo: si puo'essere fermi ma accoglienti al tempo stesso.
Se crede io sono a disposizione sia nel mio studio sia attraverso consulenze tramite skype per cui comunque " vis a vis".
In ogni modo le faccio i miei migliori auguri di riuscire sempre meglio nel difficile compito della genitorialita'e tanta serenita' per i suoi piccoli.
Cordiali saluti
Bologna
La Dott.ssa Chiara Satanassi offre supporto psicologico anche online
Gentile Diego, intanto complimenti. Lei è evidentemente una persona intelligente anche a livello emotivo e sta facendo un buon lavoro. I bambini hanno bisogno di regole, di attenzioni, di modelli da imitare(ancora più efficace dei sermoni), di fare capricci che non trovano coccole o accoglienza, quindi si estinguono a favore di comportamenti positivi che invece vengono riconosciuti e premiati.Hanno anche bisogno di capire, e le suggerisco di inventare delle storie in cui i personaggi possano somigliare alla vostra situazione familiare, spiegando la necessità di alcune scelte(sempre con esempi concreti e semplici sia nel linguaggio che nella dinamica). E' naturale che quando rientrano dopo essere stati dall' altro genitore facciano più capricci: le loro regole sono mutate per qualche ora o giorno, hanno trovato un genitore che si è posto in maniera diversa e manifestano un normale disagio dovuto alla necessità di nuovi adattamenti. Nulla di grave in ogni caso. I sensi di colpa e i ricatti sarebbe meglio evitarli. Piuttosto li distragga chiedendo di essere aiutato nei compiti casalinghi, sarà un modo per riprendere la vostra routine. Predisponga anche una sedia del pensiero(punizione costruttiva) quando si comportano realmente male e li faccia restare seduti per un numero di minuti preciso e dichiarato, se si alzano rimetterli a sedere. Inutile perdere la calma, urlare o ricattare, verrebbe recepita come fragilità ed instabilità e creerebbe solo angoscia. Sia fermo e paziente e i capricci avranno i minuti contati. Le consiglio di leggere i "No che aiutano a crescere" e "Un genitore quasi perfetto". Inoltre le offro uno spunto di riflessione: nel momento in cui la sua ex moglie riprenderà una vita più o meno sana e nella norma, se non sussistono recriminazioni e conflitti tra voi, consiglierei una mediazione familiare. Questo percorso, se ben fatto e concordato da entrambi, può aiutare i genitori a stabilire linee educative comuni, pertanto molto importante per i vostri figli.
Auguri
Buon giorno Diego,
mi scuso per il ritardo con il quale rispondo alla sua richiesta di aiuto e parto con il dirle che la mia primissima sensazione, quella di pancia sia da professionista ma anche da mamma, è quella che lei stia facendo un GRANDE lavoro con una pazienza e un amore davvero immenso e che questo sia il giusto sfogo di un uomo che si trova a gestire da poco due giovani vite che lo mettono costantemente, anche se amabilmente, alla prova.
I suoi figli, come tutti i figli, necessitano di figure di accudimento che siano presenti, che diano sicurezza dando loro regole ma anche tanto amore. A me sembra che lei tutto questo stia riuscendo a darglielo. Forse la parte in cui la sento più in difficoltà è la possibilità di offrire loro la stabilità (ed è ovvio anche rispetto al momento critico che lei vive) per cui le consiglio di fissare nei momenti ben precisi quando la mamma li può venire a visitare così da creare l'aspettativa prima e il saluto, sicuramente doloroso ma "calcolato", poi. Questo permetterà ai vostri bambini di creare un momento senza troppa ansia, riducendo i capricci e con il tempo i pianti relativi al distacco della madre.
Mi sento poi di consigliarle anche di essere più "umano" e meno "super eroe" perchè credo che lei possa anche permettersi di essere dispiaciuto per loro e per la sua situazione anche davanti ai bambini dimostrando loro che il papà riesce a risuonare con il loro sicuro dispiacere, partecipando così al loro dolore di non avere più la mamma che li accudisce e all'idea che li abbia abbandonati.
Spero Diego di esserle stata utile, e se posso in qualche modo ancora sostenerla mi contatti con tranquillità.
Cari saluti e un grande in bocca al lupo per il futuro come papà con la P maiuscola
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